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Colloqui motivazionali tenuti dai robot: ci sentiamo meno giudicati

In un esperimento alla Plymouth University i colloqui motivazionali per aumentare l'attività fisica erano tenuti da dei robot umanoidi. I risultati mostrano che, a scapito di risposte meno personalizzate, le persone si sono sentite anche meno giudicate

Di Greta Riboli

Pubblicato il 30 Mag. 2018

Aggiornato il 02 Lug. 2018 15:20

Un esperimento tenutosi nella Plymouth University ha visto all’opera dei robot umanoidi nella veste di counselor in colloqui motivazionali per aumentare l’attività fisica.

 

I colloqui motivazionali sono sessioni dialogiche in cui uno psicologo lavora con il cliente per indagare e promuovere la motivazione verso un cambiamento.

NAO robot: gli umanoidi-counselor dell’esperimento

Nel presente studio, condotto presso la School of Psychology della Plymouth University, il tradizionale counsellor umano è stato sostituito da un consulente-robot, il NAO robot della Softbank Robotics, un umanoide di 58 cm nato nel 2006. Lo studio è stato svolto su 20 partecipanti di età compresa tra i 18 ed i 61 anni, volontari della School of Psychology. L’annuncio per il reclutamento dei volontari invitava alla partecipazione soggetti desiderosi di aumentare la propria attività fisica.

Ai partecipanti reclutati è stato spiegato che avrebbero partecipato a due sessioni, di cui una tenuta dal robot-counsellor. A questo proposito il counsellor-robot NAO è stato programmato con una sceneggiatura impostata per suscitare idee e conversazioni sul cambiamento rispetto ad un aumento dell’attività fisica ed i colloqui partecipante-robot duravano circa 1 ora. La procedura è stata strutturata in due fasi, tenutesi a distanza di una settimana l’una dall’altra, in modo che i partecipanti avessero il tempo per riflettere sull’impatto del primo colloquio tenutosi riducendo al massimo la variabile “dimenticanza”.

Nella prima fase i partecipanti sono stati invitati a rispondere alle domande dei robot, toccando il sensore posto sulla testa dell’umanoide per passare alla domanda successiva. I clienti hanno potuto avere un feedback dell’ascolto del robot, infatti gli occhi di NAO cambiano colore quando ascolta la persona che ha di fronte.

Nella seconda fase, i partecipanti sono tornati al laboratorio per compilare un questionario a domande aperte sul colloquio avvenuto nella prima fase.

Colloqui motivazionali: come se la sono cavata i robot

In seguito a quanto emerso dallo studio pilota, il ricercatore principale Jackie Andrade ha spiegato come i robot possono avere vantaggi rispetto agli umani nel fornire supporto alle persone, in quanto sono percepiti come non giudicanti e questa impressione facilita i cambiamenti comportamentali.

Il ricercatore afferma:

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla facilità con cui i partecipanti si sono adattati all’esperienza insolita di discutere del loro stile di vita con un robot [..] molti partecipanti allo studio dell’Università di Plymouth hanno elogiato la natura non giudicante del robot umanoide NAO nel momento in cui ha dato il via alla sua sessione. Tant’è che un partecipante ha persino affermato di preferirlo ad un essere umano.

In aggiunta, i partecipanti, intervistati sull’andamento della sessione motivazionale, in seguito ad essa, hanno riportato di aver percepito l’interazione come piacevole, interessante e utile.

Ciò che i partecipanti hanno trovato utile è stato ascoltare se stessi parlando del proprio comportamento ad alta voce, apprezzando che il robot non interrompesse. Per quanto riguarda i contro, i partecipanti hanno riscontrato un’interazione ristretta e manchevole di risposte individualizzate da parte del robot.

Essendo uno studio pilota non sono state svolte delle registrazioni delle interazioni, ma durante le sessioni è emerso come il robot abbia raggiunto un obiettivo fondamentale del couselling motivazionale: NAO ha incoraggiato i clienti ed articolato obiettivi e dilemmi ad alta voce.

I punti forti dell’umanoide-counsellor sono vari e spingono i ricercatori a pensare che la ricerca possa proseguire in questa direzione, così afferma Andrade:

La preoccupazione di essere giudicati da un intervistatore umano ha determinato un alto apprezzamento della natura non giudicante del robot, suggerendo che i robot potrebbero essere particolarmente utili per suscitare confronti su questioni delicate. Il prossimo passo è quello di intraprendere uno studio quantitativo, in cui si possano misurare se i partecipanti hanno sentito l’impatto effettivo dell’intervento sull’aumento dei loro livelli di attività fisica.

 

VIDEO – IL NAO ROBOT CONDUCE UN COLLOQUIO MOTIVAZIONALE:

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