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L’età dei genitori influenzerebbe lo sviluppo del nascituro

Il rischio di sviluppare disturbi mentali aumenta tra i nati da genitori con età superiore a 29 anni o giovanissimi, rispetto a genitori tra 25 e 29 anni.

Di Viviana Spandri

Pubblicato il 03 Feb. 2014

Aggiornato il 17 Feb. 2014 10:13

Viviana Spandri

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

I risultati di questo studio osservazionale hanno mostrato che il rischio globale di sviluppare disturbi mentali era aumentato tra i nati da genitori con un età superiore a 29 anni o giovanissimi, rispetto invece a genitori con un’età compresa tra 25 e 29 anni.

Tutti sanno che l’età della donna al momento concepimento può influenzare la salute mentale del nascituro, tanto che, nella pratica clinica quotidiana, le donne in gravidanza con un’età superiore ai 40 anni sono invitate a sottoporsi gratuitamente ad esami di screening volti ad attestare l’andamento normale dello sviluppo fetale. La maggior parte di noi non sa però che anche l’uomo subisce delle mutazioni genetiche con l’invecchiamento che possono influenzare il normale sviluppo psico-motorio del figlio.

Per questo motivo John McGrath, a capo di un gruppo di ricerca del Queensland Grain Institute’s (QBI), ha analizzato il Danish Psychiatric Central Research Register a partire dal 1 Gennaio 1995 e fino al 31 Dicembre 2011 per analizzare l’età materna e paterna di 2894699 bambini alla nascita, e ha trovato che i bambini che hanno padri di età più avanzata sono più suscettibili a disturbi mentali.

Nello specifico, in questo studio, è stata studiata un’ampia popolazione (nati dal 1 Gennaio 1955 al 31 Dicembre 2006) affetta da svariati disturbi mentali, classificati secondo il manuale ICD (International Classification of Diseases) tra cui schizofrenia, disturbi dell’umore, nevroticismo, disturbi stress-correlati, disturbi dell’alimentazione, disturbi di personalità, disturbi da abuso di sostanze, disturbi somatoformi e un ampio range di disturbi neuropsichiatrici dello sviluppo e dell’infanzia.

I risultati di questo studio osservazionale hanno mostrato che il rischio globale di sviluppare disturbi mentali era aumentato tra i nati da genitori con un età superiore a 29 anni o giovanissimi, rispetto invece a genitori con un’età compresa tra 25 e 29 anni. Analizzando invece la correlazione tra età dei genitori e rischio di sviluppare alcuni disturbi mentali tra cui schizofrenia, ritardo mentale e disturbi dello spettro autistico, è stato osservato che il rischio aumentava per i nati con padri di età superiore ai 29 anni.

Le mutazioni de novo, che si verificano negli spermatozoi durante lo sviluppo cellulare, possono contribuire un aumentato rischio di sviluppare tutte queste patologie dell’area della salute mentale nel nacituro (tra cui appunto schizofrenia, autismo e ritardo mentale). Studi genetici recenti hanno osservato che queste mutazioni de novo sono più frequenti nei neonati con padri più avanti con l’età. E quindi, in linea con quanto osservato dai ricercatori dell’università di Queensland, le mutazioni genetiche età-correlate del padre avrebbero poi un impatto sulla salute mentale nel nascituro.

Le analisi di questi dati hanno riscontrato inoltre che esiste una correlazione tra l’essere nati da madri più giovani e lo sviluppo successivo di un disturbo da abuso di sostanze, disturbi ipercinetici e ritardo mentale. In aggiunta, l’essere nati da madri adolescenti, predisporrebbe ad un aumentato rischio di sviluppare disturbi mentali appartenenti all’area del nevroticismo e dei disturbi stress-correlati.  

In sintesi questo studio osservazionale, avendo considerato un’ampia popolazione, ha permesso di osservare che la correlazione tra età biologica del padre e della madre e rischio che il figlio sviluppi un disturbo mentale, non è così lineare, ma al contrario appare complessa e influenzata da svariate variabili che influenzano lo sviluppo del bambino.

LEGGI:

GRAVIDANZA & GENITORIALITA’ – BAMBINI

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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