expand_lessAPRI WIDGET

Martedì 20-09-2011

Di Linda Confalonieri, Flavio Ponzio

Pubblicato il 20 Set. 2011

Aggiornato il 30 Mar. 2012 12:51

rassegna stampaMoney not happyness: Se ne aveste la possibilità, scegliereste tra un lavoro ben pagato e che ti richieda un ragionevole impegno del tuo tempo oppure un lavoro molto redditizio che però porti via moltissime ore al giorno lasciandovi solo 6 ore di sonno? La maggior parte degli americani coinvolti in uno studio della Cornell University (riportato da MedicalExpress)  preferisce più denaro e meno tempo….l’articolo verrà pubblicato a brevissimo sulla rivista American Economic Review. Sarà vero anche per gli italiani?

La natura è la cura? Uno studio apparso su Applied Psychology: Health and Well-Being (riportato da Sciencedaily e Medical News Today) ha coinvolto 400 bambini con diagnosi di Disturbo dell’attenzione e iperattività (ADHD) e ha evidenziato come i piccoli pazienti che giocano regolarmente all’aria aperta in parchi e ambienti con molto verde presentino sintomi più lievi rispetto a coloro che, pur con la stessa diagnosi, trascorrono più tempo praticando attività indoor oppure in ambienti outdoor artificiali.

Psicanalisi alla ribalta: dal 17 al 25 settembre a New York presso il  West End Theatre va in scena il caso del Piccolo Hans. David Pilot e Hans Project sono lieti di presentare “Hans: A Case Study”, piece basata sul caso clinico “Il piccolo Hans” di Sigmund Freud. . A seguire panels e discussioni moderate da importanti esponenti del mondo psicoanalitico americano.

Studio del genoma: varianti genetiche comuni contribuirebbero al rischio di insorgenza di schizofrenia e di disturbo bipolare. Tali risultati sono stati riportati dal consorzio Psychiatric Genome-Wide Association Study (PGC) e sono basati su dati genetici di decine di migliaia di pazienti, analizzati dal Centre for Neuropsychiatric Genetics and Genomics della Cardiff University. Sempre di variazioni genetiche comuni in schizofrenia e disturbo bipolare tratta questo articolo apparso su Nature qualche tempo fa.

Ragionamento statistico nell’apprendimento del linguaggio: uno studio pubblicato dall’Association for Psychological Science spiega come i bambini utilizzino una sorta di “apprendimento statistico”  basato sull’osservazione/scomposizione degli eventi a cui assistono in differenti parti ricorrenti e sul ripresentarsi o meno di determinate combinazioni: lo stesso meccanismo statistico/induttivo che porta all’apprendimento del linguaggio.

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

Tutti gli articoli
Flavio Ponzio
Flavio Ponzio

Direttore operativo di State of Mind

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel