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Venerdì 16-09-2011

Di Linda Confalonieri, Serena Mancioppi, Flavio Ponzio

Pubblicato il 17 Set. 2011

Aggiornato il 07 Ott. 2011 10:12

rassegna stampaIniziamo la nostra rassegna stampa all’insegna del multimedia (e della leggerezza): Al British Science Festival che si tiene in questi giorni a Bradford, un team di psicologi ricercatori della British Psychology Society presenterà al pubblico una serie di esperimenti per raccontare ai visitatori teorie psicologiche riguardo le capacità psicomotorie e di adattamento a differenti stimoli sensoriali, molti dei quali riprodotti attraverso l’uso di videogiochi su Xbox e WII.

Sul blog di Psychology Today troviamo invece un pezzo sull’importanza delle immagini mentali come esercizio di concentrazione meditativa al sapor di mindfulness per migliorare le performance nello sport. La pratica quotidiana di esercizi di visualizzazione mentale aiutano campioni e professionisti di tutte le discipline a raggiungere l’eccellenza.

Ci spostiamo in oriente per una notizia quanto meno curiosa: il Ministero dell’Educazione Cinese ha dato disposizioni a livello nazionale di rendere obbligatori corsi di “Sesso e Amore” (Sex and Love), per tutti gli studenti universitari cinesi a partire dal settembre 2011. Se negli scorsi anni tali lezioni erano opzionali, d’ora in avanti gli studenti cinesi avranno anche questo “dovere”…

Nel frattempo dagli States Medical News riporta gli esiti di una ricerca che mostra come una percentuale bassissima di adolescenti con pensieri frequenti riguardo al suicidio siano in cura presso le istituzioni di salute mentale, o vi siano mai entrati in contatto. Sempre da Medical News segnaliamo uno studio sponsorizzato da Alzheimer’s Disease International che porta alla luce il fatto che circa i tre quarti dei 36 milioni di casi di persone affette da demenza non vengono diagnosticati. I costi sociali, umani ed economici delle mancate diagnosi di una popolazione paragonabile a un piccolo stato sono ancora tutti da valutare, e resta da sfatare il mito che l’insorgere della demenza sia da considerarsi una tappa fisiologicamente normale della vita e quindi non da curarsi.

Tornando su dei toni più solari, Sciencedaily.com riporta le scoperte di un team di ricerca della Lancaster University che attraverso le moderne ecografie 4D mostra come le espressioni facciali si sviluppino nei feti ben prima del momento del parto. I muscoli del volto che esprimono emozioni come gioia o tristezza sono già progressivamente attivi durante la vita prenatale proprio come i movimenti respiratori, prima ancora che il neonato abbia sperimentato la prima ventata di aria fresca o il suo primo istante fuori dall’utero materno, in una sorta di allenamento alla vita che verrà.

Passando dalla vita prenatale a quella dei neonati, Psychology Today racconta di un articolo pubblicato su Current Biology che illustra come i bambini di differenti nazioni piangano con diverse tonalità. Ben lungi dall’essere un suono identico per tutti i bambini (qualunque madre confermerà l’unicità dei lamenti del proprio pargolo) il pianto dei neonati sembra costituire un primo fondamentale passo verso l’apprendimento del linguaggio.

E se i figli piangono, ci pensano i padri a consolarli: secondo quanto sostengono i ricercatori della Northwestern University (Usa) gli uomini sono biologicamente preparati alla cura dei figli, assunto dimostrato dal calo dei livelli di testosterone nei neo-padri: «La cura di un bambino appena nato richiede molti ‘aggiustamenti’ in ambito emotivo, psicologico e fisico – spiega Christopher Kuzawa, primo autore della ricerca -. Il nostro studio indica che anche la biologia maschile può cambiare in modo sostanziale per contribuire a soddisfare queste esigenze».

Leggiamo inoltre su Science Daily che per la prima volta è stato identificato uno specifico gene associato a risorse psicologiche quali ottimismo e autostima grazie ai ricercatori della University California Los Angeles che hanno visto pubblicato il loro lavoro su PNAS.

In chiusura, una nuova ricerca pubblicata su Biological Psychiatry dimostra che le fluttuazioni nel livello di serotonina, spesso legate alle sensazioni di fame o condizioni di stress, influenzano le aree cerebrali deputate alla regolazione della rabbia. Fame e stress precursori della rabbia? Non scordatevi una sana colazione prima di mettervi in macchina per andare (con calma) al lavoro!

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Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

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Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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Flavio Ponzio

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