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Dio e Monsieur Divan (2011) di Stefano Jacini

Dio e Monsieur Divan è un racconto filosofico che riflette sul bene e sul male e mescola sottilmente i toni  con brillantezza di stile tutta post-moderna

Di Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 16 Gen. 2012

Aggiornato il 26 Mag. 2016 16:51

Il 2011, ci ha regalato un bel libro. È uscito per i tipi di Bompiani “Dio e Monsieur Divan” di Stefano Jacini, intrigante giallo teologico che per una buona metà oscilla sapientemente indeciso tra le cospirazioni intellettuali di Umberto Eco e i complotti d’azione di Dan Brown e che infine inclina per il primo, tradendo la sua preferenza per il colto stile europeo.

Il romanzo scorre bene come un vino novello e lascia in gola un piacevole gusto. Il suo maggiore punto di forza è il dialogo spiritoso e brillante, scritto bene, ricco di faccette e di emoticon quasi fosse un social network ambientato nel passato.

Naturalmente non rivelo nulla della trama, che lascio alla scoperta del lettore. Accennerò solo che in essa si incrociano e talvolta si combattono sacerdoti inclini al diabolismo illuminista, demi-mondaine dedite alla caccia di amanti facoltosi da mungere, credenti desiderosi di edificare santuari ai loro santi patroni e naturalmente Dio e la Chiesa cattolica, che -come in ogni trama che si rispetti- ha tradito il suo divino mandato e ha sposato il fascino del potere.

Insomma, Dio e Monsieur Divan è un racconto filosofico che vuole riflettere sul bene e sul male, che mescola sottilmente toni alti e bassi e che segue una sua brillantezza di stile tutta post-moderna.

Ma è anche una riflessione critica su come il pensiero laico non riesca sempre a liberarsi di una sua curiosa ossessione per Dio e per il cattolicesimo, irrinunciabile termine di confronto malefico. Tanto da far sospettare che oggi, per riuscire a produrre dei personaggi interessanti e sottratti al perbenismo moralistico di una laicità paradossalmente sempre più sessuofobica, occorra ricorrere a promiscui cardinali e teologi dalla doppia vita carnale e spirituale e dalla tripla morale. Se proprio occorre trovare un difetto in questa piacevolissima lettura, notiamo che forse i personaggi laici avrebbero tratto giovamento da una maggiore ambiguità e ricchezza di sfaccettature. Ma per fortuna ci pensano i preti del romanzo a spargere sale sulle ferite della modernità, scacciando gli eccessi zuccherini dei personaggi laici.

Dio e Monsieur Divan - Stefano Jacini - Bompiani 2011 -

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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