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Il talamo: anatomia e funzioni – Introduzione alla Psicologia

Il talamo è una sorta di "sorvegliante" che concorre a decidere quali sono le emozioni e i pensieri consentiti. Valuta inoltre il grado di coerenza delle informazioni rispetto a quanto appreso in passato ed è perciò responsabile della creazione dei modelli, valori e obiettivi che regolano il nostro comportamento.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 17 Mag. 2018

Il talamo è una area cerebrale posta sotto la corteccia. Si tratta, di una sorta di computer interno che garantisce l’apprendimento ricavando, dall’esperienza sensoriale, informazioni che trasforma in impulsi da trasmettere alla corteccia cerebrale.

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

 

Il talamo si trova nel sistema nervoso centrale, esattamente nel diencefalo, ed è posto bilateralmente ai margini del terzo ventricolo.

Anatomia del talamo

Il talamo è in gran parte formato da sostanza grigia e, in minima parte, da sostanza bianca situata nello strato zonale superiore e nelle lamine midollari interna ed esterna. In generale il talamo presenta 4 aree:

  • Superiore, delimitata dalla stria midollare e dal solco opto-striato che lo separano dal nucleo caudato, dal fornice e dal pavimento della cella media del ventricolo laterale;
  • Mediale, la parete laterale del terzo ventricolo;
  • Inferiore, confina con l’ipotalamo tramite interposizione del solco ipotalamico di Monro, che collega i primi due ventricoli con il terzo;
  • Laterale, definita capsula interna che la divide dal nucleo lenticolare.

I nuclei intralaminari, presenti nello spessore della lamina midollare interna del talamo, determinano la formazione del nucleo centro-mediano, del nucleo reticolare posto lungo la superficie laterale e dei nuclei della linea mediana. La lamina midollare esterna separa il nucleo reticolare dal resto della sostanza grigia talamica.

Internamente, il talamo è costituito da addensamenti nucleari che formano una lamina verticale di sostanza bianca avente una forma a “Y”, grazie alla quale è possibile individuare una ripartizione dello stesso in nuclei: anteriori, mediali e laterali.

Nuclei anteriori del talamo

I nuclei anteriori del talamo sono posti all’interno della biforcazione della Y, della lamina midollare interna del talamo e inferiormente al tubercolo talamico anteriore. Essi sono: il nucleo antero-dorsale e il nucleo antero-mediale. Le principali afferenze che giungono a questa area sono costituite dal tratto mammillo-talamico che proietta al nucleo anteromediale e, a sua volta, invia informaizoni al nucleo antero-dorsale. Inoltre, ricevono afferenze colinergiche dal tronco encefalico, che proiettano, di conseguenza, al giro paraippocampico, al giro del cingolo e alla corteccia limbica anteriore. Questi nuclei pare siano coinvolti nell’acquisizione della memoria e nella regolazione dello stato d’allerta e quindi dell’ansia.

Nuclei posteriori del talamo: mediali e laterali

I nuclei mediali del talamo sono composti dal nucleo mediodorsale e da altri sei nuclei collocati sulla linea mediana. I nuclei mediodorsali sono composti da una parte mediale, formata da grandi cellule dette magnocellulari, da una parte dorsolaterale costituita da piccole cellule o parvocellulare, e da un’area aderente alla lamina midollare interna o paralaminare. A questa area afferiscono informazioni olfattive provenienti dalla corteccia piriforme e dall’amigdala. Questa area, a sua volta, invia informazioni al lobo frontale, alla corteccia prefrontale e alle aree imputate alla percezione olfattiva. Una serie di altri fascicoli efferenti da questa area proiettano al giro del cingolo e all’insula. La componente parvocellulare, posizionata posteriormente, è connessa alla corteccia prefrontale, al giro del cingolo e alla corteccia motoria supplementare. Questa parte del talamo si presume sia implicata nei processi cognitivi legati all’occhio e nella percezione del dolore.

Il nucleo laterale del talamo si divide in diverse parti:

  • Dorsale, riceve informazioni dal pretetto e dal collicolo superiore. Questa parte è connessa con le cortecce cingolata, retrosplenica e paraippocampale posteriore, con la corteccia parietale e con il presubiculum della formazione ippocampale;
  • Posteriore, contiguo al nucleo dorsale e al nucleo ventrale posteriore. Si connette con il lobo parietale superiore e le sue afferenze sottocorticali derivano dal collicolo superiore;
  • Caudale, o pulvinar, si trova tra il nucleo genicolato laterale e il nucleo genicolato mediale e si collega con la via visiva extragenicolata;
  • Ventrale anteriore, riceve gli impulsi dall’area motoria soppressoria attraverso il globus pallidus. Quest’area è connessa con il putamen tramite fibre afferenti l’area motrice primaria e secondaria;
  • Ventrale laterale, consente di collegare la corteccia cerebellare alla corteccia cerebrale tramite le fibre cerebello-rubre-talamiche e cerebello-talamiche e proietta fibre alle aree motrice primaria e secondaria.
  • Ventrale posteriore, è formato dal nucleo posterolaterale intercalato alle vie sensitive del lemnisco mediale, del lemnisco spinale, del lemnisco trigeminalee del lemnisco viscerale, delle fibre bulbo-talamiche e dalle fibre gustative.

Questi ultimi due nuclei contengono una rappresentazione topografica completa del corpo e da qui partono le fibre che veicolano informazioni all’area sensoriale primaria.

Inoltre, sono presenti nel talamo dei nuclei intralaminari, che ricevono afferenze dalla corteccia motoria primaria; i nuclei della base e dalla formazione reticolare, e i nuclei parafascicolari che ricevono afferenze dalla corteccia premotoria. Si assume che questi nuclei integrino le informazioni corticali e subcorticali relative al movimento.

Il nucleo reticolato e quelli della linea mediana ricevono, inoltre, afferenze dalla formazione reticolare.

Il corpo genicolato laterale, il nucleo reticolare talamico e il pulvinar sono caratterizzati da specifici schemi di connessione afferente ed efferente che derivano dalla via ottica e inviano fibre alla radiazione ottica. Inoltre, il corpo genicolato mediale riceve dalla via acustica e invia fibre alla radiazione acustica.

Funzioni svolte dal talamo

Da un punto di vista funzionale, il talamo è in grado di aggiunge alla percezione sensoriale l’aspetto emotivo, unisce informazioni motorie, tramite i circuiti pallido-talamo-corticale del sistema extrapiramidale e cerebello-talamo-corticale, al tono muscolare, invia informazioni alla corteccia encefalica e associa dati provenienti da diverse aree corticali.

Il talamo apprende, seleziona e controlla le informazioni in ingresso in relazione a ogni esperienza acquisita. Quindi, i condizionamenti appresi durante l’arco della vita sono memorizzati dal talamo che, successivamente, sulla base di questa informazione riesce a bloccare una serie di impulsi considerati dannosi per l’individuo.

Il talamo, dunque, rappresenta una sorta di sorvegliante presente nel nostro corpo che concorre a decidere quali sono le emozioni e i pensieri consentiti. Il talamo è la struttura cerebrale che entra in funzione quando si considerano adeguate solo le informazioni coerenti con quelle già presenti, perché congrue a quanto appreso durante l’arco di vita. Si creano, di conseguenza, modelli, valori, obiettivi, regole grazie alle quali è possibile regolare e gestire il comportamento messo in atto da ogni persona.

 

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

Sigmund Freud University - Milano - LOGORUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bear, M.F., Connors, B.W., Paradiso, M.A. (2016). Neuroscienze. Esplorando il cervello. Editore: Edra.
  • Gazzaniga, M.S., Ivry, R, and Mangun, G.R.  (2013). Cognitive Neuroscience: The Biology of Mind. IV edition.  W.W. Norton
  • Gazzaniga, M.S. (2009). The Cognitive Neurosciences. MIT Press, Cambridge, (4th Edition).
  • Kandel, E.R., Schwartz, H.J., Jessell, T.M. (2014). Principi di neuroscienze. Editore: CEA.
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