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Sabato 01-10-2011

Di Linda Confalonieri, Flavio Ponzio

Pubblicato il 01 Ott. 2011

rassegna stampaVuoi mangiare meno? Usa la mano non dominante! Anche mangiare è una questione di abitudine, basti pensare all’associazione pop-corn e cinema. Un nuovo studio di David Neal e colleghi, pubblicato su Personality and Social Psychology Bulletin e riportato da Research Digest, ha evidenziato come durante la proiezione di un film  anche i consumatori abituali di pop-corn, se veniva loro indicato di utilizzare la loro mano non dominante (ad esempio, la mano sinistra per i destrimani), effettivamente mostravano un minor consumo di pop-corns rispetto a quando veniva loro indicato di utilizzare la mano dominante. In questo senso, quindi l’impedimento dell’esecuzione automatica di un’abitudine alimentare, manipolato a livello sperimentale, avrebbe evidenziato automatismi del comportamento alimentare legati all’abitudine indipendentemente da piacere e dalla fame!

 

Twitter rivela i cambiamenti d’umore delle persone durante l’arco della giornata: Science pubblica un interessante studio condotto da ricercatori della Cornell University, che ha visto l’impiego di twitter come “database” da cui estrarre dati utili in relazione ai cambiamenti di umore e stati emotivi espressi da ben 2.5 milioni di utenti nei loro Tweets. I ricercatori hanno analizzato ben 509 milioni di Tweets in 84 nazioni per un periodo di tempo di 24 mesi. I risultati? La maggior parte di noi, in tutto il mondo, presenta un picco di buon umore nelle prime due ore della giornata e, ovvio per la psicologia del senso comune, migliore nel week-end: dimostrato, anche se con inevitabili limiti metodologici, anche da un punto di vista scientifico.

 

Gli smartphones rivoluzionano il modo di fare ricerca nelle scienze psicologiche: ancora tecnologia e il suo impatto sui nostri processi cognitivi, emotivi e comportamentali. Questa volta è nel mirino proprio la ricerca in psicologia: i nuovi telefoni cellulari, altrimenti conosciuti come smartphones, regalano opportunità di ricerca solo dieci anni fa impensabili: invece di “rinchiudere” i poveri soggetti sperimentali in angusti laboratori di psicologia per studiarne i processi mentali, i ricercatori della Royal Holloway University of London hanno lanciato un’applicazione free per iPhone e iPad, chiamata “Science XL:Test your word power”. Considerando che la stima del numero di utenti di iPhone nel 2013 in tutto il mondo superi 1 miliardo, le potenzialità offerte dall’utilizzo di tali dispositivi per gli esperimenti psicologici sono enormi soprattutto in termini di numero dei campioni sperimentali.

 

Le persone che si imbarazzano facilmente sono anche le più affidabili. Uno studio condotto presso la University of California e pubblicato questo mese su Journal of Personality and Social Psychology suggerisce che un moderato grado di imbarazzo, un’emozione sociale che non va confusa con la vergogna, potrebbe essere una cosa buona poiché suggerisce come il soggetto in esame possa avere una maggiore probabilità di essere più affidabile e generosa! Il caro vecchio imbarazzo, quindi, non per forza va considerato un nemico nelle nostre relazioni interpersonali.

 

Prime evidenze del legame tra tendenza a iper-interpretare le situazioni sociali e disturbi di personalità negli adolescenti. Uno studio pubblicato su  Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry, che ha incluso111 adolescenti, ha fornito per la prima volta evidenze empiriche che supportino l’associazione tra tratti  tipici del disturbo di personalità borderline e la tendenza a “ipermentalizzare” le relazioni interpersonali, ovvero a eccedere in inferenze e attribuzioni di stati interni per comprendere e predire il comportamento degli altri. Leggi l’articolo pubblicato dalla University of Houston.

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