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Il bullismo subito durante lo sviluppo è un fattore di rischio per la salute mentale in adolescenza

Uno studio ha dimostrato che chi ha subito atti di bullismo durante lo sviluppo ha il doppio delle possibilità di sviluppare problemi di salute mentale.

Di Greta Riboli

Pubblicato il 12 Feb. 2018

In un recentissimo studio condotto presso l’Università Canadese McGill (Montréal), dal gruppo di ricerca esperto di comportamenti suicidari guidato dalla dottoressa Marie-Claude Geoffroy, è emerso che il rischio di sviluppare problemi legati alla salute mentale è doppio negli adolescenti che hanno subito atti di bullismo da parte dei pari durante lo sviluppo.

 

Gli effetti sulla salute mentale e fisica della violenza subita

Lo studio ha esaminato i dati del Quebec Longitudinal Study of Child Development (QLSCD) di 1363 bambini nati nel 1997/1998 e seguiti fino all’età di quindici anni. Al giorno d’oggi questa analisi longitudinale è alla quarta fase e si occupa di indagare vari aspetti, tra i quali le relazioni affettive, i comportamenti a rischio, la motivazione scolastica e l’aspirazione professionale, la violenza ed il bullismo subiti e perpetrati, la salute mentale e quella fisica (Istitut de la statistique Québec, 2002, 2010, 2015).

Nel dettaglio, lo studio della dottoressa Geoffroy, partendo dai dati del Quebec Longitudinal Study, si è focalizzata sulla salute mentale dei ragazzi e sull’autodenuncia di vittimizzazione subita da parte dei pari (dai 6 ai 13 anni), categorizzata successivamente dai ricercatori in tre range di vittimizzazione: assente/bassa, moderata e grave.

I risultati mostrano come chi ha subito una grave vittimizzazione ha il doppio delle probabilità di riportare sintomi depressivi o forme depressive conclamate e tre volte tanto la probabilità di riportare sintomi ansiosi, rispetto a coloro che hanno subito bassa vittimizzazione o nulla. Il dato più rilevante è che, sempre in rapporto ai ragazzi che hanno subito bassa o nulla vittimizzazione, coloro che hanno subito grave vittimizzazione hanno quasi quattro volte tanto la probabilità di tentare il suicidio o di presentare pensieri suicidari.
Invece, i soggetti che avevano subito moderata vittimizzazione non riportavano un rischio maggiore di problemi legati alla salute mentale.

Questo studio è un’ulteriore conferma del fatto che la prevenzione di una grave vittimizzazione, tramite iniziative anti-bullismo, è importante per il benessere psicologico di molti soggetti. I dati infatti parlano di percentuali che si aggirano intorno al 60% di soggetti che denunciano di subire atti di bullismo da parte dei pari nei primi anni di scuola. La percentuale si abbassa con il passare degli anni ed i soggetti che lamentano grave vittimizzazione continuano ad essere bullizzati fino alle scuole superiori.
Dato che questi atti di bullismo sembrano, per la maggior parte dei casi, verificarsi già dai primi anni di scolarizzazione, gli interventi di prevenzione sarebbero utili come interventi pre-scolastici.

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