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Ambizione & Determinazione. Vinco perché mi piace giocare

Di Simona Giuri

Pubblicato il 19 Ott. 2011

L’importante è vincere o partecipare?

Ambition_© herfis - Fotolia.comMi sono fatta questa domanda al ritorno dal mio secondo Forum di Assisi, un evento pensato e organizzato per i giovani psicoterapeuti in Formazione che hanno voglia di fare ricerca, e che si conclude con la premiazione dei lavori più meritevoli.

Due anni fa vi ho partecipato da osservatore silente, quest’anno invece ho portato un mio contributo, ma non ho vinto. Eppur sento di aver vinto…..ma non mi spiego perché, o meglio rischierei di cadere in un banalissimo sproloquio che potrebbe suonare più o meno come un consolatorio e ipocrita elogio alla perdita.

Ho pensato allora più in generale a che cosa avesse spinto me, o comunque, a cosa potesse spingere una persona a pensare di partecipare a un evento in cui qualcuno vince o comunque si “mostra” e la prima cosa che mi è venuta in mente è il concetto di ambizione, la cui definizione da dizionario italiano è “desiderio di ottenere qualcosa”. Secondo uno studio realizzato alla Washington University di Saint Louis nel Missouri, l’ambizione si misura in termini di determinazione, in qualche modo la conclusione a cui i ricercatori sono giunti è che chi non molla e non si fa abbattere dalle difficoltà o dalle delusioni, chi è determinato, attiva la zona limbica sede emotiva dell’encefalo ed è quindi ambizioso. I ricercatori americani hanno sottoposto ad alcuni studenti, un questionario volto a verificare il loro livello di determinazione: durante lo svolgimento del compito, hanno monitorato i cervelli degli studenti in azione, rilevando che ad attivarsi è proprio la zona limbica, strettamente collegata all’elaborazione delle emozioni. Altri studi sui gemelli condotti in Australia e negli Stati Uniti, dimostrano invece che l’ambizione è ereditaria al cinquanta per cento.

Ancora non so come rispondere alla domanda posta all’inizio, ma provo a spiegare almeno questa mia sensazione unendo quanto dicono queste ricerche e pensando a quanto scrive Kahlil Gibran “l’ambizione è una sorta di lavoro” quindi una continua ricerca, come una pulsione costante verso un obiettivo, un desiderio vivo e ardente che non si soddisfa mai; l’importante non è vincere, non è ciò che raggiungi ma ciò che vorresti raggiungere, ciò che apprendi mentre cerchi di raggiungerlo, e laddove pensi di averlo raggiunto, il continuare ad avere curiosità per interrogarsi su qualcos’altro.

Ecco, credo questo sia accaduto a me, e spero a tanti altri giovani ricercatori: sentire il desiderio di raggiungere, esporsi, provarci sempre senza esitare, scoprire, apprendere, domandarsi, confrontarsi, discutere, condividere e quindi “godersi il viaggio”, insomma per citare, chi ha citato: “Be Hungry”.

Io che non sono nata né tanto ricercatrice, né tanto ambiziosa, penso che si possa imparare tutto questo e portarselo con sé per godersi pienamente il viaggio. Presuntuosamente mi piace pensare che fosse un po’ questo l’obiettivo di chi ha pensato il Forum e credo non ci sia dono migliore di questo insegnamento durante una formazione, qualunque essa sia.


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