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DSM 5: Pedofilia, disturbo o disordine? – Psicologia

I criteri diagnostici sono rimasti immutati, ma l’etichetta è “pedophilic disorder” nel DSM 5. Questa variazione ha sollecitato lo scalpore della stampa

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 05 Dic. 2013

 

DSM5 . - Immagine @ o-DSM-5-facebook I criteri diagnostici sono rimasti sostanzialmente immutati, ma l’etichetta è stata modificata da “pedophilia” a “pedophilic disorder”, in linea con la nuova nosografia presentata nel DSM 5. Questa variazione ha sollecitato l’interesse e lo scalpore della stampa!

La diagnosi di pedofilia, inclusa fino al DSM IV TR tra le parafilie ha provocato rumor nel settore, per le modifiche inserite nel DSM 5 rispetto a questa categoria diagnostica.

I criteri diagnostici sono rimasti sostanzialmente immutati, ma l’etichetta è stata modificata da “pedophilia” a “pedophilic disorder”, in linea con la nuova nosografia presentata nel DSM 5. Questa variazione ha sollecitato l’interesse e lo scalpore della stampa, poiché erroneamente il termine disorder è stato tradotto come “disordine” e non come “disturbo” (traduzione corretta del termine). Considerare la pedofilia un disordine e non una patologia declasserebbe il problema, rendendola una patologia non più patologica. 

In realtà l’intento dell’APA era, al contrario, quello di evidenziare e sottolineare la componente psicopatologica che sottende e mantiene il  pedophilic disorder.

Partiamo dall’origine. Nel DSM IV si effettuava una diagnosi differenziale tra egodistonia ed egosintonia della sintomatologia, per cui se i sintomi erano egodistonici, cioè causa di disagio sociale o di altre aree di funzionamento nel pedofilo, allora si poteva parlare di patologia; se, al contrario, i sintomi erano egosintonici non risultavano clinicamente rilevanti.  Nel DSM IV-TR questo criterio è è stato modificato: l’agito dell’impulso sessuale è stato introdotto come criterio diagnostico rilevante quanto l’egodistonia.

Torniamo ai giorni nostri. Nel DSM-5 colui che mostra un’attrazione sessuale e agito verso i bambini, mostra un disagio clinicamente significativo e una compromissione dell’area sociale e psicologica. 

Ma, la polemica non si è fermata qui ed è continuata incessantemente. Infatti, la stampa internazionale, questa volta, si è scagliata contro il termine, introdotto nel DSM IV 5 pedophilic sexual orientation. Ancora peggio, non solo disordine, ma orientamento sessuale! Effettivamente, questa dicitura lasciava molto perplessi: la pedofilia non era più un problema psicologico? Ed ecco che arriva la correzione: si tratta di sexual interest e non di orientamento. 

Tutti coloro che non soddisfano pienamente i criteri per la diagnosi di pedophilic disorder, in quanto presentano un’attrazione sessuale rivolta verso i bambini non agita, in assenza di sentimenti di colpa, vergogna e ansia, quindi egosintonica, presentano un “orientamento sessuale”.

Questa sotto categoria è stata introdotta nel DSM-5 per operare una distinzione col disturbo mentale vero e proprio. L’utilizzo di questo termine è stato travisato dall’opinione pubblica, pertanto l’APA ha provveduto repentinamente, attraverso comunicato on -line, a modificare la terminologia sostituendola con “interesse sessuale”. Infatti così facendo sembrava legittimasse “l’interesse” nei confronti dei bambini, e anche se questa cosa non passava all’atto, si trattava sempre di un interesse atipico.

L’intento, però, era solo quello  di demarcare il confine tra soggetti che presentano un interesse sessuale atipico e non agito e quelli che sono affetti da un disturbo mentale vero e proprio, cioè agito.

Per non farci mancare nulla, la sezione dei disturbi sulle parafilie include, oltre al pedofilic disorder, altri sette disturbi: exhibitionistic disorder,fetishistic disorder, frotteuristic disorder, sexual masochism disorder, sexual sadism disorder, transvestic disorder and voyeuristic disorder.

Altro rumor: l’introduzione del transvestic disorder per definire coloro che si vestono con abbigliamento tipico del sesso opposto. Nel DSM IV-TR questo disturbo era specifico per i  maschi eterosessuali, mentre nel DSM 5 sono state incluse nel disturbo anche le donne. Ma, anche qui, se queste persone traggono piacere nell’effettuare questo travestimento sono patologici?

Aspettiamo buone nuove!

LEGGI ANCHE:

DIAGNOSTIC AND STATISTICAL MANUAL OF MENTAL DISORDERS – DSM5 

SESSO – SESSUALITA‘ – DISTURBI SESSUALI

Guarda l’ Intervista ad Allen Frances: Inflazione diagnostica e rischi del DSM5

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

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