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C’è stato un trauma significativo? I batteri intestinali potrebbero aiutarci a predire l’insorgenza di un Disturbo da Stress Post Traumatico

I batteri intestinali sembrano avere un ruolo nell'insorgenza di diverse patologie psichiatriche, tra cui il PTSD dopo aver vissuto un evento traumatico.

Di Greta Riboli

Pubblicato il 22 Nov. 2017

Confrontando il DNA microbico di un gruppo di soggetti con PTSD con il DNA microbico di un gruppo di soggetti di controllo che hanno subito almeno un trauma, senza però sviluppare il PTSD, è emerso che i soggetti del gruppo sperimentale, rispetto al gruppo di controllo, riportano livelli significativamente inferiori di tre batteri intestinali.

Greta Riboli

 

I batteri intestinali e la relazione con il PTSD

Come mai non tutti sviluppano un disturbo da stress post traumatico (PTSD) in seguito ad eventi traumatici di rilievo? Vari fattori influenzano l’insorgenza di questo disturbo e dei ricercatori sembrano aver scoperto come anche il microbioma intestinale svolga una sua importante funzione a riguardo.

Il microbioma è l’insieme dei microbi esistenti all’interno del tratto gastrointestinale umano. Tali microbi hanno il compito di svolgere diverse funzioni, tra le quali metabolizzare il cibo e mantenere in funzione il sistema immunitario, combattendo le infezioni. Studi recenti (Bravo et al., 2012) hanno evidenziato il ruolo del microbioma sul cervello: sembra avere la capacità di condizionare e determinare la produzione di neurotrasmettitori ed ormoni. Inoltre il microbioma intestinale sembra avere un ruolo nell’insorgenza di diverse patologie psichiatriche (Parashar & Udayabanu, 2016).

Il disturbo post traumatico da stress è una patologia psichiatrica correlata ad eventi traumatici e/o stressanti, contrassegnata da sintomi, tra cui possibili ricordi angoscianti, flashback, difficoltà di memoria, irritabilità e ipervigilanza (APA, 2013).

Come è già stato introdotto, l’insorgenza di questa patologia non ha un rapporto diretto 1:1 con un evento traumatico. Si parla infatti di vulnerabilità del soggetto allo sviluppo del PTSD e ci sono diversi fattori che possono influenzare questa sensibilità, tra cui: tipologia di trauma vissuto; fattori ambientali, condizioni di vita del soggetto, età del soggetto, rete di supporto; risorse interne, tra cui lo stile di coping; corredo genetico, ed ora si ipotizza rivestano una loro importanza anche le caratteristiche del microbioma.

Inoltre è necessario considerare che gli stati emotivi stessi possono apportare modifiche al microbioma: in particolare un rilascio massiccio di cortisolo (ormone dello stress), a seguito di determinate emozioni, può influenzare la crescita batterica e causare infiammazioni, le quali sembrano avere un ruolo privilegiato nell’insorgenza di diversi disturbi psichiatrici (Foster & Neufeld, 2013).

Confrontando il DNA microbico di un gruppo di soggetti con PTSD con il DNA microbico di un gruppo di soggetti di controllo che hanno subito almeno un trauma, senza però sviluppare il PTSD, è emerso che i soggetti del gruppo sperimentale, rispetto al gruppo di controllo, riportano livelli significativamente inferiori di tre batteri intestinali.

I tre batteri interessati sono l’Actinobacteria, il Lentisphaerae ed il Verrucomicrobia. Due di essi (actinobacteria e verrucomicrobia) raggiungono livelli significativamente inferiori in individui che hanno subito traumi in una prima fase di vita. Si ipotizza dunque che individui che hanno vissuto traumi infantili siano a rischio più elevato di sviluppare PTSD nell’arco della propria vita, essendosi verificati, in età precoce, in risposta al trauma, cambiamenti nel microbioma intestinale.

Interpretazione dei risultati

I ricercatori ipotizzano che i bassi livelli dei tre batteri possano aver provocato una disregolazione immunitaria ed un aumento dell’infiammazione.

La disregolazione e l’infiammazione, di conseguenza, potrebbero, a loro volta, aver contribuito allo sviluppo dei sintomi del PTSD.

L’utilità dello studio: tra limiti e nuovi sviluppi

I ricercatori non sono in grado di determinare con sicurezza che il deficit batterico riscontrato sia un fattore contribuente all’insorgenza del PTSD. Si domandano se il deficit batterico non sia magari una conseguenza dell’insorgenza del PTSD stesso.

Rimanendo dubbi come questo ancora aperti, la ricerca deve proseguire, magari disponendo anche di studi longitudinali.

L’identificazione e la comprensione del legame tra microbioma e sintomi psichiatrici può contribuire a miglioramenti nei futuri trattamenti, in quanto il microbioma può esser riequilibrato grazie a interventi dietetici, tra cui l’introduzione di prebiotici, probiotici e/o sinbiotici.

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