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Altezza e autostima: più bassi e più paranoici? – Psicologia sociale

Altezza e autostima: quando i partecipanti si sentono più bassi accresce il loro senso di inferiorità e aumentano le idee di diffidenza e sospetto.

Di Francesca Vinciullo

Pubblicato il 27 Feb. 2014

Aggiornato il 27 Apr. 2016 15:09

 

 

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

I risultati mostrano che quando i partecipanti si sentono più bassi accresce il loro senso di inferiorità, debolezza ed incompetenza e ciò comporta una serie di sensazioni di maggiore vulnerabilità e idee di diffidenza e sospetto nei confronti degli altri.

Quanto influisce l’altezza sulla nostra visione del mondo, l’autostima, lo stile di vita? A quanto pare parecchio. Se chiedessimo a qualcuno alto 177,8 cm quale sia la sua altezza, questo qualcuno ci risponderebbe: 180 cm! Il motivo è comprensibile: la nostra cultura tende a valorizzare le persone alte, per cui c’è la tendenza ad essere, o perlomeno a voler apparire, più alti di quel che si è.

Le persone alte sembrano possedere una serie di vantaggi: una buona altezza sembra, infatti, essere associata sia al successo sul piano lavorativo che a gratificazioni sul versante sentimentale.

Alcuni studi anglosassoni, ad esempio, hanno trovato che una persona alta circa 180 cm ha maggiori probabilità di guadagnare 100,000 dollari in più, nel corso di 30 anni di attività lavorativa, rispetto al collega che si aggira intorno ai 164 cm. Come se non bastasse, l’altezza aiuta anche negli affari di cuori sia per quanto riguarda la frequenza degli appuntamenti amorosi, sia nella durata delle relazioni sentimentali.

Numerose  ricerche hanno poi cercato di approfondire il legame tra altezza e fattori psicologici: questi studi mostrano che l’altezza può comportare maggiore felicità  e livelli più elevati di autostima, oltre a ridurre il rischio di atti suicidari, nonostante l’effetto risulti modesto.

 

Questi vantaggi psicologici originano dalla tendenza ad associare l’altezza con il potere, il che comporta anche una maggiore spinta verso l’abilità alla leadership, ad esempio in ambito politico e maggiori successi personali in questo settore, nonostante il legame tra altezza e potere non sia lineare.

All’interno di questo panorama Daniel Freeman (Dipartimento di Psichiatria-Università di Oxford) ha tentato di indagare il legame tra la bassa statura e l’autostima, e gli effetti sul senso di vulnerabilità personale e la paranoia: in che modo l’altezza, o la bassezza, può cambiare il modo in cui interpretiamo le intenzioni degli altri nei nostri confronti? L’esperimento prevedeva che i partecipanti fossero i protagonisti di un viaggio in metropolitana in una realtà virtuale. Vengono perciò muniti di cuffie per sentire i normali rumori presenti in questa situazione, come il rumore del treno e le voci dei passeggeri, e sono circondati da avatar, in modo da essere completamente immersi nella realtà simulata. Il loro corpo, infatti, risponde allo scenario come se fosse reale. Il campione sperimentale è rappresentato da 60 donne reclutate dalla popolazione generale, le quali hanno precedentemente sperimentato dei pensieri paranoici in assenza però di una storia di disturbo mentale.

Aspetto  fondamentale è rappresentato dal fatto che gli avatar, essendo neutrali, non posso influenzare in nessun modo l’esordio di pensieri paranoici nei soggetti, per cui, qualunque forma di diffidenza origina dal partecipante stesso. Il disegno sperimentale prevede che ogni soggetto entri nella realtà virtuale due volte: la prima con la propria altezza, la seconda come se stesse osservando l’ambiente da un’altezza inferiore. I partecipanti non vengono informati di questa differenza tra le due situazioni.

I risultati mostrano che quando i partecipanti si sentono più bassi accresce il loro senso di inferiorità, debolezza ed incompetenza e ciò comporta una serie di sensazioni di maggiore vulnerabilità e idee di diffidenza e sospetto nei confronti degli altri.Mi sono sentita in modo diverso nelle due situazioni, ma non so perché! Nella seconda situazione mi sono sentita più vulnerabile e le gambe dell’uomo a lato del corridoio erano posizionate in modo ostile verso di me, rispetto alla prima volta, anche se la posizione era la stessa”, riferisce una partecipante.

Sentimenti di incompetenza ed inferiorità, quindi, risultano in stretta relazione con dubbi paranoici, dal momento che più ci sentiamo vulnerabili più abbiamo probabilità di interpretare come pericolosi e malevoli gli atteggiamenti degli altri. Se la bassa statura si lega a bassi livelli di autostima e dubbi paranoici, anche l’opposto può essere vero.

La procedura basata sulla realtà virtuale può aiutare a trattare pensieri paranoici attraverso la simulazione di una realtà in cui la nostra altezza appare maggiore. Se non possiamo essere realmente più alti, infatti, possiamo fare qualcosa per sentirci più grandi.

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PSICOLOGIA SOCIALE

 

 

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Francesca Vinciullo
Francesca Vinciullo

Dottore Magistrale in Psicologia Clinica

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