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Mercoledì 28-09-2011

Di Linda Confalonieri, Flavio Ponzio

Pubblicato il 28 Set. 2011


Fonte: Plos ONELa percezione dell’appartenenza etnica varia in funzione dei vestiti indossati.
Un nuovo studio pubblicato lunedi su PLoS ONE evidenzia come indizi relativi a un certo status sociale, ad esempio il vestiario indossato da una persona, influenzino la percezione dell’appartenenza etnica. I ricercatori hanno presentato ai soggetti sperimentali alcuni visi computerizzati, ambigui dal punto di vista della pigmentazione della pelle, presentati a mezzo busto e vestiti rispettivamente in giacca e cravatta oppure in tenuta da guardiano; hanno quindi chiesto loro di determinarne l’appartenenza etnica di tali visi. Dai risultati è emerso che, a parità di pigmentazione della pelle dei volti presentati, quelli in giacca e cravatta avevano più probabilità di essere valutati come caucasici “bianchi”, al contrario di quelli in tenuta da guardiano che venivano più facilmente valutati come afroamericani.

Estetica & Neuroscienze. L’estetica è un concetto sviluppato dalla filosofia dell’arte nel diciottesimo secolo. Teoricamente l’apprezzamento estetico deriverebbe da processi diversi da quelli coinvolti nella valutazione degli oggetti ordinari. Nuove ricerche nel campo della biologia evoluzionistica e delle neuroscienze stanno ora rovesciando questo paradigma di divisione tra ciò che è arte e ciò che non lo è. Dall’utilizzo delle mappature di neuroimaging risulta evidente che le stesse aree attivate nell’apprezzamento estetico di un quadro sono in funzione nel determinare se una fetta di torta è o meno appetibile. Trovate i risultati della ricerca su Scientific American.

Autocontrollo, cibi grassi e funzione esecutiva. Uno studio coordinato da Peter Hall, direttore del Health Behavior Research Lab – University of Waterloo sottolinea il ruolo rilevante della funzione esecutiva nel moderarsi rispetto al consumo di cibi grassi. I dati raccolti su 208 adulti sottoposti a specifici compiti sperimentali per valutare la funzione esecutiva, evidenziano una correlazione negativa tra prestazioni ottimali in tali tasks e consumo di cibi ad alto contenuto di grassi; d’altro canto coloro che avevano prestazioni più scadenti presentavano anche un maggiore consumo di tali cibi.

La caffeina riduce il rischio di depressione nelle donne? Le donne che bevono almeno due tazze di caffè al giorno sarebbero meno a rischio di sviluppare sintomi depressivi. Lo suggerisce una ricerca pubblicata su Archives of Internal Medicine, e riportata anche da BBC News, che ha coinvolto più di 50.000 donne americane. Gli esperti ad ogni modo riconoscono che tale studio debba essere approfondito soprattutto per comprendere i meccanismi che porterebbero a tale riduzione del rischio di depressione. Quindi, donne è troppo presto per concedersi caffè a scopi preventivi…

Menti più veloci, teenagers più intelligenti. Gli adolescenti diventerebbero più intelligenti poiché le loro menti sarebbero sempre più veloci. Questa è una delle conclusioni cui è giunto un gruppo di studiosi della University of Texas, a San Antonio. Lo studio verrà pubblicato nella prossima edizione di Psychological Science. I ricercatori per identificare la correlazione positiva tra intelligenza e velocità mentale hanno analizzato i risultati di 12 diversi test di intelligenza e di velocità mentale somministrati a 6,969 adolescenti nel 1997 all’interno del National Longitudinal Survey of Youth.

 

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