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Genitori e figli prematuri. Verso un intervento multidisciplinare – Report dal Convegno di Roma, 10 e 11 novembre 2018

Nel corso del convegno organizzato presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università Sapienza di Roma si è riflettuto sull'importanza di un un confronto tra professionisti in vista di un'assistenza più adeguata e completa per i bambini prematuri e i loro genitori

Di Annalisa Bertuzzi

Pubblicato il 15 Nov. 2018

Il convegno organizzato presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università Sapienza di Roma lo scorso 10 e 11 ottobre ha avuto l’obiettivo di promuovere un confronto tra i diversi professionisti che operano nel settore dell’assistenza ai bambini prematuri e ai loro genitori.

 

Il parto prematuro rappresenta un evento molto critico da affrontare, sia per il bimbo che per la coppia genitoriale e per il contesto familiare allargato.

Il livello di sopravvivenza dei bimbi nati pretermine è aumentato grazie ai progressi in ambito medico, come pure la qualità dell’assistenza prestata ai neonati. Detto questo, il modo in cui una nascita traumatica (che implica il ricovero in terapia intensiva del neonato, il rischio per la sua sopravvivenza e per lo sviluppo futuro) condiziona fortemente l’esperienza genitoriale viene spesso sottovalutato.

Il convegno organizzato presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università Sapienza di Roma lo scorso 10 e 11 ottobre ha rappresentato un momento di riflessione su queste tematiche. L’obiettivo dichiarato è quello di promuovere un confronto tra i diversi professionisti che operano nel settore dell’assistenza ai bambini prematuri e ai loro genitori.

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Genitori e figli prematuri. Verso un intervento multidisciplinare - Report - Imm.3Imm. 1 – Immagine dal Convegno “Genitori e figli prematuri. Verso un intervento multidisciplinare”

I bambini prematuri e i loro genitori: la prima giornata del convegno

La premessa di fondo si identifica con il fatto che un intervento multidisciplinare, finalizzato a sostenere sia lo sviluppo del bambino che le competenze genitoriali, ha un impatto positivo sulla gestione a breve e lungo termine degli aspetti sociali e sanitari legati alla salute e allo sviluppo del nato pretermine.

I lavori prendono il via con i saluti introduttivi di Renata Tambelli (direttrice del Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica- Sapienza Università di Roma), Massimo Volpe (preside della Facoltà di Medicina e Psicologia- Sapienza Università di Roma), Fabio Lucidi (vice preside della Facoltà di Medicina e Psicologia- Sapienza Università di Roma) e Mirta Mattina (Coordinatrice del gruppo di Lavoro su Salute e Psicologia Perinatale dell’Ordine Psicologi del Lazio).

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Genitori e figli prematuri. Verso un intervento multidisciplinare - Report Imm5Imm. 2 – Prof.ssa Renata Tambelli

La relazioni della prima parte della mattinata sono incentrate sugli aspetti epidemiologici legati alla nascita prematura. Roberto Bellù (neonatologo presso la TIN dell’Ospedale di Lecco e appartenente all’Italian Neonatal Network) presenta una panoramica dell’epidemiologia e delle cure prestate al neonato pretermine nel contesto italiano; a seguire Serena Donati (responsabile del Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva presso il CNPMP -Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la promozione della Salute- dell’’Istituto Superiore di Sanità), parla del progetto pilota di “Sorveglianza della mortalità perinatale”, finalizzato a rilevare la mortalità tardiva in utero e la morte perinatale, individuando i fattori di rischio.

Nella seconda parte della mattinata Chiara Cattaneo (del CNPMP dell’Istituto Superiore di Sanità) prende in esame che tipo di interventi precoci andrebbero attuati nelle TIN, le unità di Terapia Intensiva Neonatale, a sostegno della diade madre-bambino, della coppia genitoriale e del neonato. In modo particolare, si riscontrano nelle madri dei bambini prematuri maggiori livelli -rispetto alle madri di bambini nati a termine- di ansia, stress e depressione, sui quali sarebbe opportuno intervenire.

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Genitori e figli prematuri. Verso un intervento multidisciplinare - Report - Imm1Imm. 3 – Dott.ssa Chiara Cattaneo

Genitori e figli prematuri. Verso un intervento multidisciplinare - Report - Imm4Imm. 4 – Dott.ssa Michela Di Trani

Genitori e figli prematuri. Verso un intervento multidisciplinare - Report Imm.2Imm. 5 – Relatori durante il convegno

La mattinata si conclude con le testimonianze di due associazioni no profit costituite da genitori di bambini pretermine: l’associazione “Nati Prima” di Ferrara e l’associazione “La Cicogna Frettolosa” di Roma. Entrambi gli interventi mettono l’accento su quanto sia importante dare ai genitori supporto a livello emotivo per riuscire ad affrontare la nascita pretermine, la fase di ricovero del neonato e la fase che segue le dimissioni e il termine dell’ospedalizzazione.

I lavori del pomeriggio sono incentrati selle testimonianze delle Terapie Intensive Neonatali; i relatori, psicologi e operatori sanitari provenienti dalla TIN dell’Ospedale di Cesena, dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma e dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma, relazionano le proprie esperienze rispetto alla presa in carico del neonato pretermine e del contesto familiare.

Risulta importantissimo che le TIN siano aperte h24 in modo da consentire ai genitori di vedere il bambino ed essere il più possibile coinvolti nella fase di ricovero e terapia. I genitori vanno aiutati a sviluppare delle competenze genitoriali mirate, valorizzando la relazione precoce con il bimbo, ad esempio con il contatto pelle a pelle.

Il contenimento cutaneo, attraverso interventi come l’accarezzare il bimbo nell’incubatrice e la Marsupioterapia, rappresenta un’esperienza protettiva e stabilizzante sia per il bambino che per i genitori. È, inoltre, importante favorire, nella misura in cui è possibile, l’allattamento esclusivo al seno; il nutrire il bimbo restituisce alla madre competenza rispetto alla cura del proprio figlio, contrastando il vissuto di inadeguatezza che di frequente le madri di bambini prematuri provano.

Vengono proposti anche interventi di lettura ai bimbi, sia per aiutare i genitori a stabilire un legame con i piccoli, che per favorire il contatto dei bimbi con il mondo esterno, attraverso la voce dei loro cari.

I genitori dei bambini prematuri sono portatori di molteplici bisogni perché si trovano, in modo del tutto inaspettato, a vivere una genitorialità molto distante dai modelli idealizzati e da quella che credevano sarebbe stata la nuova realtà di padre e madre a cui si stavano preparando. La coppia ha enorme bisogno di essere sostenuta in questo difficile cammino in cui si rischia di sentirsi isolati nella propria esperienza.

Le relazioni della seconda parte del pomeriggio mettono l’accento su queste tematiche, riportando le testimonianze di professionisti che effettuano interventi di supporto alla genitorialità attraverso progetti come il “Progetto Distacchi Dolorosi alla Nascita”, condotto dall’Associazione “Il Melograno” di Roma.

La seconda giornata del convegno: il follow up dei bambini nati pretermine

I lavori del secondo giorno di convegno si concentrano sul tema delle cure post-ricovero e del follow up e sono affidati alle relazioni di Alessanda Sansavini (Dipartimento di Psicologia, Università degli studi di Bologna), Anna Maria Dall’Oglio (Psicologia clinica, Ospedale Bambino Gesù di Roma), Barbara Caravale (Dipartimento Psicologia Sviluppo e Socializzazione, Sapienza Università di Roma) e Fiorella Monti (Università degli Studi di Bologna).

Viene ricordato che il diritto all’assistenza post ricovero e al follow up è menzionato nella Carta dei diritti del Bambino nato prematuro dato che è importante continuare a dare al bambino tutto il supporto di cui necessita per il suo sviluppo anche quando la fase di ricovero si è conclusa.

In sintesi, la promozione del benessere del bimbo pretermine e dei genitori rappresenta un tema su cui molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare; in modo particolare è importante valorizzare maggiormente la necessità di un adeguato supporto psicologico sia dei genitori che anche degli operatori che lavorano nelle unità di Terapia Intensiva Neonatale. Attualmente, la presenza di psicologi all’interno delle TIN non è prevista in termini di necessità, ma è a discrezione della singola unità di terapia intensiva; si verifica di frequente che il servizio venga attivato grazie ai fondi raccolti dalle associazioni di supporto create dai genitori.

 

Per consultare il programma dell’evento clicca qui 

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Annalisa Bertuzzi
Annalisa Bertuzzi

PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA AD INDIRIZZO UMANISTICO - INTEGRATO

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