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Cogenitorialità: definizione e principali modelli teorici

La cogenitorialità è un costruto che indica la qualità delle relazioni educative che i genitori intrattengono con il loro figlio.

Di Guest

Pubblicato il 30 Gen. 2018

La cogenitorialità (o coparenting) è un recente costrutto che ha interessato diversi studiosi per la sua notevole influenza sulle dinamiche familiari sia di coppia sia relative alla qualità dell’adattamento dei figli. Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di cogenitorialità? Da che componenti è costituita? Quali sono i modelli teorici più recenti che analizzano tale costrutto?

Federica Salvetti

 

Definizione di cogenitorialità

Il costrutto della cogenitorialità è un aspetto di centrale importanza all’interno delle dinamiche familiari e della loro evoluzione (Feinberg & Kan, 2008). Esso si riferisce alla qualità delle relazioni educative che i genitori intrattengono con il loro figlio e, in particolare, concerne la modalità con cui i componenti della coppia genitoriale coordinano il proprio stile educativo e gestiscono il conflitto (Feinberg, 2003; Van Egeren, 2004; Van Egeren & Hawkins, 2004) al fine di mantenere un contesto familiare sano per la crescita del/i figlio/i (Adamsons & Pasley, 2006; Van Egeren & Hawkins, 2004).

La relazione cogenitoriale esiste nel momento in cui due individui hanno responsabilità sovrapposte o condivise rispetto alla sfera educativa della prole (Van Egeren & Hawkins, 2004). Consiste nel riconoscimento di sé e del proprio partner come “genitori”, nel supporto e nella coordinazione reciproca (o nella mancanza di essi) che tali figure genitoriali esibiscono nella sfera educativa (Feinberg, 2002, 2003).

Margolin e collaboratori (2001) pongono inoltre l’accento su come sia proprio attraverso tale relazione che i genitori possano fare esperienza dell’opportunità di negoziare i reciproci ruoli, le rispettive responsabilità ed i contributi verso i loro figli.

La cogenitorialità, dunque, viene considerata una dimensione vitale all’interno della relazione educativa tra genitori e figli di coppie sposate, conviventi, con figli adottivi o affidatari (McHale, 1997; Van Egeren & Hawkins, 2004).
Sono pertanto esclusi dall’ambito della cogenitorialità quegli aspetti riguardanti la sfera romantica, sessuale, emotiva, economica e legale della coppia coniugale che non presentano dirette correlazioni con l’educazione del/i figlio/i (Feinberg, 2003).

Negli ultimi decenni la cogenitorialità è stata fonte di notevole interesse da parte della letteratura internazionale (Feinberg, 2002, 2003; McHale et al., 2000; Van Egeren, 2004; Van Egeren & Hawkins, 2004) e, sebbene generalmente si faccia riferimento ad essa considerandola “il modo con cui i genitori lavorano insieme nel loro ruolo di essere genitori” (Feinberg, 2003), è stata indagata anche come: shared parenting, parenting partnership e parenting alliance.

I principali modelli teorici

Gli studi di Feinberg (2003) e di Margolin e collaboratori (2001) hanno apportato un contributo particolarmente significativo rispetto allo studio del costrutto della cogenitorialità.

Nel seguente paragrafo verrà dunque esposto il loro rispettivo punto di vista.

Model of coparenting components

Il model of coparenting components (Feinberg, 2003) propone una visione della cogenitorialità come costituita da quattro principali dimensioni:
1) il livello di accordo e disaccordo sulle questioni relative all’educazione del figlio, ossia la frequenza e l’intensità delle discussioni rispetto ai reciproci impegni tra genitori, ai valori morali, alla disciplina, alla percezione dei bisogni emotivi del bambino, agli standard e alle priorità educative.
2) la divisione dei lavori/sforzi che concerne tutti quegli aspetti riguardanti la divisione dei compiti e delle responsabilità inerenti la routine quotidiana, le responsabilità educative verso i figli, i lavori domestici e le questioni finanziarie, mediche e/o legali.
3) il grado di supporto ed indebolimento reciproco, relativa al grado di solidarietà e di sostegno (o all’assenza di essi) esistente fra gli adulti che si dividono il compito di cura ed educazione dei figli. Comprende quanto i genitori approvino il modo con cui il partner esercita la genitorialità e quanto si sentano sostenuti da quest’ultimo nel loro ruolo di genitori. L’indebolimento, al contrario, concerne la presenza di critiche, denigrazioni e accuse tra coniugi.
4) la gestione congiunta delle relazioni familiari che risulta essere un importante sottosistema relativo all’area delle responsabilità genitoriali in cui i genitori, più o meno esplicitamente, definiscono gli standard con cui i membri della famiglia si relazioneranno gli uni con gli altri ed il grado di struttura e coesione familiare. Essa, inoltre, consente o ostacola le coalizioni tra genitori e figli e definisce l’equilibrio nel rapporto genitore-figlio.

Feinberg (2003), in assenza di informazioni empiriche relative alla relazione tra queste quattro componenti e considerando la notevole variabilità tra le diverse famiglie rispetto al grado di collegamento tra tali dimensioni, presuppone che esse siano moderatamente associate e, pertanto, solo parzialmente distinte.

La visione di Margolin

Margolin e collaboratori (2001) ritengono che la cogenitorialità, sia nelle famiglie intatte sia in quelle separate o divorziate, sia sostanzialmente costituita da tre macro-dimensioni: la qualità della relazione coniugale, il grado di cooperazione, e le dinamiche di triangolazione.

La prima dimensione, relativa alla quantità di conflitti tra coniugi rispetto a questioni relative alla genitorialità, concerne in modo specifico le seguenti variabili: quanto spesso i genitori sono in accordo o disaccordo tra loro, il livello di ostilità su argomenti riferibili all’educazione del figlio, quanto ogni genitore danneggia o sminuisce il partner rispetto al ruolo di genitore e, infine, il livello di disaccordo generale o inerente questioni domestiche all’interno della coppia coniugale.

La dimensione relativa alla cooperazione riguarda il supporto materno e paterno, la valorizzazione ed il rispetto del partner nel suo ruolo di genitore ed il modo con cui si aiutano a vicenda rispetto ai compiti genitoriali.

L’ultima dimensione presa in esame, infine, concerne la triangolazione intesa come quel processo attraverso cui i genitori modificano i confini della relazione genitore-figlio, andando a creare una coalizione con il minore che comporta l’esclusione del partner (Minuchin et al., 1978). Tale dinamica, definita anche caught between, è tipica delle situazioni familiari con un alto livello di conflitto coniugale (es. divorzio).

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Adamsons, K., & Pasley, K. (2006). Coparenting following divorce and relationship dissolution. In M. A. Fine & J. H. Harvey (Eds.), Handbook of divorce and relationship dissolution, pp. 241-261. Mahwah, NJ: Lawrence Erlbaum Associates.
  • Feinberg, M. E. (2002). Coparenting and the transition to parenthood: a framework for prevention. Clinical Child & Familiy Psychology Review, 5, pp. 173-195.
  • Feinberg, M. E. (2003). The internal structure and ecological context of coparenting: a framework for research and intervention. Parenting: Science and Practice, 3(2), pp. 95-131.
  • Feinberg, M. E., & Kan, M. L. (2008). Estabilishing family foundations: Intervention effects on coparenting, parent/infant well being, and parent-child relations. Journal of Family Psychology, 22, pp. 253-263.
  • Margolin, G., Gordis, E. B., & Jhon, R. (2001). Coparenting. A link between marital conflict and parenting in two parent families. Journal of family psychology, 15(1) pp. 3-21.
  • McHale, J. P. (2007). Charting the bumpy road of coparenthood: Understanding the challenges of family life. Zero to Three.
  • McHale, J. P., Kuersten-Hogan, R., Lauretti, A., & Rasmussen, J. L. (2000). Parent reports of coparenting and observed coparenting behavior during the toddler period. Journal of Family Psychology, 14(2), pp. 220-236.
  • Van Egeren, L. A. (2004). The development of the coparenting relationship over the transition to parenthood. Infant Mental Health Journal, Special Issue: Amsterdam World Congress: Plenary Papers, 25 (5), pp. 453-477.
  • Van Egeren, L. A., & Hawkins D. P. (2004). Coming to Terms With Coparenting: Implications of Definition and Measurement. Journal of Adult Development, 11(3), pp. 165-178.
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