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Abilità sociali nelle donne anziane: questione di “naso”

Uno studio ha dimostrato che nelle donne anziane, migliore è il senso dell'olfatto e più attiva è la vita sociale che si conduce.

Di Marianna Bottiglieri

Pubblicato il 12 Apr. 2017

Un nuovo studio condotto su anziane statunitensi dai ricercatori del Monell Center e alcune istituzioni collaboranti hanno riportato che la vita sociale delle donne è associata con l’efficienza del funzionamento del proprio senso dell’olfatto. Lo studio ha scoperto che le donne più anziane che svolgono in maniera meno efficiente compiti di identificazione olfattiva, tenderebbero anche ad avere una rete sociale meno ricca.

 

Un buon olfatto nelle donne anziane correla con una buona vita sociale

I nostri risultati confermano che il senso dell’olfatto è un aspetto chiave della salute complessiva nella popolazione anziana“, sostiene Johan Lundström, dottore di ricerca, neuroscienziato cognitivo e autore dello studio al Monell Center. “Più del 20% della popolazione Statunitense al di sopra dei 50 anni presenta un senso ridotto dell’olfatto. Abbiamo bisogno di comprendere meglio come l’olfatto sia collegato al comportamento sociale in modo da poter migliorare la qualità della vita di chi invecchia“.

Nello studio, pubblicato online sulla rivista “Scientific Reports”, i ricercatori hanno analizzato dati dal “National Social Life, Health and Aging Project” (NSLHP), uno studio condotto sulla popolazione riguardo il rapporto tra salute e fattori sociali negli Stati Uniti. I dati NSHAP, raccolti tra il 2005 e il 2006 da un campione di 3.005 Americani adulti tra i 57 e gli 85 anni, includevano test di identificazione dell’odore e informazioni sulla vita sociale dei partecipanti.

I ricercatori hanno confrontato i punteggi di ogni soggetto del NSHAP ai test di identificazione dell’odore, una misura scientificamente accettata della funzione olfattiva, con un indice aggregato di “vita sociale complessiva”, che includeva rilevazioni di dati come il numero di amici e parenti stretti dei partecipanti, e di quanto spesso essi socializzassero con gli altri. I dati sono stati adattati per potere controllare possibili variabili confondenti, come il livello di educazione, la tendenza a fumare e lo stato mentale e fisico dei soggetti.

I risultati hanno rivelato un chiaro collegamento tra l’abilità olfattiva delle donne più anziane e il loro punteggio complessivo riguardante la vita sociale: le donne con buone abilità olfattive tendevano ad avere vite socialmente più attive, mentre, al contrario, funzioni olfattive ridotte erano associate a punteggi minori nella vita sociale.

Sappiamo che le interazioni sociali sono strettamente legate allo stato di salute, quindi donne anziane che presentano un senso minore dell’olfatto potrebbero volersi focalizzare sul mantenimento si una vita sociale attiva per migliorare la loro salute fisica e mentale complessiva“, sostiene l’autrice Sanne Boesveldet, PhD e neuroscienziata.
I ricercatori non hanno rilevato la stessa associazione tra funzione olfattiva e vita sociale negli uomini anziani.

Queste differenze di genere potrebbero suggerire che un training sulle abilità olfattive, che è stato dimostrato aiuti a migliorare un senso dell’olfatto ridotto sia in uomini che donne, potrebbe avere benefici aggiuntivi in donne anziane aiutandole a migliorare sia il senso dell’olfatto che il benessere sociale“, sostiene Lundström.

Mentre lo studio stabilisce un collegamento tra il senso dell’olfatto e la vita sociale, ancora non è chiara la modalità con cui le due variabili sarebbero connesse o se la stessa relazione esista anche nelle donne più giovani. Futuri studi longitudinali sugli stessi soggetti potrebbero aiutare a chiarire se la perdita del senso dell’olfatto possa influenzare la vita sociale e potrebbero permettere ai ricercatori di identificare i meccanismi coinvolti.

Ciò nonostante, sapere che lo stato del senso dell’olfatto è collegato alle attività sociali, potrebbe già essere prezioso per i soggetti affetti da disordini olfattivi.

E’ possibile incorrere in racconti aneddotici da parte di donne che hanno perso il proprio senso dell’olfatto, sul fatto di avere meno amici rispetto ad una condizione di salute precedente“, sostiene Lundström. “Speriamo che i nostri risultati possano rassicurarle sul fatto di non essere le sole a sentirsi così“.

 

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