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L’efficacia a lungo termine della terapia cognitivo comportamentale per il disturbo ossessivo compulsivo in età infantile

Secondo un nuovo studio l’effetto della terapia cognitivo comportamentale per il disturbo ossessivo compulsivo in infanzia avrebbe benefici a lungo termine

Di Martina Bandera

Pubblicato il 30 Nov. 2017

Aggiornato il 18 Dic. 2017 12:22

Una nuova ricerca dimostra che l’effetto della terapia cognitivo comportamentale per il disturbo ossessivo compulsivo in infanzia perdura anche un anno dopo la fine del trattamento.

 

Alcuni bambini pensano che avranno un incidente se non contano tutti i lampioni sulla strada di scuola, altri non riescono ad uscire di casa se non prima di essersi lavati le mani esattamente venticinque volte: questi bambini soffrono di disturbo ossessivo compulsivo (DOC). Il disturbo ossessivo compulsivo in infanzia colpisce tra lo 0,25% e il 4% dei bambini e il metodo di trattamento più efficace e documentato è, ad oggi, la terapia cognitivo comportamentale.

Disturbo ossessivo compulsivo in infanzia e terapia cognitivo comportamentale: lo studio dell’ Università di Aarhus

La ricerca condotta dai ricercatori dell’Università di Aarhus rappresenta il più grande studio riguardante il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo in infanzia e adolescenza, su soggetti tra i 7 e i 17 anni e dimostra come la terapia cognitivo comportamentale abbia un effetto a lungo termine.

Lo studio fa parte del progetto The Nordic Long Term OCD Treatment Study (NordLOTS) e ha previsto la partecipazione di bambini e adolescenti con disturbo ossessivo compulsivo provenienti da Danimarca, Norvegia e Svezia. La collaborazione tra le cliniche di psichiatria infantile norvegese e svedese ha permesso di ottenere evidenze importanti per quanto riguarda l’organizzazione del trattamento del disturbo ossessivo compulsivo in infanzia.

La terapia cognitiva comportamentale intrapresa dai partecipanti avevo lo scopo di inibire i pensieri ossessivi alla base dell’agito compulsivo introducendo nuovi modelli di pensiero. Trattamenti psicologici di questo tipo richiedono la collaborazione dell’intera famiglia in quanto l’efficacia della terapia è incrementata dal sostegno genitoriale.

David Højgaard, autore principale dello studio e dottore di ricerca afferma:

I risultati dello studio indicano che per mantenere un effetto duraturo della terapia è necessario aver consapevolezza dei sintomi in modo da poterli riconoscere e interrompere sul nascere prima che si sviluppino e peggiorino. Tutto ciò è realizzabile offrendo incontri terapeuta-bambino–famiglia al fine di analizzare le strategie e i principi di trattamento.

I risultati della ricerca nordica hanno dimostrato che il 92% dei 177 bambini e adolescenti, che hanno beneficiato immediatamente del trattamento, non presentava alcun sintomo clinico riferibile al disturbo ad un anno di distanza dalla fine del trattamento.

Lo studio dimostra che gli effetti della terapia cognitivo comportamentale permangono oltre il periodo di trattamento. Il risultato è interessante per i professionisti ma non meno importante per i bambini e le loro famiglie – dice Per Hove Thomsen, professore all’Università di Aarhus e consulente presso il Centro psichiatrico infantile e dell’adolescenza di Risskov, che continua – Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo molto complesso, è impossibile vivere una vita normale per il bambino o l’adolescente che deve lavarsi le mani cento volte al giorno in un modo particolare. Appare quindi necessario un intervento precoce prima che il disturbo abbia conseguenze invalidanti nell’età adulta

 

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