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Web In(dipendente): il benessere e l’utilizzo delle nuove tecnologie tra i più giovani – Cosa ci dicono i risultati

Come si associa il benessere degli adolescenti all'uso della tecnologia? Che relazione c'è tra tempo online, sonno e attività ricreativa?

Di Eddy Chiapasco, Giorgia Molinengo, Roberta Bertellino, Gabriella Gandino

Pubblicato il 25 Feb. 2020

Lo studio ha indagato l’utilizzo di nuove tecnologie da parte degli adolescenti con riferimento al benessere, alla pratica di attività sportive/ludico ricreative e al sonno, concentrandosi su possibili relazioni significative tra i parametri considerati. Trascorrere del tempo in attività sportive o ludico/ricreative non online e stabilire delle buone regole rispetto al sonno potrebbe favorire il benessere dei giovani.

 

Il presente contributo è l’ultimo di una serie di articoli che hanno illustrato al pubblico un recente studio esplorativo nato all’interno del progetto Web (In)dipendente, realizzato per promuovere un uso responsabile del web da parte dei minori. Nel primo contributo gli autori hanno fornito una panoramica dei dati presenti in letteratura su tempo trascorso online, sonno e attività fisica tra i giovani. Nel secondo contributo si è entrati nel vivo dello studio esplorativo e ne sono stati illustrati metodi e strumenti. Nel presente articolo, terzo e ultimo della serie, verranno mostrati e discussi i risultati ottenuti.

 

Risultati

Tempo trascorso online

Il 96% degli intervistati ha dichiarato di connettersi almeno una volta al giorno e il 42% dichiara di aver iniziato ad utilizzare internet prima degli 11 anni. La maggior parte dei ragazzi (63.3%) trascorre almeno 3-4 ore al giorno in attività online e tra questi il 14.1% dichiara di essere sempre connesso. Il momento della giornata in cui i partecipanti sono maggiormente connessi è il pomeriggio (73.1%), seguito dalla sera (61%); un quarto dei ragazzi riferisce di essere online al mattino, mentre il 15.1% rimane connesso anche durante le ore notturne. Il 19% dei ragazzi va spesso a dormire tardi la notte per giocare a un videogioco, controllare messaggi o stare sui social network e, per le stesse ragioni, un ragazzo su cinque circa (19.8%) riferisce di essersi svegliato durante la notte. Il 30.9% afferma di essere abbastanza o molto distratto da altre attività, quali fare i compiti o uscire con gli amici, perché impegnato nell’utilizzo delle applicazioni e dei social; tre ragazzi su quattro (74.3%) interrompono una conversazione per rispondere al telefono, il 59.6% ammette di non ascoltare qualcuno che sta parlando perché sta chattando, navigando o giocando online; e ancora l’essere impegnato in queste attività induce il 71% delle persone ad andare a dormire più tardi rispetto a quanto ci si era prefissati. Alla maggior parte (69.7%) degli intervistati è capitato di avere discussioni in famiglia dovute al tempo trascorso online e tali discussioni sono significativamente superiori tra i ragazzi che si connettono di più.

Soltanto in un terzo (33.9%) delle famiglie dei ragazzi sono state stabilite delle regole per l’uso delle nuove tecnologie; quando presenti le regole sono rispettate dalla maggior parte dei soggetti (69.2%).

Benessere e utilizzo delle nuove tecnologie

Il punteggio del benessere psicologico medio sulla scala dell’OMS-5 è 13.2 (SD = 5.8); la percentuale di ragazzi che avrebbero necessità di indagare l’eventuale presenza di depressione è pari al 46% se si utilizza il criterio di punteggio OMS-5 <13. Come evidenziato nella tabella 1, le femmine hanno punteggi significativamente più bassi e non superano la soglia di 13 indicativa di benessere psicologico; inoltre, i ragazzi che vivono in città di dimensioni più piccole evidenziano un benessere psicologico significativamente più elevato e soltanto i partecipanti residenti in città di grandi dimensioni presentano punteggi al disotto del cut-off di 13.

Adolescenti e tecnologia: i risvolti della vita online sul benessere tab 1

Tab. 1 –  OMS- 5 Statistiche descrittive della scala: medie e deviazioni standard

Le correlazioni riportate in tabella 2 indicano che il tempo trascorso online correla positivamente sia con l’andare a dormire tardi sia con lo svegliarsi la notte per giocare a un videogioco, controllare messaggi o stare sui social network. L’OMS-5 correla significativamente con tutte le variabili considerate, in particolare la relazione è positiva con il praticare attività sportive, di volontariato o attività ludico/ricreative, mentre è negativa sia con il tempo trascorso online sia con l’andare a dormire e con lo svegliarsi la notte per giocare ad un videogioco, controllare messaggi o stare sui social network.

Adolescenti e tecnologia i risvolti della vita online sul benessere Tabella 2Tab.2 – Correlazioni tra le scale

 

Discussione

Tempo trascorso online e benessere

Nel campione del nostro studio è il 96% dei ragazzi a connettersi tutti i giorni, dato ben superiore al 72% della ricerca condotta nel 2018 dalla SIP (SIP – Società Italiana di Pediatria, 2019) e non emergono differenze significative tra maschi e femmine nel tempo trascorso online.

Il punteggio medio ottenuto alla valutazione del benessere con la OMS-5 è di 13.2 con il 46% del campione che, secondo le indicazioni dell’OMS dovrebbero fare un test specifico per indagare la presenza di uno stato depressivo.

Il dato evidenzia una significativa differenza di genere con le femmine che hanno un punteggio medio complessivo (11,92) sotto la soglia per la valutazione dello stato depressivo.

Le variabili che sono risultate significativamente connesse al livello di benessere con una relazione positiva sono il praticare attività sportive, ludico ricreative o volontariato, mentre il tempo trascorso online e l’andare a dormire tardi o svegliarsi la notte per giocare, controllare messaggi o stare sui social network correlano in modo negativo.

Un ulteriore dato emerso è la relazione significativa tra contesto abitativo e benessere tra piccola, media e grande città; più è grande il centro abitato minore è il punteggio sulla scala OMS-5.

Il sonno

Nel nostro campione il 61% dei ragazzi si connette la sera e il 15% dichiara di rimanere connesso anche durante le ore notturne. Il 19% dichiara di andare a dormire tardi la notte per giocare a un videogioco, controllare messaggi o stare sui social network e per le stesse ragioni il 19,8% riferisce di essersi svegliato la notte. Significativa la relazione tra chi va a letto tardi e chi si sveglia la notte.

Significativo, inoltre, il dato che evidenzia come il 71% dei ragazzi dichiara di andare a dormire più tardi rispetto a quanto prefissato se impegnati in attività online.

L’attività fisico/ricreativa

Nel nostro campione il 58,9% dei ragazzi è impegnato almeno 2 o 3 volte la settimana in attività sportive, di volontariato o ludico/ricreative non online. Solo il 25,5 % non pratica nessuna di queste attività. Il tempo trascorso online è risultato correlare negativamente con il tempo dedicato alle attività offline, mentre, rispetto alla relazione con il benessere, è emersa una relazione negativa tra il praticare attività non online e il punteggio sulla scala OMS-5. I ragazzi che non praticano alcuna attività offline hanno ottenuto un punteggio medio 11,7.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo indagato l’utilizzo di nuove tecnologie da parte dei giovani con riferimento al benessere, alla pratica di attività sportive/ludico ricreative, al sonno e abbiamo indagato se vi possano essere relazioni significative tra i parametri considerati.

I risultati mostrano come i ragazzi che praticano attività sportive ludico/ricreative dedichino meno tempo alle attività online e abbiano un punteggio di benessere percepito significativamente più alto. Rispetto al sonno, i ragazzi che vanno a dormire tardi sono anche quelli che si svegliano la notte per giocare a un videogioco, controllare messaggi o stare sui social network e sono quelli che stanno significativamente peggio rispetto al campione.

A prescindere dai due fattori analizzati, il fatto che il 46% del campione sia oltre la soglia di attenzione per la depressione rispetto al punteggio ottenuto al test dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ci sembra essere un dato estremamente significativo e da tenere in considerazione. Ancora più significativo il fatto che, mentre la media del campione maschile si colloca al di sopra di tale livello, la media del campione femminile è significativamente oltre il valore di cut-off.

Garantire del tempo in attività sportive o ludico/ricreative non online e stabilire delle buone regole rispetto al sonno ci sembra possa essere un valido consiglio per tutti i genitori in pieno accordo con le regole proposte dall’American Pediatrics Association che raccomanda alle famiglie di monitorare attentamente la presenza di almeno 1 ora al giorno di attività fisica e un sonno adeguato (8-12 ore a seconda dell’età) e sconsiglia l’utilizzo di dispositivi o schermi un’ora prima di coricarsi (AAP Council on Communications and Media, 2016).

Limitazioni

Il presente studio presenta alcuni limiti: la sua natura cross-sectional non permette di stabilire nessi causali tra le diverse variabili. Uno studio longitudinale consentirebbe infatti di rilevare eventuali modifiche negli atteggiamenti e nei comportamenti anche a seguito di eventuali percorsi formativi che mirino a promuovere buone pratiche sia rispetto all’uso delle nuove tecnologie che rispetto alle attività sportivo/ricreative e al sonno. Sarebbe inoltre auspicabile ampliare la ricerca e la numerosità del campione per verificare come contesti culturali differenti possano concorrere a determinare le abitudini legate all’uso delle nuove tecnologie.

 

Leggi gli altri articoli sull’argomento:

  1. Web (In)dipendente: il benessere e l’utilizzo delle nuove tecnologie tra i più giovani – Uno sguardo ai dati su tempo trascorso online, sonno e attività fisica – Pubblicato su State of Mind il 12 Febbraio 2020
  2. Web In(dipendente): il benessere e l’utilizzo delle nuove tecnologie tra i più giovani – Il progetto – Pubblicato su State of Mind il 19 Febbraio 2020
  3. Web In(dipendente): il benessere e l’utilizzo delle nuove tecnologie tra i più giovani – Cosa ci dicono i risultati – Pubblicato su State of Mind il 25 Febbraio 2020
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