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Psicologia di Guerre Stellari: Una diagnosi per Darth Vader

Di Gabriele Caselli, Costanza Prinetti

Pubblicato il 27 Ott. 2011

Aggiornato il 03 Ago. 2012 09:24

Darth Vader - Disturbo di identità - Autore: Costanza Prinetti

Il cinema e la letteratura rappresentano da sempre un’importante risorsa per noi psicoterapeuti. Anche per i professionisti del campo non è sempre facile collegare il mondo della scienza a quello dell’esperienza personale, in modo chiaro e convincente. I personaggi di film e libri ci vengono in soccorso per capire e far capire il significato concreto e tangibile di un disturbo psicologico e delle sue implicazioni.

Molti lettori conosceranno la saga fantascientifica di Star Wars (Guerre Stellari), un indiscutibile successo commerciale iniziato oltre venti anni fa e recentemente rilanciato da una nuova trilogia. Il protagonista di tutti i capitoli della saga è Anakin Skywalker, dapprima cavaliere Jedi protettore della Repubblica e poi principale alleato dell’impero nelle vesti del cattivo Darth Vader.

Alcuni ricercatori hanno suggerito che il successo della saga, soprattutto tra gli adolescenti, non sia semplicemente dovuto all’epicità della trama o alla qualità della regia, bensì al processo di identificazione che i suoi protagonisti, Anakin su tutti, riescono a produrre nell’osservatore (Buy et al., 2011).

Psicologia di Guerre Stellari 2: Mindful Yoda - Immagine: © 2012 Costanza Prinetti
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In particolare, Anakin/Darth Vader è il cattivo di cui un ragazzo si innamora, non il cattivo che si desidera ardentemente vedere morto. Questo forse perché Darth Vader non è un semplice cattivo, ma un personaggio afflitto da Disturbo Borderline di Personalità, un personaggio sofferente. In effetti, i criteri diagnostici ci sono tutti o quasi, basta fare il confronto con il manuale diagnostico internazionale di riferimento (il DSM-IV-TR). Anakin è certamente impulsivo e mostra in diverse occasioni una certa difficoltà nel controllare la sua rabbia. I suoi rapporti con le persone significative, come il suo maestro Jedi, sono caratterizzati da una continua alternanza tra idealizzazione e svalutazione. L’intensa paura di essere abbandonato o di perdere altre persone care, prima fra tutte la moglie, governano il suo comportamento e lo spingono a tradire tutti i suoi compagni. Non mancano poi le esperienze dissociative, almeno due. La prima dopo la morte della madre, durante il quale stermina un’intera tribù Tuskan. Il secondo nel momento in cui si volge al lato oscuro della Forza e massacra tutti i giovani allievi Jedi. Infine, Bui e colleghi sottolineano come la trasformazione in Darth Vader e il cambio di identità possa essere facilmente interpretato come sintomo di un disturbo d’identità, altro criterio del DBP.

Cosa c’entra questo con il processo di identificazione? Sappiamo che l’adolescenza è di per sé un periodo di cambiamenti in cui l’essere umano inizia a confrontarsi da solo con il mondo esterno. Il viaggio nell’adolescenza ha lo scopo di crescere l’adulto che verrà, la costruzione di un identità, la capacità di regolare le proprie emozioni così come di mediare nelle relazioni intime con l’altro. Per questa ragione molte caratteristiche del Disturbo Borderline di Personalità si riscontrano con frequenza nel comune adolescente. E per questa ragione il comune adolescente può sentire più vicini i vissuti emotivi di un personaggio contrastato e irrequieto come Anakin Skywalker. Un personaggio, ricordiamo per dovere di cronaca, che é riuscito a trovare alla fine l’equilibrio tra le forze che lo dominavano.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Bui et al., (2011). Is Anakin Skywalker suffering from borderline personality disorder? Psychiatry Research 185(29), 299.
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Gabriele Caselli
Gabriele Caselli

Direttore scientifico Gruppo Studi Cognitivi, Professore di Psicologia Clinica presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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