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Correlazione tra i traumi vissuti nell’infanzia e le esperienze psicotiche

Un recente studio mostra l'associazione tra traumi infantili come episodi di bullismo, violenza domestica o trascuratezza, e esperienze psicotiche a 18 anni

Di Gaia Butti

Pubblicato il 19 Dic. 2018

Aggiornato il 18 Apr. 2019 13:39

I ricercatori dell’Università di Bristol hanno stabilito l’esistenza di un nesso causale tra i traumi infantili e le esperienze psicotiche a 18 anni.

 

Il Professore Stanley Zammit di Psichiatria dell’Università di Bristol e dell’Università di Cardiff sostiene che l’importanza di questo studio risiede nella possibilità che offre di indagare l’importanza del trauma infantile nell’eziologia delle esperienze psicotiche, fornendo così un utile supporto all’approccio clinico volto a ridurre l’impatto dei sintomi psicotici nei giovani adulti, che spesso vivono questi sintomi in modo molto angosciante.

I risultati dello studio, pubblicati su JAMA Psichiatry, mostrano l’associazione tra i diversi tipi di traumi infantili e le esperienze psicotiche successive su un campione molto ampio di popolazione.

Lo studio

I ricercatori hanno utilizzato i dati dell’Avon Longitudinal Study (ALSPAC), che raccoglie informazioni su un campione di bambini e genitori molto numeroso; in particolare i dati analizzati si riferivano a bambini le cui madri, durante la gravidanza, risiedevano nella zona sud-ovest dell’Inghilterra, e avevano il termine del parto tra l’aprile 1991 e il dicembre 1922. Il campione in totale ha coinvolto 4.433 partecipanti, con un’età media pari a 17.8 anni; per il 56,5% erano femmine.

Sono stati inclusi nello studio sia i dati sulle esperienze psicotiche, sia le variabili dei traumi infantili derivate dalle valutazioni completate dai genitori o auto-riferite dai partecipanti.

Le variabili prese in esame rispetto ai traumi infantili includevano l’esposizione a qualsiasi tipo di trauma dall’età 0-17 anni, suddivisi in: esposizione a traumi nella prima infanzia (0-4.9 anni), nell’infanzia media (5-10.9 anni), nell’adolescenza (11-17 anni). Rispetto a precedenti ricerche si è inoltre preso in esame con particolare attenzione le informazioni riguardanti il periodo in cui era avvenuto il trauma e il tipo di trauma.

Per esperienze psicotiche sono state considerate tutte quelle esperienze anomale, come ad esempio sentire le voci o sentimenti di paranoia.

Dai risultati è emerso che l’esposizione a qualsiasi tipologia di trauma fino all’età di 17 anni è associata a maggiori probabilità di avere esperienze psicotiche all’età di 18 anni. Secondo i ricercatori, tra il 25 e il 60% dei giovani che hanno riportato sintomi psicotici (cioè il 5% del campione) non li avrebbero sviluppati se non fossero stati esposti a traumi infantili come esperienze di bullismo, violenza domestica o abbandono emotivo nell’infanzia.

Attraverso un’analisi finalizzata a ridurre al minimo la causalità inversa, il trauma adolescenziale è stato anche associato a esperienze psicotiche incidenti avvenute nell’ultimo anno all’età di 18 anni. I risultati si sono distribuiti in maniera uniforme indipendentemente dallo stato socioeconomico o dal rischio genetico e dai problemi di salute mentale.

Conclusioni

Dal momento che circa il 5% della popolazione riferisce di aver vissuto esperienze psicotiche in un certo momento della propria vita, e a queste esperienze spesso conseguono ulteriori problemi di salute mentale, è importante indagare ulteriormente il ruolo del trauma nell’aumentare questo rischio.

I risultati di questo studio sostengono che lo screening di routine per le esperienze psicotiche nei bambini o nei giovani esposti ad un trauma dovrebbe essere considerato un valido strumento per la prevenzione di successivi problemi di origine mentale.

Di fatto comprendere come i traumi infantili possano condurre ad esperienze psicotiche potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti per la psicosi.

 

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