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Mangia la cipolla che ti passa

Perfino il cervello trae benefici dalla cipolla: sembra infatti che funga da antidepressivo, ipotesi confermata da uno studio giapponese.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 23 Feb. 2012

 

Mangia la cipolla che ti passa! - Immagine: © caprasilana - Fotolia.com Oggi parleremo di Allium cepa, pianta bulbosa appartenete alla famiglia delle Alliaceae. Come, non sapete di cosa si tratta? Si sta parlando della cipolla! Insaporisce i nostri piatti e provoca eccessiva lacrimazione alla casalinga che si appresta a soddisfare tutte le esigenze, soprattutto di chi ama l’aroma, ma disprezza l’alitosi che ne consegue. Eppure, questo ortaggio, quello rosso in particolare, la cipolla di Tropea, contiene una sostanza con riconosciute proprietà disintossicanti, anti-infiammatorie e anti-tumorali: la quercetina.

Perfino il cervello trae benefici dalla cipolla. Infatti, sembra funga da antidepressivo, ipotesi confermata da uno studio giapponese pubblicato sulla rivista scientifica internazionale, Bioscience Biotechnology and Biochemistry.

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Sakakibara e colleghi del Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Tokushima, hanno valutato quali siano gli effetti esercitati della polvere di cipolla, ottenuta dalla disidratazione dell’ortaggio, in un modello sperimentale sulla depressione chiamato Test di Nuoto Forzato (Forced Swim Test, FST; Porsolt et al., 1977), che consiste nel verificare la reazione avuta da un topo posto in un cilindro trasparente contenente acqua alla temperatura di 25° C. Il giorno successivo alla prima immersione il topo potrebbe reagire secondo due modalità: nuotando o muovendosi solo lo stretto necessario per tenere la testa fuori dall’acqua, comportamento considerato tipico del depresso. Nel secondo caso il topo è come se si lasciasse sopravvivere galleggiando.

Per dimostrare l’effetto anti-depressivo della quercetina, i topi sono stati suddivisi in gruppi, ciascuno dei quali era sottoposto a un trattamento diverso: farmaco antidepressivo, polvere di cipolla e placebo. Ripetendo il trattamento di FST si è osservato che il gruppo trattato con la polvere di cipolla aveva prestazione simili a quelle degli animali trattati con il farmaco antidepressivo.

Sono state osservate, dunque, dei miglioramenti nel comportamento e non nelle capacità di movimento, che controllate attraverso un altro test sono risultate identiche tra i gruppi. Quindi, il trattamento con la quercetina aumenta la quantità di dopamina e di serotonina presente nell’ipotalamo, area che controlla diverse funzioni cognitive: i riflessi, il ritmo sonno-veglia, il bilancio idrosalino, il mantenimento della temperatura corporea, l’appetito e l’espressione degli stati emotivi. La quercetina, in sostanza, prolunga il tempo di trasmissione nervosa della serotonina e della dopamina rallentandone l’eliminazione. Nella persona depressa, invece, il loro metabolismo è più veloce, e la comunicazione tra le cellule è minore rispetto al normale, avendo come conseguenza la comparsa della sintomatologia depressiva.

Sapere di poter utilizzare dei cibi aventi effetti positivi sull’umore potrebbe essere l’alternativa naturale alla farmacologia chimica di sintesi. Inoltre, è possibile utilizzare la cipolla anche a scopo preventivo per la genesi di questo disturbo, di cui tanto si parla e che attanaglia la società contemporanea.

Quindi, il riso abbonda sulle bocche di chi mangia cipolla. Meglio l’alitosi e un sorriso in più, piuttosto che una bella bocca e tanta tanta tristezza.

 

 

BIBLIOGRAFIA: 

  • Porsolt RD, Bertin A, Jalfre M (1977) Behavioral despair in mice: a primary screening test for antidepressants. Arch Int Pharmacodyn Ther 229:327-336.
  • Sakakibara, H., Yoshino, S., Kawai, Y., Terao, J. (2008). Antidepressant-like effect of onion (Allium cepa L.) powder in a rat behavioral model of depression. Biosci Biotechnol Biochem. 72, 94-100.
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