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Disfunzione Sessuale Femminile: la necessità di un cambio di prospettiva.

Le cause della Disfunzione Sessuale Femminile (FSD) più comunemente conosciuta come “frigidità”, sono da sempre oggetto di accesi dibattiti.

Di Redazione

Pubblicato il 27 Mar. 2012

Aggiornato il 17 Lug. 2014 19:04

Michele Rossi.

 

Disfunzione Sessuale Femminile: la necessità di un cambio di prospettiva. - Immagine: © Andrea Danti - Fotolia.com Le cause della disfunzione sessuale femminile (FSD) più comunemente conosciuta come “frigidità”, sono da sempre oggetto di accesi dibattiti.

Col passare del tempo le prove a favore di un’origine prevalentemente psicologica della disfunzione sessuale femminile si stanno moltiplicando. L’ insoddisfazione nel rapporto di coppia appare ormai la motivazione più frequente e le così dette “cause organiche” sembrano ormai in grado di spiegare solo un numero molto limitato di casi.

La disfunzione sessuale femminile (FSD) costituisce da sempre una diagnosi controversa. Viene formulata, in modo molto generico, quando si riscontrano problemi in una o più di queste aree della sessualità femminile:

  • Desiderio.
  • Dolore.
  • Eccitamento.
  • Orgasmo.

 

L’orgasmo femminile: ma le donne come funzionano? - Immagine: © mademoh - Fotolia.com

Storicamente la medicina ha manifestato la tendenza a ricercare le cause di questa problematica prevalentemente in disfunzioni di tipo organico e questo ha scatenato negli ultimi decenni crescenti polemiche. Accanto alla classica accusa di negare, spesso al di là di ogni evidenza, il ruolo del sesso maschile nella “frigidità” femminile, si è col tempo aggiunta la critica secondo cui la classe medica faticherebbe a riconoscere l’origine quasi sempre psicologica della disfunzione sessuale femminile, dato che questo implicherebbe, progressivamente, la preferenza per le consulenze di tipo psicologico su quelle mediche nel chiedere aiuto per questo problema.

Una recente ricerca sembra ora destinata a spostare ulteriormente l’ago della bilancia, confermando l’origine prevalentemente “relazionale” della disfunzione sessuale femminile.

Lo studio è stato realizzato in Inghilterra dal sessuologo A. Burri e pubblicato nel Settembre del 2011 sulla rivista specializzata “Journal of Sexual Medicine”. Nella ricerca sono state inizialmente intervistate circa 1.489 donne di età compresa fra i 18 e gli 85 anni.

La valutazione è stata effettuata con gli strumenti testistici maggiormente validati nel Regno Unito (“Female Sexual Function Index” FSFI e “Female Sexual Distress” FSDS). E’ emerso che il 5,8 % aveva recentemente avuto problemi nella sfera sessuale. Un altro 15,5 % ha invece segnalato un problema cronico, dove il sesso risultava assente o fortemente limitato. Burri ha quindi analizzato il campione complessivo delle donne con FSD (21,3 %) per approfondire cause e fattori di rischio.

I risultati hanno indicato la presenza di diversi importanti “predittori” della disfunzione sessuale femminile, come le esperienze di abuso e la presenza di un disturbo Ossessivo-Compulsivo. Le problematiche nella relazione di coppia sono però risultate il fattore di gran lunga più comunemente associato. La disfunzione sessuale femminile, infatti, è risultata correlata a problemi relazionali nella coppia in modo molto significativo (OR 1,2-4,5).

Sex stereotypes - © Elnur - Fotolia.com
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Di sicuro lo studio ha il difetto di non aver indagato “se è nato prima l’uovo o la gallina”, ovvero se in alcuni casi le difficoltà sessuali non hanno poi danneggiato il rapporto di coppia, ma agli autori della ricerca questo aspetto non sembra interessare molto.

Secondo Burri, infatti, la cosa davvero importante da sottolineare è che il concetto di Disfunzione Sessuale Femminile è fuorviante. Esso “sottintende” che ci sia qualcosa di sbagliato nella donna, quando in realtà è spesso il rapporto che ha problemi. Descrivere l’FSD come semplice disfunzione femminile, dunque, porterebbe a trascurare molti fattori, come quelli legati al partner e alla relazione. Per esempio, spesso l’ eiaculazione precoce maschile genera problemi nel desiderio femminile, ma non sempre il rapporto di causa-effetto fra questi problemi viene riconosciuto. Il problema più grave, comunque, resta quello di sottovalutare i fattori relazionali, generando spesso diagnosi errate e terapie inefficaci.

Secondo Marita McCabe, professore di psicologia alla Deakin University di Melbourne, una quota considerevole di donne non rivelano i loro problemi sessuali perché temono il giudizio del partner e quello sociale: solo affermando il principio secondo cui la disfunzione sessuale femminile è spesso il prodotto dei problemi sessuali maschili o di relazione nella coppia è possibile portare le donne a chiedere aiuto e a ridurre così questa significativa “sacca” di disagio.

 

 

BIBLIOGRAFIA:  

 

 

 

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