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Michel Foucault in Soggettività e verità (2017): uno sguardo sconvolgente sulla società e su temi sempre attuali anche nella cultura moderna – Recensione del libro

La sessualità è il tema centrale del libro Soggettività e Verità di Michel Foucault. Nel testo Foucault mira a cogliere alla radice il delinearsi di un intero campo di pratiche e riflessioni che nell’antichità classica investono il corpo, i suoi piaceri, le turbolenze che l’esperienza dell’erotismo impone al soggetto.

Di Paolo Azzone

Pubblicato il 29 Ott. 2018

Attraverso uno sguardo che sa essere sconvolgente, Michel Foucault ci guida in un’analisi capace di smontare alcune delle idee forza della società moderna.

 

Gli anni ‘60 sono ormai lontani ma hanno segnato indelebilmente l’immaginario occidentale e hanno contribuito in modo decisivo a plasmare la cultura ed il pensiero politico del nostro tempo. Si creò allora una peculiare alleanza tra ceti sociali estremamente eterogenei. Le menti più raffinate dell’intellighenzia si schierarono a fianco dei lavoratori. I rampolli delle famiglie borghesi che affollavano le aule universitarie sfilarono per qualche tempo assieme ad operai e muratori. Li univa un’acre avversione per le tradizionali istituzioni del potere: gli organi dello stato, la Chiesa, la banca, la fabbrica.

Alla testa di questo originale e complesso fenomeno sociale troviamo un drappello di agguerritissimi intellettuali militanti. Herbert Marcuse, Theodor W. Adorno, Jean-Paul Sartre e, naturalmente, Michel Foucault si ispiravano genericamente all’ideologia marxista. Ma avevano spostato il focus della loro indagine.

Sottoposero le strutture e le istituzioni sociali ad una analisi acutissima ed implacabile. Rivelarono i meccanismi occulti che sostengono e perpetuano il potere nei contesti sociali, e le strategie mediatiche che assicurano la gestione del consenso.

Michel Foucault: il suo pensiero e l’impatto sulla cultura moderna

L’opera di Michel Foucault svolse un ruolo centrale nello sviluppo della cultura radicale degli anni ‘60. Foucault rivolse la sua attenzione alle strutture implicite della società di massa. Svelò le idee forza attorno alle quali la cultura occidentale aveva costruito le sue pratiche di controllo e segregazione. In Storia della Follia nell’età classica analizzò il concetto di follia, inteso come rifiuto di sottoporsi alle regole sociali. In Nascita della clinica rivelò le implicite finalità del potere medico. In Sorvegliare e punire chiarì come l’istituzione carceraria nasconda dietro la rappresentazione della colpa e della pena una generale istanza di disciplina e controllo propria della società capitalistica.

Oggi, a distanza di ormai oltre trent’anni dalla sua scomparsa, l’impatto del pensiero di Foucault sulla cultura moderna rimane molto molto evidente. Perfino nella psichiatria del XXI spesso, egemonizzata da un riduzionismo materialista a volte sfrontato e cinico, la dimensione sociale conserva un ruolo rilevante ed istituzionalmente riconosciuto.

Negli ultimi anni della sua vita Michel Foucault rivolse i suoi interessi ad una dimensione più intima. Distolse il suo sguardo dagli spazi pubblici, dalle istituzioni, e decise di applicare la sua peculiare metodologia analitica alle interazioni corporee, propriamente sessuali, tra gli esseri umani. Nacque così un progetto colossale, che potè giungere alla pubblicazione solo in parte. Alla morte del grande filosofo francese ci resteranno i tre volumi de L’histoire della sexualite (1976-1984). Il terzo di questi testi nasce da uno dei famosi seminari che il maestro francese tenne per vari anni al College de France. È questo il testo che ci consegna Pier Aldo Rovatti nella traduzione di Deborah Borca e Carla Triolo.

Non c’è dubbio. Lo sguardo di Foucault sa essere sempre sconvolgente. Come abbiamo accennato più sopra, ha saputo smontare alcune delle idee forza della società occidentale come le polarità follia e ragione, salute e malattia, colpa e punizione, e svelarne la funzione discriminatoria e disumanizzante all’interno di un più generale sistema di controllo sociale operante in tutti i contesti ed a tutta i livelli della società.

Michel Foucault e l’approccio alla sessualità

L’approccio di Foucault alla sessualità non è meno sorprendente. La sessualità era in quegli anni al centro del dibattito e della proposta politica ed antropologica del movimento. Giovani e maestri intellettuali di quegli anni accusavano la cultura tradizionale di avere trasmesso un atteggiamento di generale inibizione e repressione della sessualità umana. Ritenevano tale fenomeno un prodotto precipuo della tradizione giudeo-cristiana che si presentava quindi come un implicito avversario di qualsiasi percorso di trasformazione e liberazione della società.

Le lezioni di Foucault qui pubblicate sottopongono ad una acuta critica proprio questo punto di vista, come sempre in una prospettiva rigorosamente storica. In questi seminari Michel Foucault si dedica anzitutto all’analisi di una serie di testi tardoantichi. La filosofia ellenistica e poi romana si allontana sempre più dalle problematiche metafisiche e si focalizza sullo sviluppo morale dell’uomo e del cittadino. Da Epitteto a Seneca il filosofo diventa una guida cognitiva ed etico-morale. Elabora spesso testi prescrittivi che foucault definisce “arti del vivere”, che mirano a “insegnare soprattutto come essere, come riuscire a essere” (p. 41).

Analizzando questo materiale, Michel Foucault scopre che la contrapposizione tra paganesimo libertario e carnale e cristianesimo rigido e repressivo è del tutto fittizia. “La distinzione, il passaggio o la discontinuità che ci sembravano così chiaramente evidenti non si sono affatto presentate come tali” (p. 49). Tutt’altro: la riflessione critica sulla sessualità e la scelta ascetica nascono proprio nel contesto della filosofia pagana tardoantica: “Che La sedicente ‘morale sessuale cristiana’ sia pre-esistente all’interno del pensiero e della morale cosiddetta pagana sembra certo” (p. 54). E questa posizione è comune alle varie scuole filosofiche, dagli stoici ai neopitagorici, ai cinici e persino agli epicurei.

Tra il I ed il II secolo d.C.- osserva Michel Foucault – “la valorizzazione del matrimonio come luogo unico del rapporto sessuale legittimo ci porta verso l’idea che può esistere solo il rapporto sessuale coniugale” (p. 114). Epiteto e altri stoici come Musonio Rufo definiscono il matrimonio un dovere morale, in netto contrasto con la posizione negativa di cinici e epicurei. Il matrimonio cessa anzi di essere un semplice fatto sociale, finalizzato alla generazione e all’allevamento della prole, L’amore privato personale dei coniugi diventa in alcuni pensatori una aspetto centrale e precipuo dell’istituzione matrimoniale.

Di fronte a quest’ultima evoluzione Foucault resta in verità un po’ spiazzato, quasi deluso. Cerca di spiegarla in termini sociologici. Menziona la diffusione dell’istituzione matrimoniale nel basso impero romano. Lamenta che l’interesse dei filosofi tardoantichi, da Musonio Rufo a Plutarco, per la vita di coppia comporta una valutazione sfavorevole, in qualche modo iniqua, verso all’amore omosessuale e pone fine alla particolare attenzione che a questa forma di interazione tra umani aveva tradizionalmente riservato il pensiero filosofico.

Certo questa competizione tra erotismi non ci interessa oggi. Osservo però che Foucault non ha saputo cogliere un aspetto molto importante di questa evoluzione tardoantica, destinata poi a travasarsi nell’etica cristiana. La coppia coniugale, la coppia umana che condivide la vita, la generazione, come l’allevamento dei figli non è un prodotto culturale o almeno non solo culturale. Corrisponde specificamente a comportamenti che hanno una precisa base eziologica. Dipende da sistemi motivazionali specie-specifici che sono trasmessi da una generazione all’altra, non solo dall’imitazione ma anche dallo specifico set genetico che caratterizza la razza umana e la differenzia da altri primati,

Su questo punto non concordo con Foucault. La sessualità, a differenza della follia del delitto e per certi versi anche della malattia, non è solo un fatto sociale. Per dirla con Freud: “anatomia è destino”.

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Paolo Azzone
Paolo Azzone

Psichiatra, Psicoterapeuta, Psicoanalista

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Letture consigliate
  • Diamond, J. (1998). Why Is Sex Fun? The Evolution of Human Sexuality. Basic Books, New York. Tr. it. (2006) Perchè il sesso è divertente? Rizzoli, Milano.
  • Foucault, M. (1963). Histoire de la folie à l'âge classique, Tr. it. (1963) Storia della follia nell'età classica. Rizzoli, Milano.
  • Foucault, M. (1975). Surveiller et punir: Naissance de la prison. Gallimard, Paris. Tr. it. (1976) Sorvegliare e punire. Nascita della prigione. Einaudi, Torino
  • Foucault, M.(1963). Naissance de la clinique: une archéologie du regard médical. Tr. it. (1969) Nascita della clinica. Un'archeologia dello sguardo clinico. Einaudi, Torino.
  • Foucault, M. (2017). Soggettività e verità. Corso al Collège de France (1980-1981). Feltrinelli Editore.
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