– Rassegna Stampa –

Questa procedura implica l’utilizzo di un metodo 3D per quantificare la forma e la dimensione di strutture cerebrali a partire dalla morfologia della base del cranio. I risultati mostrano che i lobi temporali del cervello umano, così importanti per funzioni quali il linguaggio, la memoria, e altre funzioni sociali, e i bulbi olfattivi sono significativamente più grandi (di circa il 12%) nell’Homo Sapiens Sapiens rispetto all’uomo di Neanderthal.
La dimensione dei bulbi olfattivi è correlata alla capacità di rilevare e discriminare i diversi odori. L’olfatto è la modalità sensoriale evolutivamente più antica, e i circuiti neurali deputati all’olfatto coincidono con il sistema limbico – roccaforte di memoria ed emozioni. Le informazioni olfattive vengono trasmesse alle regioni cerebrali deputate alla memoria e al processamento delle emozioni, della motivazione, del piacere e dell’attrazione.
Sulla base di queste evidenze i neuroscienziati hanno coniato il termine “funzioni olfattive superiori” per definire gli aspetti funzionali che combinano la cognizione (memoria, percezione, ragionamento), le emozioni e l’olfatto. La maggiore dimensione dei bulbi olfattivi e dei lobi temporali nell’Homo Sapiens Sapiens rispetto alle altre varianti della specie Homo porta a speculare sulla possibilità che si sia sviluppato nell’uomo moderno un senso dell’olfatto profondamente diverso legato all’evoluzione delle funzioni cognitive e sociali superiori.