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Le basi biologiche della depressione maggiore

la ricerca ha sviluppato anche altri sistemi per descrivere le basi biologiche della depressione, come l'osservazione delle alterazioni strutturali e funzionali del cervello, misurate con la risonanza magnetica, l'individuazione di schemi di espressione genica nelle cellule bianche del sangue e l'analisi post-mortem del tessuto cerebrale in di persone depresse.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 10 Gen. 2012

– Rassegna Stampa –

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologichePer descrivere la depressione si fa generalmente uso di definizioni soggettive dell’esperienza di essere depresso e di scale che quantificano i sintomi depressivi. Negli ultimi due decenni, la ricerca ha sviluppato anche altri sistemi per descrivere le basi biologiche della depressione, come l’osservazione delle alterazioni strutturali e funzionali del cervello, misurate con la risonanza magnetica, l’individuazione di schemi di espressione genica nelle cellule bianche del sangue e l’analisi post-mortem del tessuto cerebrale in di persone depresse.

Il Dr. David Glahn e i suoi colleghi, della Yale University e dell’Hartford Hospital’s Institute of Living, combinando e incrociando i diversi tipi di dati raccolti, hanno cercato di identificare il gene, o i geni, in grado di spiegare il “quadro completo”. Si sono chiesti se ci fosse un modo per collegare queste misure biologiche al rischio di sviluppare la malattia psichiatrica; per far questo hanno stabilito due obiettivi: identificare un nuovo sistema di classificazione delle misure relative alla struttura e alla funzionalità del cervello sulla base della loro rilevanza genetica rispetto a una malattia, e identificare un gene candidato per la depressione maggiore. Hanno così localizzato il gene RNF123, che potrebbe effettivamente avere un ruolo nella depressione maggiore. Anche se RNF123 non è mai stato collegato direttamente alla depressione, è stato però mostrato come sia in grado di influenzare l’ippocampo, una parte del cervello che risulta alterata nelle persone affette da depressione maggiore.

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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