expand_lessAPRI WIDGET

Attacchi di Panico. Come uscirne: La potenza della Terapia Cognitivo Comportamentale (2017) di Enrico Rolla – Recensione del libro

Nel libro Attacchi di Panico troviamo una ricca spiegazione del disturbo e della potenza della terapia cognitivo comportamentale nel suo trattamento.

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 07 Giu. 2019

Il libro Attacchi di Panico, dello psicologo e psicoterapeuta Enrico Rolla, approfondisce l’argomento a partire da esperienze di vita personale usando la prospettiva di chi in prima persona ha lottato nel contrastare le trappole che possono facilitare l’instaurarsi di un disturbo di panico. Il libro, oltre a fornire informazioni circa il disturbo da attacchi di panico, è arricchito da casi clinici e da informazioni circa i protocolli di intervento.

 

“Perché mi succede?”
“È possibile uscire da questa situazione?”
“Riuscirò a liberarmi?”
“In quanto tempo riuscirò a superare i miei problemi?”

Il tentativo di dare risposte a domande come quelle sopra citate è un aspetto frequentemente riscontrabile in persone che a seguito di un episodio di attacchi di panico, ha cominciato a soffrire d’ansia. All’interno di Attacchi di Panico, il professor Enrico Rolla offre una ricca e dettagliata spiegazione sia delle caratteristiche del disturbo, che della potenza della terapia cognitivo comportamentale che, attraverso le sue strategie e tecniche, è in grado di aiutare la persona a risolvere il problema.

Attacchi di Panico, Agorafobia: perché?

Disturbo da attacchi di panico e/o Agorafobia, sono l’esempio caratteristico di come il disagio psichico possa generarsi, mantenersi, esprimersi e coinvolgere aspetti fisiologici, cognitivi, emotivi e comportamentali. Cercare di capire, controllare, evitare che l’accaduto possa verificarsi di nuovo, in termini di sensazioni fisiche, e cercare rassicurazioni sono le prime strategie disfunzionali che le persone mettono in atto nel tentativo di risolvere il loro problema.

All’interno di Attacchi di Panico, il professore Enrico Rolla, psicologo e psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale, direttore del Centro di Psicoterapia e Scuola di Specializzazione di Terapia Cognitivo Comportamentale, l’Istituto Watson di Torino dal 1979, e autore di diverse opere di matrice cognitivo comportamentale rivolte all’ampio pubblico, approfondisce l’argomento a partire da esperienze di vita personale usando la prospettiva di chi in prima persona ha lottato nel contrastare le trappole che possono facilitare l’instaurarsi di un disturbo di panico, facendo riferimento anche all’agorafobia del padre, per non mancare poi il suo prezioso contributo come terapista cognitivo comportamentale. Il libro, oltre a fornire informazioni circa il disturbo, è arricchito da casi clinici e da informazioni circa i protocolli di intervento.

Conoscere, comprendere, accettare il problema per poterlo affrontare sono passaggi importanti ma non esclusivi per potere risolvere un Disturbo da attacchi di panico.

Il Disturbo da attacchi di panico infatti, è caratterizzato da un corteo di sintomi fisici come ad esempio l’accelerazione del battito cardiaco, respiro affannato, vertigini, formicolio agli arti, sensazioni sostenute e mantenute dal circuito della paura. Ma mentre tale emozione primaria (la paura), di fronte ad un pericolo reale giustificherebbe la tipica risposta di attacco, fuga o freezing, in assenza di una reale minaccia la mente della persona processando la risposta come inadeguata, comincia per l’appunto ad avere paura della paura, procedendo con ciò che mantiene e peggiora il quadro ossia l’ansia anticipatoria, l’evitamento di tutte le situazioni e circostanze potenzialmente pericolose e la messa in atto di comportamenti protettivi.

Enrico Rolla spiega come la terapia cognitivo comportamentale aiuta la persona ad imparare a modificare i pensieri non funzionali cioè quelli che inducono alla fuga e all’evitamento, a gestire e non temere le risposte emozionali della paura e a modificare i comportamenti messi in atto fino a quel momento. Un lavoro articolato su pensieri, emozioni e comportamenti e da dove partire sarà la specifica situazione presentata dalla persona in studio che lo determinerà.

Ma cosa causa un attacco di panico?

I fattori possono essere molteplici ma ciò che si rivela con costanza è la tendenza ad interpretare anche lievi sensazioni fisiche come potenzialmente pericolose e catastrofiche. Anche se la ragione arriva a dare delle risposte la persona, spiega Enrico Rolla, al minimo percepire di una sensazione come ad esempio battito cardiaco accelerato, fa scattare il segnale di allarme che potrebbe sfociare fino ad un attacco di panico. La persona inoltre tenderà a vivere in uno stato di ansia esasperata e nel tentativo di tranquillizzarsi opterà per evitare tutte le situazioni considerate potenzialmente pericolose.

Non pensare all’elefante rosa.

“Sta per venirmi un infarto; devo controllare i miei battiti; non devo pensare a queste cose”, ma è impossibile non pensare! L’autore, ironicamente, con l’esercizio del “non pensare l’elefante rosa” dimostra ai suoi pazienti in studio, come il divieto automaticamente porta la mente a porre l’attenzione su ciò che non vorremmo.

Obiettivi terapeutici

All’interno del libro non mancano schede di valutazione e questionari su pensieri catastrofici, evitamenti, comportamenti di fuga e pensieri scoraggianti legati ad un senso di potenza e inadeguatezza rispetto a quelle sensazioni fisiche tanto temute, che consentono di mettere a fuoco, secondo l’autore, le variabili sulle quali intervenire e monitorare il viaggio terapeutico dalla partenza all’arrivo all’obiettivo finale.

In riferimento agli obiettivi terapeutici, l’autore utilizza l’acronimo SMART:

  • Specifico (ad esempio voglio riuscire a camminare per strada da sola);
  • Misurabile
  • Che porti all’Azione, riuscendo a visualizzare anche mentalmente l’intero percorso con gli obiettivi a breve, medio, lungo termine che lo compongono;
  • Realistico;
  • Definito nel Tempo.

La definizione chiara, realistica degli obiettivi da raggiungere in tutti i loro passaggi è una parte essenziale del lavoro terapeutico e una volta stabiliti questi si passa all’azione.

La Terapia Cognitivo Comportamentale in azione

L’ultima parte del libro è ricca di riferimenti a tecniche come ad esempio il rilassamento muscolare, la respirazione diaframmatica, l’ipnosi, come utili strumenti terapeutici ai quali si può fare ricorso, ed ancora l’aspettativa del peggio, caratterizzata dal fare ripetere al paziente più volte al giorno le proprie paure (pensando volontariamente al pensiero temuto) ed ancora l’esposizione enterocettiva, caratterizza dall’induzione del sintomo come ad esempio aumentare volontariamente il battito cardiaco, tecnica estremamente efficace per superare le paure.

Un’altra tecnica ampiamente descritta accompagnata da casi clinici è la tecnica della desensibilizzazione sistematica in vivo e/o in immaginazione. In questo caso, passaggi importanti diventano riuscire a raggiungere uno stato di rilassamento profondo, costruire una gerarchia di stimoli ansiogeni rispetto alla situazione temuta e partire dalla situazione che genera meno ansia, alternando, nel caso della desensibilizzazione sistematica in immaginazione, momenti in cui si immagina lo scenario temuto a momenti dove si applica la tecnica del rilassamento, al fine di ridurre la risposta ansiogena allo stimolo, per poi passare ad un nuovo livello della scala gerarchica realizzata insieme al paziente, di difficoltà crescendo ma solo dopo aver superato il precedente.

In conclusione

Attacchi di Panico è un valido libro per gli addetti ai lavori e non, dunque che rende l’idea sul modus operandi della Terapia Cognitivo Comportamentale, che attraverso la ricchezza di tecniche e strategie fornisce alla persona validi strumenti per vincere le sue paure, affrontandole e sfidandole e non evitandole.

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Tutti gli articoli
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Rolla, E. (2017). Attacchi di Panico. Come uscirne: La potenza della Terapia Cognitivo Comportamentale. IW Edizioni
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
disturbo di panico ©-almagami-Fotolia.com-.jpg
La Terapia nel Disturbo di Panico: confronto tra CBT e EMDR

I risultati dello studio hanno mostrato che sia la CBT che l'EMDR sono efficaci nella cura del disturbo, con maggiore mantenimento dei risultati dell'EMDR

ARTICOLI CORRELATI
Si può vivere senza ansia?

Eliminare l'ansia non è possibile, ma imparare a conviverci sì. Per riuscirci è d'aiuto fare riferimento ad alcune tecniche di psicoterapia

Dipendenza affettiva e ansia da relazione
Ansia da relazione e dipendenza affettiva

Nelle relazioni sentimentali sono diversi i meccanismi disfunzionali che possono instaurarsi, tra questi la dipendenza affettiva e l'ansia da relazione

WordPress Ads
cancel