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“Amore non è Amore se (non) muta”

Di Ursula Catenazzi, Giuseppina Di Carlo, Sara Della Morte

Pubblicato il 09 Set. 2011

Aggiornato il 03 Ott. 2011 14:29

amoreDue persone, una coppia, un matrimonio, il nucleo da cui si sviluppa la famiglia, in altre parole l’unità fondamentale della società. Naturale quindi che da sempre lo studio della relazione che nasce tra moglie e marito abbia catturato l’attenzione dei ricercatori con lo scopo di indagare i fattori che rendono quest’unione duratura e, soprattutto, soddisfacente.

Nel corso degli anni sono state proposte differenti “ricette del matrimonio perfetto”, questo perché nel corso della storia i motivi per cui ci si sposa, sono molto cambiati. Un tempo il “matrimonio tradizionale” era un vero e proprio contratto fondato su interessi economici, alleanze politiche e status sociali. Col tempo e lottando contro chi sosteneva che solo il matrimonio tradizionale potesse garantire un unione felice, quest’usanza è decaduta per lasciare il posto al “matrimonio moderno”, ovvero quello basato sui sentimenti. Oggi ben l’80% dei soggetti intervistati sostiene che non potrebbe sposare una persona della quale non fosse innamorato. Così spesso si pensa al matrimonio basato solo sull’amore romantico, come quello che viene rappresentato nei film, dove la coppia si distingue soprattutto su gesti eclatanti, frasi romantiche e tramonti in riva al mare. Ma questi saranno veramente i presupposti per “…e vissero per sempre felici e contenti”? !?

I ricercatori pensano di no. Diversi studi dimostrerebbero come i matrimoni che si basano solo sulla passione siano destinati a fallire molto rapidamente. Con il passare del tempo la soddisfazione della coppia tenda inevitabilmente a diminuire (Van Laningham et al. 2001), a causa di problemi che la coppia non riesce a risolvere ad esempio la mancanza di intimità e di attività condivise o la riduzione dei rapporti sessauli (Rogge & Bradbury 2002). Un altro aspetto che sembrerebbe emergere dalle ricerche è che, contrariamente a quanto si pensa, non sia tanto la presenza di sentimenti negativi a portare alla lunga ad una rottura definitiva, quanto la lenta diminuizione, fino alla scomparsa, di sentimenti “positivi”, pazienza, comprensione, dolcezza e scopi comuni, che permettano ai partner di trovare le motivazioni per superare le difficoltà che si presenteranno.

Proprio a causa di questo andamento discendente dell’amore, affinchè la coppia duri nel tempo, è indispensabile che non si basi solo su un forte amore romantico, ma che a questo si accompagni quello amicale così da permettere, grazie ai sentimenti di vicinanza e alla condivisione di obiettivi e interessi comuni, nuove soluzioni a vecchi problemi (Berscheid 2010).

La domanda di sempre resta ancora però: l’amore eterno esisterà? la risposta sembrerebbe affermativa, ma, a differenza di quanto di quanto affermava Shakespeare in un celebre sonetto: non resta sempre identico a se stesso, ma continua a mutare e a trasformarsi parallelamente ai cambiamenti in chi lo prova.

  • Ellen Berscheid (2010) “Love in the Fourth Dimension”; Annu. Rev. Psychol. 61:1–25
  • Van Laningham J, Johnson DR, Amato P. (2001) “Marital happiness, marital duration, and the U-shaped curve: evidence from a five-wave panel study”. Soc. Forces 79:1313–41
  • Rogge RD, Bradbury TN. (2002) “Developing a multifaceted view of change in relationships”. See Vangelisti et al. 2002, pp. 228–53
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