Uomini e donne sono ugualmente collaborativi? I nostri stereotipi e la psicologia del senso comune generalmente ci portano a credere che le donne sarebbero più cooperative degli uomini. Una meta analisi effettuata su più di 50 anni di studi e pubblicata su Psychological Bulletin evidenzia come uomini e donne cooperano in ugual misura se posti in situazioni in cui obiettivi individuali e di gruppo sono in opposizione. Attenzione però: gli uomini sarebbero più cooperativi tra di loro rispetto a quanto non lo siano donne con altre donne! A quali condizioni le donne tenderebbero a collaborare maggiormente rispetto agli uomini? Solo se in gruppo con il sesso opposto!
Ridi che ti passa l’agitazione. Secondo uno studio che è stato presentato ieri presso il National Dementia Research Forum 2011, la cosiddetta “humour therapy” sarebbe efficace tanto quanto gli ampiamente usati farmaci antipsicotici, per la gestione dell’agitazione e dei disturbi comportamentali in pazienti con demenza. SMILE study, così il nome del progetto di ricerca in questione, ha infatti dimostrato una diminuzione dei comportamenti agitati e una flessione del tono dell’umore nei pazienti affetti da demenza non solo durante le 12 settimane del programma di Humor Therapy, ma anche un mantenimento di tali miglioramenti anche a 26 settimane di follow-up.
Disturbo ossessivo-compulsivo: non solo pillole, ma anche parole. Psychiatric News riporta oggi i risultati di una ricerca pubblicata sul Journal of the American Medical Association in cui si illustrano i risultati di un trial clinico effettuato su 124 pazienti pediatrici (età compresa tra i 7 e i 17 anni) con una diagnosi di disturbo ossessivo-compulsivo (OCD). I risultati dopo 12 settimane mostrano come i pazienti sottoposti a una terapia cognitivo-comportamentale affiancata al trattamento farmacologico, abbiano risposto in maniera significativamente più positiva rispetto a quelli trattati unicamente con i farmaci.
Più responsabilità per le donne, ma…meno sesso. L’aumento di responsabilità nella donna potrebbe portare a un calo dell’attività sessuale. E’ quanto suggerisce uno studio condotto dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. Ad ogni modo, tranquille occidentali: per ora lo studio ha analizzato donne residenti nei paesi dell’Africa Sub-Sahariana, evidenziando come l’aumento di autonomia della donna e maggior responsabilità nelle decisioni della vita familiare possa essere correlato a una diminuzione dell’attività sessuale.
La segregazione di genere a scuola: effetti sulla performance scolastica e stereotipi di genere. Science pubblica in questi giorni un interessante articolo in merito all’ educazione scolastica “separata” per femmine e maschi all’interno di classi omogenee. L’educazione basata sulla segregazione di genere non presenterebbe differenze significative in termini di esiti di apprendimento e performance scolastiche rispetto a programmi scolastici eterogenei dal punto di vista del genere. D’altro canto, secondo Fabes, autore dell’articolo, la separazione di maschi e femmine nei programmi scolastici renderebbe più salienti proprio gli stereotipi di genere.