
Inizialmente l’amore viene descritto come un attitudine, o predisposizione, a pensare, a provare sentimenti positivi e a compiere gesti positivi nei confronti di una specifica persona (Hendrick & Hendrick, 1986). Tuttavia presto ci si rende conto che questo modello non è in grado di spiegare tutte le varie sfaccettature dell’amore.
Negli anni ’80 la psicologia inizia ad affidarsi sempre di più alle tecniche psicometriche che permettono di proporre nuovi modelli e condurre ricerche sempre più standardizzate come la “Teoria Triangolare dell’Amore” proposta da Sternberg e colleghi (Sternberg et al, 1986) che descrive l’amore come composto da tre componenti: intimità, passione e fedeltà. Tuttavia i molteplici test e teorie non bastano a spiegare la complessità di questo sentimento.
Dalla fine degli anni ’90 fino ad oggi ha iniziato a prendere sempre più piede lo studio dei correlati biologici grazie all’uso della risonanza magnetica strutturale (MRI) e funzionale (fMRI), dei processi psicologici. Questi avanzati sistemi di ricerca sono stati applicati anche allo studio dell’amore, in particolare a quello romantico; nel 2000 Bartels e Zeki hanno confrontato l’attivazione corticale di un gruppo di individui mentre osservavano le fotografie di persone di cui erano profondamente innamorate o con volti di amici. Da questa ricerca è emerso che osservando il proprio amore, si attivano parallelamente molteplici sistemi e processi, come per esempio l’attrazione sessuale, l’investimento emotivo e il riconoscimento dei tratti comuni che generano la sensazione di vicinanza.

Spiegare a un amico, che pensa che la sua relazione sia fallita perché la passione è diminuita, che anche l’amore muta nel tempo e assume nuovi sapori, non potrebbe forse aiutarlo a risolvere più velocemente la sua crisi? Dopotutto per citare le parole di Ungaretti “Il vero amore è come una finestra illuminata in una notte buia. Il vero amore è una quiete accesa.”
Bibliografia:
- Hendrick, C, Hendrick SS. (1986). A theory and method of love. Journal of Personality and Social Psychology, 50, 392–402
- Hendrick, C, Hendrick, SS. (1989). Research on love: Does it measure up?. Journal of Personality and Social. 56, 784–94
- Sternberg, RJ. (1986). A triangular theory of love. Psychological Review. 93, 119–35
- Bartels, A, Zeki, S. (2000). The neural basis of romantic love. Neuro Report. 11(3829), 29–34
- Berscheid, E. (2010). Love in the Fourth Dimension. Annual Review of Psychology 61, 1–25.