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Il Coping Power Program per il trattamento multimodale del bambino difficile

Il Coping Power Program (CPP) è un programma di intervento di comprovata efficacia pensato per i bambini (e le loro famiglie) che mostrano problemi nella gestione e nel controllo dell’aggressività, dell’impulsività e della rabbia.

Di Alessandra Bulgarelli, Elisa Lai

Pubblicato il 15 Mag. 2018

Aggiornato il 14 Dic. 2022 14:06

Il Coping Power Program (CPP) è un programma di intervento di prevenzione secondaria e trattamento multimodale di comprovata efficacia rivolto alle famiglie e ai bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni per la gestione ed il controllo dell’aggressività, dell’impulsività e della rabbia.

Alessandra Bulgarelli, Elisa Lai – OPEN SCHOOL Scuola Cognitiva Firenze

 

Il Coping Power Program (CPP) (Lochman e Wells, 2002) è un programma di intervento di prevenzione secondaria e trattamento multimodale di comprovata efficacia (Lochman e Wells, 2004; van de Wiel et al., 2007; Zonnevyelle-Bender et al., 2007) rivolto alle famiglie e ai bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni per la gestione ed il controllo dell’aggressività, dell’impulsività e della rabbia.

Coping Power Program: le basi teoriche

Le basi teoriche del Coping Power Program, di matrice cognitivo-comportamentale e derivato dagli studi sull’eziologia dell’aggressività, sono fondate sul Contextual Social-Cognitive Model (Lochman e Wells, 2002). Tale modello teorico vede l’aggressività del bambino come la risultante diretta e/o indiretta di fattori di rischio ambientale sia sociale che legati al contesto familiare come ad esempio la presenza di conflitti tra i coniugi, depressione nella madre, rifiuto materno, stili educativi eccessivamente permissivi o autoritari, scarso supporto sociale, abuso familiare o extrafamiliare, maltrattamento, contesto urbano o culturale di tipo delinquenziale, basso stato socio economico ecc. (Lochman et al., 2008).

Secondo questo modello i fattori di rischio biologici (fattori genetici, complicanze neonatali, anomalie neurotrasmettitoriali, fattori genetici e temperamentali ecc) conducono allo sviluppo di un disturbo del comportamento dirompente in età evolutiva, esclusivamente se associati ai fattori di rischio ambientali sopracitati.

L’iterazione dei fattori di rischio biologici ed ambientali predispongono lo sviluppo di una modalità di elaborazione dell’informazione sociale distorta e deficitaria che induce il bambino (prevalentemente) a percepire e valutare i segnali sociali interpersonali come ostili e a reagirvi con condotte comportamentali aggressive (Lochman e Dodge, 1994); e inoltre a sviluppare delle strategie di Problem Solving interpersonale scarse ed inefficaci che gli inducono a valutare l’aggressività come l’unica e la più efficace possibilità da utilizzare per la modulazione emotiva e per la regolazione delle relazioni interpersonali (Lochman e Lenhart, 1993; Lochman e Wells, 2003). Più nello specifico tale modello teorico prevede, innanzi alla “situazione problema”, una continua e dinamica interazione reciproca tra:

  1. Lo stile cognitivo di valutazione (Appraisal);
  2. L’attivazione fisiologica indotta (Arousal);
  3. La risposta comportamentale attuata per fronteggiare la situazione (Problem Solving) (Williams et al., 2003).

Partendo dal modello teorico appena descritto gli autori svilupparono nel 1993 l’Anger Coping Program, un programma di gruppo di gestione della rabbia rivolto esclusivamente ai bambini, che è stato recentemente modificato ed ampliato, introducendo anche delle sessioni di gruppo di Parent Training, per originare il Coping Power Program (Lochman e Wells, 2002). Sebbene fosse stato originariamente ideato per l’applicazione al contesto scolastico viene utilizzato, attualmente con ottimi risultati, in numerosi contesti clinici europei (Van de Wiel et al., 2007; Zonnevylle-Bender et al., 2007).

Coping Power Program: la struttura degli interventi

Come già accennato precedentemente il Copig Power Program prevede anche una componente per genitori; il lettore interessato a questa ha a disposizione svariati articoli presenti in letteratura. (Muratori, Polidori, Ruglioni, Manfredi, Milone e Lambruschi, 2010; Muratori, Vaccaro, Farinella, Manfredi, Polidori, Ruglioni, Pezzica e Milone, 2012) e sul manuale CPP (Lochman et al., 2012).

Il Coping Power Program è un trattamento multimodale effettuato in setting di gruppo. Per quanto riguarda la struttura degli interventi con i bambini, il Coping Power Program si propone di sostenere i bambini nel modulare i segnali fisiologici delle emozioni e in particolare della rabbia, nel riconoscere il punto di vista altrui (perspective taking) nell’acquisire strategie per un maggior autocontrollo nel risolvere in modo adeguato situazioni conflittuali attraverso l’apprendimento di abilità sociali e di problem solving. Inoltre è previsto l’utilizzo di contratti comportamentali (chiamati “traguardi”) in cui vengono stabiliti obiettivi minimi scolastici (individuati durante gli incontri con insegnanti) al cui raggiungimento è associato un sistema a premi.

Tra i principali strumenti che vengono impiegati dal Coping Power Program si annoverano l’interazione di ogni partecipante con il gruppo dei pari e il role-playing. In particolar modo, il percorso di trattamento si basa su numerose attività di “provocazione strutturata” in cui i membri del gruppo fungono da attivatori emotivi per il bambino che in quel momento si sta esercitando nell’applicazione, ad esempio, di una tecnica di auto-controllo al fine di incrementare in vivo, durante una situazione in cui il bambino è emotivamente attivato, l’apprendimento delle tecniche di gestione della rabbia.

La componente dedicata ai genitori, invece, è strutturata in incontri di gruppo strutturati in sessioni di Parent Training che hanno l’obiettivo di sviluppare e potenziare le competenze genitoriali relative a diverse aree quali: la promozione dell’organizzazione e delle abilità di studio, la modulazione dello stress genitoriale, l’utilizzo di appropriate pratiche educative, l’incremento della comunicazione famigliare e la progettazione di momenti di condivisione con i figli.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Lochman, J.E, Wells, K., Lenhart, L.A. (2012). Il Coping Power Program. Pro- gramma per il controllo di rabbia e aggressività in bambini e adolescenti. Edizione italiana a cura di P. Muratori, L. Polidori, L. Ruglioni, A. Manfredi e A. Milone. Trento: Erickson.
  • Lochman, J.E., Wells, K. (2007b). The use of the coping power program to treat a 10-year-old girl with disruptive behaviors. Journal Clinical Child Adolescents Psychology, 36, 677-687.
  • Lochman, J.E., Lenhart, L.A. (1993). Anger coping intervention for aggressive children: Conceptual models and outcome effects. Clinical Psychology Re- view, 13, 785-805.
  • Lochman, J.E., Wells, K.C. (2002). Contextual social cognitive mediators and child outcome: A test of the theoretical model in the Coping Power Program. Development and Psychopathology, 14, 945-967.
  • Lochman, J.E., Wells, K.C. (2003). Contextual social cognitive mediators and child outcome: A test of the theoretical model in the Coping Power Program. Development and Psychopathology, 14, 945-967.
  • Lochman, J.E., Wells, K. (2007a). Influence of neighborhood character- istics on the Coping power program’s effects on children’s behavior and parenting processes. Paper presented in a symposium at the bi- ennal meeting of Society for research in Child Development. Boston, Massachusetts.
  • Lochman, J.E., Wells, K. (2007b). The use of the coping power program to treat a 10-year-old girl with disruptive behaviors. Journal Clinical Child Adolescents Psychology, 36, 677-687.
  • Lochman, J.E, Wells, K., Lenhart, L.A. (2012). Il Coping Power Program. Pro- gramma per il controllo di rabbia e aggressività in bambini e adolescenti. Edizione italiana a cura di P. Muratori, L. Polidori, L. Ruglioni, A. Manfredi e A. Milone. Trento: Erickson.
  • Muratori, P., Polidori, L., Ruglioni, L., Manfredi, A., Milone, A., Lambruschi, F. (2010). La presa in carico della coppia genitoriale all’interno di un servizio ambulatoriale per il trattamento dei disturbi da comportamento dirompente in età evolutiva. Quaderni di Psicoterapia Cognitiva, 27, 34-45.
  • Muratori, P., Vaccaro, I., Farinella, C., Manfredi, A., Polidori, L., Ruglioni, L., Pez- zica, S., Milone, A. (2012). Stili genitoriali nelle famiglie di bambini con Di- sturbo oppositivo provocatorio: aspetti clinici e indicazioni per il trattamento. Disturbi di Attenzione e Iperattività, 8, 21-33.
  • Zonnevylle-Bender, M.J.S., Matthys, W., Van de Wiel, N., Lochman, J.E. (2007). Preventive effects of treatment of disruptive behavior disorder in middle childhood on substance use and delinquent behavior. Journal of the Ameri- can Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 46, 33-39.
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