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Stop all’ansia sociale (2018) Un libro che raccoglie alcune utili strategie per affrontare la timidezza – Recensione

Stop all'ansia sociale è un libro che coniuga teoria del funzionamento patologico ed esercitazioni pratiche in un linguaggio accessibile a qualsiasi lettore

Di Greta Riboli

Pubblicato il 03 Dic. 2018

Aggiornato il 29 Mag. 2019 10:03

Stop all’ansia sociale è un manuale dedicato principalmente a coloro che soffrono di ansia sociale. Gli autori, esperti in ricerca e trattamento del disturbo, ripercorrono insieme al lettore gli step che vengono da loro proposti in seduta ai pazienti.

 

Il disturbo d’ansia sociale è quel disturbo che spesso viene confuso con una forte timidezza, portando le persone a evitare contesti sociali o a viverli con un fortissimo disagio, temendo il giudizio altrui.

Per gestire questo disagio viene spesso fatto ricorso all’assunzione di alcol o sostanze, ma se ci fosse un modo per moderare l’ansia e la sofferenza lavorando su se stessi?

Provare ansia è naturale, questa emozione è stata evolutivamente utile per la nostra sopravvivenza. Non dobbiamo necessariamente combatterla. Provare ad accettarla è il primo passo per “lasciarla andare”.

Il curatore del libro è Nicola Marsigli, psicologo e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, didatta e supervisore in diverse scuole italiane di psicoterapia, si occupa da diversi anni del disturbo d’ansia sociale. Ha scritto Stop all’ansia sociale insieme ai colleghi psicologi, esperti di ansia sociale, Duccio Baroni, Laura Caccico, Alice Fiesoli, Elena Grassi, Francesco Lauretta e Martina Rosadoni, accomunati dal contributo prestato all’Associazione Italiana Disturbi dell’Ansia Sociale (AIDAS) e al Centro d’Eccellenza per i Disturbi d’Ansia Sociale (CEDAS) di Firenze.

Il manuale, pubblicato dalla casa editrice Erickson, si suddivide in undici capitoli: Cos’è il disturbo d’ansia sociale, Le origini dell’ansia sociale, Misurare l’ansia sociale, L’ABC del percorso, Ansia anticipatoria e valutazione post-evento, Ansia situazionale, Prendere le distanze dai propri pensieri, Come mettere in discussione i propri pensieri, La mente dell’altro, Esporsi all’ansia, Prevenzione delle ricadute.

A chi si rivolge questo libro?

Una parte del percorso di supporto per le persone che soffrono di disturbo d’ansia sociale riguarda la possibilità di renderle consapevoli del fatto che il rifiuto non è così pericoloso, che non è una catastrofe, che si può accettare l’eventualità di non piacere a qualcuno e che tutto ciò non rappresenta una minaccia per la nostra esistenza; anzi, è importante renderle consapevoli che il rifiuto non è altro che un normale evento sociale.

Stop all’ansia sociale è dedicato principalmente a coloro che soffrono di ansia sociale. Gli autori, esperti in ricerca e trattamento del disturbo d’ansia sociale, ripercorrono insieme al lettore gli step che vengono da loro proposti in seduta ai pazienti, con lo scopo di condurre il pubblico ad apprendere strumenti che possano permettergli di gestire meglio la propria ansia, per aprirsi maggiormente ad una vita sociale positiva.

Sono inoltre inclusi nel testo esercizi e schede scaricabili in formato digitale dal sito dell’editore: sugli stili educativi genitoriali, sul modello cognitivo personale dei fattori di mantenimento del disturbo, una scheda di autovalutazione dell’ansia, un accompagnamento allo schema ABC (antecedente, pensiero, conseguenze), conducendo successivamente il lettore ad una ristrutturazione cognitiva e così via.

Perché è utile leggere Stop all’ansia sociale?

È utile perché si tratta di un manuale capace di coniugare teoria del funzionamento patologico ed esercitazioni pratiche. Il tutto illustrato tramite un linguaggio accessibile a qualsiasi lettore.

Risulta ideale come lettura consigliabile a pazienti, oltre che per guidare l’operato di psicologi e psicoterapeuti alle prime armi, offrendo ad essi un supporto professionale.

Ricordiamoci che i nostri pensieri in merito agli eventi catastrofici sono solo pensieri. De-fonderci da essi ci aiuta a vederli per ciò che sono, meri prodotti della nostra mente.

L’unico modo per combattere ciò che temiamo è affrontarlo: le situazioni che sono per noi fonte d’ansia vanno affrontate, per renderci conto che non saranno mai così catastrofiche come ce le siamo immaginate. Inoltre, l’esposizione ci consente di osservare l’andamento “a campana” dell’ansia e di sperimentare una progressiva diminuzione, un importante rinforzo in relazione al fine di esporsi nuovamente alla situazione.

Gli autori riservano una particolare cura alle fasi dell’ansia sociale: anticipatoria, prestazionale e post-evento, accompagnando il lettore in una riscoperta delle proprie modalità di funzionamento e ad una maggiore consapevolezza; viene aggiunta anche la proposta di una serie di tecniche declinate in esercizi di rilassamento volte al decrescere dell’attivazione fisiologica.

Una volta svelato il meccanismo dei propri pensieri, ovvero quando il lettore arriverà a comprendere che la propria ansia, e quindi la propria attivazione che rende l’esperienza sgradevole, terribile o catastrofica, dipende dai propri pensieri, esso non sarà più vittima di automatismi cognitivi e avrà una risorsa in più per affrontare la propria ansia sociale.

Come farà? Leggere per scoprirlo.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Marsigli, N. (2018). Stop all'ansia sociale. Strategie per affrontare e gestire la timidezza. Erickson edizioni
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Il libro Stop all'ansia sociale descrive le tipiche distorsioni cognitive e i fattori di mantenimento del disturbo insieme a esercizi per il suo trattamento

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