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Psicodinamica dei pattern di attaccamento in età adulta e adolescenza – L’Adult Attachment Projective Picture System – Recensione

L' Adult Attachment Projective Picture System è uno strumento costituito da tavole raffiguranti delle scene che attivano il sistema di attaccamento.

Di Silvia Dioni

Pubblicato il 29 Set. 2017

Il volume “Psicodinamica dei pattern di attaccamento in età adulta e adolescenza” edito da Franco Angeli presenta uno strumento (l’AAP, Adult Attachment Projective Picture System) che tenta di raccogliere questa sfida, in un’epoca in cui anche in ambito psicologico sono sempre più richiesti approcci evidence- based, misure di efficacia, analisi standardizzate del rapporto costi-benefici degli interventi.

La teoria dell’attaccamento

La teoria dell’attaccamento di Bowlby, una delle più importanti e rigorose teorie psicologiche moderne, si basa sul presupposto che le esperienze relazionali precoci, in particolare quelle tra il bambino e chi si prende cura di lui, abbiano un impatto decisivo non soltanto sullo sviluppo emotivo e psicologico infantile ma anche sul funzionamento in età adulta, che si rivelerà sano o patologico a seconda della qualità delle prime esperienze di accudimento.

Tali esperienze sono infatti considerate determinanti per l’integrità del senso di sé e degli altri: quando l’attaccamento è sicuro, gli individui sono guidati da un’idea degli altri come amorevoli e responsivi e di se stessi come meritevoli dell’amore e delle cure altrui. Questo tipo di sicurezza, nel tempo, sostiene la resilienza individuale e la capacità di affrontare adeguatamente i momenti critici. Quando l’attaccamento invece è insicuro le reazioni emotive e comportamentali risentono della percezione inconscia che il proprio desiderio di vicinanza e consolazione resterà insoddisfatto o che è illecito; l’idea degli altri come ostili e di se stessi come indegni di amore diventa chiaramente predittivo di una vulnerabilità individuale allo sviluppo di problematiche relazionali e psicopatologiche.

Pur trattandosi di un paradigma che si fonda su una visione evoluzionistica della mente (la predisposizione umana a ricercare una figura di attaccamento è istintiva e sostenuta da basi biologiche), il concetto di attaccamento è intessuto di processi psicodinamici (modelli operativi interni, processi difensivi) che pongono la sfida di trovare strumenti di misurazione standardizzabili e validi da un punto di vista psicometrico, sia rispetto all’assessment che all’eventuale valutazione degli outcome di una psicoterapia.

Il manuale “Psicodinamica dei pattern di attaccamento in età adulta e adolescenza” e lo strumento Adult Attachment Projective Picture System

Il volume “Psicodinamica dei pattern di attaccamento in età adulta e adolescenza” edito da Franco Angeli presenta uno strumento (l’AAP, Adult Attachment Projective Picture System) che tenta di raccogliere questa sfida, in un’epoca in cui anche in ambito psicologico sono sempre più richiesti approcci evidence- based, misure di efficacia, analisi standardizzate del rapporto costi-benefici degli interventi.

L’ Adult Attachment Projective Picture System consiste in alcune tavole raffiguranti scenari (solitari o diadici) che richiamano esperienze di attaccamento (minaccia di separazione, malattia, solitudine, morte, abuso); al soggetto è richiesto di descrivere cosa sta succedendo nella scena, che cosa ha condotto a quella scena, cosa stanno pensando e provando i personaggi e che cosa succederà dopo. La classificazione dei pattern di attaccamento coincide con quella tradizionale (sicuro, ansioso/resistente, ansioso/evitante e disorganizzato) e si basa sulla codifica dettagliata di tre aspetti delle trascrizioni: la narrativa, il contenuto della storia e i processi difensivi.

Quest’ultima dimensione in particolare assume un’importanza cruciale perché una delle differenze sostanziali tra psicoanalisi e teoria dell’attaccamento risiede proprio nella concettualizzazione dei meccanismi di difesa. I modelli psicoanalitici tradizionali descrivono infatti una complessa costellazione di fenomeni intrapsichici legati alle difese (tra cui fantasie, sogni, desideri, impulsi) mentre la teoria dell’attaccamento individua tre specifiche modalità di esclusione difensiva (deactivation, cognitive disconnection e segregated system) che permettono all’ Adult Attachment Projective Picture System di differenziare con precisione i profili individuali nei termini di come le persone mettono in atto strategie difensive per processare e pensare la propria esperienza di attaccamento.

La ricerca di un preciso sistema di codifica e di classificazione permette all’ Adult Attachment Projective Picture System di essere non soltanto una misura proiettiva (dove il termine proiettivo richiama spesso un’idea infelice di scarsa oggettività) ma uno strumento standardizzato a tutti gli effetti, un perfomance based personality test, dove il compito di “raccontare” la storia diventa una prova di problem solving (e non più quindi solo una vaga proiezione di contenuti inconsci) in cui occorre identificare i protagonisti, individuare la situazione lungo una dimensione temporale, comprendere e mettere in relazione gli stati interni dei personaggi raffigurati con i propri modelli interni legati all’attaccamento. In questo senso uno dei vantaggi di valutare l’attaccamento tramite uno strumento come l’ Adult Attachment Projective Picture System consiste nel fatto che i disegni costituiscono stimoli neutri per l’elicitazione di narrative personali potenzialmente dolorose; spesso i pazienti, in particolare quelli che hanno alle spalle esperienze traumatiche, hanno paura di dover parlare della propria esperienza, soprattutto durante la fase di assessment, quando l’alleanza terapeutica è ancora tutta da costruire.

Le tavole dell’ Adult Attachment Projective Picture System permettono invece al paziente di rievocare e raccontare memorie faticose o destabilizzanti non necessariamente come parte della propria esperienza personale bensì ancorandosi alle vignette, il che può mettere al riparo da vissuti di costrizione e di disagio. Il volume si arricchisce anche di un’ampia rassegna, molto interessante per i professionisti, che illustra l’utilizzo clinico dell’ Adult Attachment Projective Picture System in svariati settori e con pazienti sia in età evolutiva che adulta.

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Silvia Dioni
Silvia Dioni

Psicologa Psicoterapeuta laureata presso l’Università degli Studi di Parma e specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale all’Istituto “Studi Cognitivi” di Modena.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Di Riso, D., Lis, A. (2016). Psicodinamica dei pattern di attaccamento in età adulta e adolescenza – L’Adult Attachment Projective Picture System. Franco Angeli Editore.
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