Disturbi alimentari
“Ho avuto un disturbo alimentare dai 15 ai 20 anni. (…) Nonostante avessi un corpo che esplodeva (…) non mi ritrovavo in questo corpo. Per quelle come me che erano formose non c’era spazio. (…) Quando sono andata a Milano e, mentre studiavo, ho iniziato a fare dei casting, non mi facevano neanche entrare perché non ero il modello di bellezza che andava in quel periodo”.
Sono le parole della showgirl Elisabetta Canalis nell’intervista rilasciata lo scorso dicembre al programma televisivo Rai Belve. Parole che fanno eco alle testimonianze di numerose celebrità che nell’ultimo decennio hanno condiviso apertamente le loro lotte e i loro tortuosi percorsi di guarigione dai disturbi alimentari.
Comprendere i disturbi alimentari
Si stima che in Italia oltre 3 milioni di individui sperimentino i sintomi di un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione. La pandemia da Covid-19 ha contribuito a peggiorare ulteriormente questa epidemia nascosta, con un aumento stimato di casi di circa il 30-35% e un esordio sempre più precoce (Ministero della Salute, 2023). In base alla sintomatologia, i disturbi alimentari possono presentarsi in varie forme, tra cui quelle diagnosticate come anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da binge-eating (o disturbo da alimentazione incontrollata).
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono generalmente caratterizzati da comportamenti alimentari disfunzionali (come restrizione alimentare, abbuffate o condotte di eliminazione e compensazione, come uso di purghe, eccessiva attività fisica e vomito-autoindotto) e da un’intensa preoccupazione per il cibo, il peso e la forma del corpo. Spesso comportano una percezione distorta della propria immagine corporea, con una persistente insoddisfazione rispetto al proprio corpo e un grave impatto sulla salute fisica e sul funzionamento sociale e psicologico dell’individuo.
I disturbi alimentari raccontati dalle celebrità
I disturbi dell’alimentazione possono insorgere in chiunque, e le star di cinema, spettacolo, musica e sport non fanno eccezione. A tal proposito, varie riviste internazionali di costume hanno fornito ai lettori innumerevoli testimonianze di celebrità che hanno parlato apertamente dei propri disturbi alimentari. Ecco alcune storie (Ryan, 2024).
Elton John ha raccontato al Mirror nel 2019: “Ero dipendente dalla cocaina. Ero un alcolizzato. Avevo una dipendenza sessuale. Sono stato bulimico per sei anni (…). Tutto questo perché ero paranoico riguardo al mio peso ma non riuscivo a smettere di mangiare. Quindi alla fine mi abbuffavo“. John ha ricordato di ingurgitare pasti enormi, per poi vomitare. “Non mi sono mai fermato. Ero sempre di corsa, pensavo sempre alla cosa successiva. Se mangiavo un curry, non vedevo l’ora di vomitarlo per poterne mangiare un altro“. Ammettere di aver bisogno di aiuto è stato ciò che ha cambiato la sua vita, ha riportato in un’altra intervista.
Lady Gaga dichiara di aver lottato con i sintomi di anoressia e bulimia sin da 15 anni. “Vomitavo sempre al liceo (…). Volevo essere una piccola ballerina magra, ma ero una piccola ragazza italiana formosa il cui padre aveva polpette sul tavolo ogni sera. Tornavo a casa e dicevo: ‘Papà, perché ci dai sempre questo cibo? Devo essere magra’. E lui rispondeva: ‘Mangia i tuoi spaghetti’”. La cantante ha spiegato che l’acido gastrico stava compromettendo le sue corde vocali. “Voglio dire questo delle ragazze: la dieta deve finire. Basta. Perché … sta influenzando i ragazzi della vostra età, e sta facendo ammalare le ragazze“. In un’intervista del 2014 per Harper’s Bazaar, Gaga ha dichiarato di non avere più disturbi alimentari.
L’attrice e modella statunitense Jane Fonda ha raccontato la sua battaglia contro la bulimia durata decenni: “Mio padre mi ha insegnato che il mio aspetto era tutto ciò che contava, francamente… Se non hai un aspetto perfetto, non sarai amato. (…) Non sono stata molto felice, direi, dalla pubertà ai 50 anni?” A 40 anni, però, ha deciso di cambiare: “Ho dovuto fare una scelta: vivo o muoio.” Un giorno, ha deciso di fermarsi e si è resa conto che doveva “riempire quello spazio vuoto con qualcosa“, che sarebbe finita per essere la sua carriera nel fitness.
Dopo essere stata protagonista di Fino all’osso (To the bone), pellicola drammatica dedicata alla lotta contro l’anoressia, l’attrice Lily Collins ha raccontato nel 2017 di aver sofferto di un disturbo alimentare che ha comportato limitazioni nell’assunzione di cibo, abbuffate, vomito, uso di lassativi e pillole dimagranti. Ha condiviso Collins: “È la prima volta che ne parlo. È il mio momento di parlarne. È importante. È davvero importante. È qualcosa che molte giovani donne attraversano e non c’è vergogna in questo, e questo film parla di questo: parla di accettare il tuo passato e di realizzare che è qualcosa che non definisce chi sei, ma riguarda le tue esperienze, circondarti di persone che ti sostengono e sopravvivere e superare tutto questo“.
Anche Kate Winslet ha rivelato per la prima volta al New York Times Magazine, in un’intervista del 2024, di aver sopportato, da giovane attrice, un intenso body shaming da parte della stampa e del pubblico, per poi lottare contro un disturbo alimentare come conseguenza. “Non l’ho mai detto a nessuno … Perché indovinate un po’: le persone intorno a te dicono: ‘Ehi, sei fantastica! Hai perso peso!‘”. Complimentarsi con qualcuno per la perdita di peso può innescare un meccanismo deleterio, secondo l’attrice: “Non lascio più che nessuno mi parli di peso. Se qualcuno ci prova, lo tiro subito via dalla conversazione”.
Solo nel 2023, Ed Sheeran ha raccontato di aver lottato contro un disturbo alimentare. “Ci sono certe cose di cui, come uomo, mi sento molto a disagio“, ha detto il cantante, affrontando lo stigma che circonda gli uomini e i disturbi alimentari. “Ho un vero problema alimentare“, manifestato attraverso abbuffate, fomentate dalla pressione che sentiva all’interno dell’industria dell’intrattenimento per presentare un certo tipo di corpo. “Sono comunque timido, ma entri in un settore in cui vieni paragonato a tutte le altre pop star … Tutte queste persone hanno delle figure fantastiche. E io ero sempre tipo, ‘Beh, perché sono così… grasso?‘” Sheeran ha aggiunto che condividere la sua storia lo ha fatto sentire bene. “È bello essere onesti… perché così tanti [uomini] fanno la stessa cosa e lo nascondono“.
Celebrità nella lotta allo stigma
Le star del cinema e del jet set internazionale possono fungere da veri e propri trendsetter, individui in grado di stimolare o imporre tendenze e mode persino in fatto di salute mentale (Basu & Pandey, 2017). Un impatto positivo derivante da tale condivisione mediatica è rappresentata dalla promozione della body positivity, un movimento sociale e culturale nato negli Stati Uniti attorno agli anni ‘70 per difendere i diritti delle persone con obesità, in particolare nella comunità afroamericana, e che promuove l’auto-accettazione del proprio corpo. La body positivity si pone in contrasto con il body-shaming, ovvero la discriminazione sociale e la derisione basate sull’aspetto fisico.
Discutendo apertamente delle proprie esperienze con l’alimentazione, anche le celebrità possono avere l’opportunità di sfidare gli standard di bellezza e forma fisica, contribuendo al dibattito culturale in corso sulla salute mentale e abbattendo stigma, disinformazione e falsi miti che circondano i disturbi alimentari.
Le loro storie possono inoltre incoraggiare chi sperimenta un disturbo alimentare a cercare un aiuto professionale, ispirando le persone a uscire dall’isolamento e a dare priorità al proprio benessere mentale.