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Dal senso di colpa alla colpa – Introduzione alla Psicologia Nr. 17

Il senso di colpa porta a ripensare all'evento accaduto in un presente caratterizzato da pensieri del passato: corrisponde a un non vivere la quotidianità.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 04 Giu. 2015

Aggiornato il 22 Mar. 2016 13:00

Sigmund Freud University - Milano - LOGO  INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA (17)

 

 

Esattamente per colpa si intende il continuo ripensare a come sarebbe potuto andare una situazione diversamente da come si è svolta. Quindi, è un continuo riportare il passato nel presente.

 

Spesso si è addolorati da cose che avremmo potuto fare e che per varie vicissitudini non abbiamo fatto. In questi casi l’emozione che si prova è la colpa. La colpa è un’emozione che scaturisce da un evento passato, di conseguenza il processo che la determina e la mantiene è la ruminazione. Coloro che sono afflitti da senso di colpa cronico sono inglobati totalmente in questo stato negativo fino a inficiare la propria vita relazionale e sociale.

Esattamente per colpa si intende il continuo ripensare a come sarebbe potuto andare una situazione diversamente da come si è svolta. Quindi, è un continuo riportare il passato nel presente tramite immagini e pensieri legati all’evento. Tutto questo ruminare porta a staccarsi dalla realtà e a non godere a pieno della quotidianità.

Chi prova colpa prende decisioni importanti sulla scia di questa emozione negativa e relega la propria vita a sottostare a questa emozione. I pensieri di chi è in colpa sono del tipo: non riesco a perdonarmi per quello che ho fatto, per questo mi sento una brutta persona e non merito nulla di buono.

La colpa è un’emozione, avente come scopo il mettere in guardia dagli eventi. Se si cronicizza, diventa patologica e a questo punto bisogna mettere in discussione il modo di affrontare le situazioni e, soprattutto, i pensieri e i comportamenti, assumendosi se necessario le proprie responsabilità.

Spesse volte, però, non si tratta di vera e propria colpa, ma di un qualcosa che si chiama senso di colpa. Il senso di colpa si distingue dalla colpa perché ci annuncia che le cose potrebbero non andare come vorremmo, ma ancora non si è certi di come possano concludersi. È una sorta di stato anticipatorio della colpa vera e propria. Mentre, la colpa si manifesta a cose avvenute, quando non c’è più nulla da fare.

Solo a questo punto, quando il senso di colpa si trasforma in colpa vera e propria e non è possibile rimediare all’accaduto, l’emozione negative invade e pervade tutto.

In ogni caso si tratta di emozioni che hanno a che fare con la sfera della moralità, e potrebbe in estrema ratio sfociare in vergogna fino a quando non si pone rimedio al fattaccio. Molto spesso, non è possibile rimediare e a quel punto l’unica cosa da fare è accettare quanto accaduto senza ulteriori ruminii.

Prima di arrivare all’accettazione, però, è necessario gestire l’emozione negativa familiarizzando con essa, conoscendola e cercando di capire cos’è e come agisce.

Tutto questo, è indubbiamente molto difficile da attuare, perché riconoscere la colpa significa prendere atto delle proprie debolezze e quindi mettere in dubbio il proprio senso di autoefficacia.

Inoltre, la colpa può celare un senso di onnipotenza o perfezione (è tutta colpa mia!), attuata attraverso un eccessivo controllo sulla realtà. Tutto questo induce gli altri a esercitare potere perché facendo leva sul senso di colpa tengono sotto scacco fino a portare il mal capitato nel baratro della colpa.

 

 

RUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Klein, M., Meneguz, G. (2012). Aggressività, angoscia, senso di colpa. Bollate Boringhieri.
  • Ekman, P. (1985). Telling lies. New York, Norton.
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