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L’immagine di sé, la Pressione Sociale e i Disturbi Alimentari

I fattori che aiutano le donne ad avere un immagine del proprio corpo positiva allo scopo di prevenire il rischio di disturbi alimentari.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 18 Mag. 2012

Aggiornato il 02 Ago. 2012 11:32

– Rassegna Stampa – 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheUn team di ricercatori della University of Arizona ha studiato i fattori che aiutano le donne ad avere un immagine del proprio corpo positiva allo scopo di prevenire il rischio di disturbi alimentari, così diffusi in molte culture occidentali contemporanee.

Lo studio si è concentrato sulle giovani studentesse del college, nella realtà sociale del college infatti l’apparenza è molto valorizzata e il continuo confronto con i pari può facilmente suscitare vergogna, imbarazzo e timidezza.

301 ragazze al primo anno di college hanno compilato questionari basati sul modello teorico Choate (Choate Theoretical Model), secondo questo modelloi il sostegno della famigla, insieme alla scarsa pressione per l’adeguamento a canoni estetici di bellezza, sono correlati al rifiuto dell’ideale di perfezione femminile, alla valorizzazione della abilità fisica e all’uso di strategie efficaci per contrastare lo stress; questi fattori sarebbero a loro volta associati al benessere e a un auto-immagine positiva.

I ricercatori hanno quindi applicato il modello Choate alla situazione di ‘vita reale’ e, come previsto dal modello, hanno visto che le ragazze che godevano di un buon supporto familiare, ed erano al riparo dalla pressione sociale e culturale di familiari, amici e media per il raggiungimento di canoni estetici di bellezza ideale, avevano effettivamente un’auto-immagine corporea migliore; le stesse ragazze hanno inoltre respinto l’ideale di superwoman e si sono dimostrate attrezzate delle competenze necessarie per affrontare lo stress.

Secondo gli autori questo studio fornisce alcune indicazioni per i programmi di prevenzione dei disturbi alimentari giovanili, che dovrebbero porsi l’obiettivo di aiutare le ragazze a prendere coscienza delle aspettative molteplici e spesso contraddittorie che la società contemporanea propone; insegnando loro ad utilizzare adeguate capacità di coping e promuovendo il senso positivo di competenza attraverso l’esercizio fisico e la salute psico-fisica. Aiutandole quindi a sviluppare un senso di autostima che non si basi solo sull’apparenza, ma che sia in grado di far fronte alle pressioni derivanti dalla famiglia, dagli amici o dai media.

 

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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