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Covid-19 e disturbo da stress post traumatico

Esiste una relazione significativa tra l’evento traumatico del Covid-19 e il PTSD? Come hanno reagito le persone alle varie fasi della pandemia?

Di Ilaria De Mola

Pubblicato il 26 Ott. 2020

Aggiornato il 30 Ott. 2020 13:52

Il Covid-19 ha portato ad una situazione mai vissuta precedentemente nella storia a causa della messa in atto di misure restrittive sulla vita personale, sociale e lavorativa degli individui. Come si relaziona tutto questo con il disturbo da stress post-traumatico (PTSD)?

 

Durante il 2020 vari studiosi hanno ipotizzato che i cambiamenti nello stile di vita che il Covid-19 ha imposto possano portare nel breve o nel lungo periodo a diversi problemi di salute, come l’aumento dei livelli di stress, ansia, sintomi depressivi, insonnia, ma anche negazione, rabbia e paura (Torales et al., 2020) e, sebbene gli studi a riguardo sono ancora pochi, sono stati trovati dei dati a supporto di questa tesi. Infatti, si è rilevato che nella fase iniziale del lockdown in Cina circa un terzo delle persone intervistate ha dichiarato di aver percepito una maggior ansia (Wang et al., 2020a), riconducibile principalmente alla paura del contagio (Ahorsu et al., 2020), oltre che al timore di perdere la propria stabilità economica (Uddin et al., 2020).

Considerando inoltre che il Covid-19 ha portato ad una situazione mai vissuta precedentemente nella storia a causa della messa in atto di misure restrittive sulla vita personale, sociale e lavorativa degli individui, è stata ipotizzata una relazione con il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), dal momento che l’American Psychiatric Association (2013) descrive questo come un disturbo conseguente all’esposizione ad uno o più eventi traumatici e risultante nella paura di rivivere esperienze traumatiche, in cambiamenti emotivi e comportamentali, in un umore disforico e in effetti negativi sulla cognizione.

A partire da ciò, il presente studio (Di Crosta et al., 2020) intende indagare il ruolo delle differenze individuali, della percezione della stabilità economica e dei fattori psicologici nel predire i sintomi del PTSD e a tal proposito 4121 partecipanti sono stati selezionati attraverso un questionario compilato online.

I soggetti dopo aver indicato le proprie caratteristiche sociodemografiche (genere, status lavorativo, livello di educazione, ecc), hanno risposto ad una batteria di questionari in grado di misurare la relazione tra le variabili oggetto di studio; nello specifico, la paura per il Covid-19 è stata valutata attraverso 8 items ad hoc riguardanti la paura per la propria salute o per quella dei propri cari, la stabilità economica percepita durante o prima della pandemia è stata valutata attraverso due domande ad hoc sull’argomento, i tratti di personalità secondo il modello dei Big Five (Gradevolezza/Antagonismo, Coscienziosità/Perdita di direzione, Stabilità emotiva/Nevroticismo, Estroversione/Introversione, e Apertura/Chiusura all’esperienza) sono stati misurati attraverso il Big Five Inventory 10-item (BFI-10; Rammstedt & John, 2007) e la sintomatologia conseguente ad un evento negativo vissuto è stato valutato attraverso il The Impact of Event Scale-Revised (IES-R; Christianson & Marren, 2012).

I risultati mostrano che è presente una relazione positiva significativa tra l’evento traumatico del Covid-19 e il PTSD, infatti nella fase più critica della pandemia più di un terzo dei partecipanti ha riportato sintomi del disturbo da stress post traumatico. Inoltre, i dati riportano che il genere femminile, così come bassi livelli di istruzione e alti livelli di nevroticismo sono dei fattori di rischio per l’emergere del disturbo, in linea con i precedenti studi.

Per quanto riguarda le differenze di genere, l’evidenza sostiene infatti che le donne tendono ad affrontare gli eventi negativi con maggior difficoltà rispetto agli uomini, che hanno strategie di coping più adattive e funzionali (Zhou et al., 2013). Per quanto riguarda l’istruzione, i dati sostengono che il livello socio-economico così come l’educazione influiscono sul tipo di strategie e risorse individuali messe in atto per affrontare una situazione gravosa (Tang et al., 2017). Per quanto riguarda i tratti di personalità, infine, i dati sostengono che il nevroticismo porta l’individuo a rispondere agli eventi stressanti con emozioni più forti, sperimentando maggiormente ansia e depressione (Suls & Martin, 2005).

In conclusione, è necessario sottolineare come l’emergenza sanitaria sia collegata all’emergenza psicologica e che interventi di supporto psicologico, la pratica dell’EMDR e quella della mindfulness possono essere utili per affrontare e superare le emozioni negative associate all’evento traumatico.

 

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