expand_lessAPRI WIDGET

Seconda giornata del forum di Assisi 2011 – Due presentazioni sui disturbi alimentari

Di Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 19 Ott. 2011

Aggiornato il 02 Ago. 2012 11:44

IV Forum sulla Formazione in Psicoterapia - Assisi 14-16 Ottobre 2011 -Copyright immagine: © Roberto Zocchi - Fotolia.comNella giornata del 15 ottobre del forum di Assisi mi hanno colpito due presentazioni, entrambe dedicate ai disturbi alimentari. Le ricordo per la loro originalità, e ne riporto alcune impressioni. La prima era di Eleonora Dovera e Giuseppe Pantaleo e esplorava alcune variabili di solito trascurate nei disturbi alimentari: la sfiducia interpersonale e l’ascetismo, che naturalmente non è l’ascetismo religioso ma una variabile cognitiva e comportamentale definita da David Garner negli anni ’80 e che indica la tendenza delle pazienti con disturbo alimentare a compiacersi del loro elevato grado di autocontrollo alimentare.

Entrambe queste variabili sono in relazione con la forte discrepanza tra peso reale e peso desiderato, situazione tipica dei disturbi alimentari. Dovera e Pantaleo hanno dimostrato che queste due variabili mediano tra questa discrepanza e il disturbo alimentare stesso. Tra le due variabili quella più interessante è la sfiducia interpersonale, proprio perché introduce una componente relazionale nella comprensione della psicopatologia dei disturbi alimentari e ci consente di comprendere quealcosa della mentalità delle pazienti affette da questi disturbi. Il rifiuto del cibo ha quindi un aspetto di aggressività provocatoria che sfocia in una visione degli altri diffidente e sfiduciata. Naturalmente a loro volta sfiducia e diffidenza rimandano al ben noto senso di inadeguatezza di queste pazienti. Ma mentre l’inadeguatezza rimane uno stato emotivo tutto nel versante dell’ansia e dell’insicurezza, la sfiducia rimanda alla rabbia. L’esibizione di una forte autocontrollo, il cosiddetto ascetismo, diventa quindi una esibizione di forza e una rassicurazione.

Queste intuizioni di Dovera e Pantaleo sembrano essere confermate dallo studio successivo presentato da Animento, Baiocco e Mezzaluna che hanno trovato una correlazione tra rimuginio rabbioso e sintomi dei disturbi alimentari. In sintesi, questi due lavori mi paiono interessanti perché mostrano un aspetto emotivo di colore rabbioso nei disturbi alimentari. In questo modo la tavolozza psicologica si espande e va al di là dei soliti temi di tipo ansioso del perfezionismo e della bassa autostima di solito usati per descrivere i disturbi alimentari. Anche il controllo assume, dopo aver ascoltato i risultati di questi due studi, una coloratura più rabbiosa e collerica.

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel