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Cosa fare (e cosa evitare) per essere più creativi

Alle personalità creative sono spesso attribuiti tratti stravaganti, quasi patologici. Ma è così necessario avere personalità insolite per essere creativi?

Di Mario Barile

Pubblicato il 20 Giu. 2017

Aggiornato il 03 Lug. 2019 12:52

Le personalità creative hanno un dono innato o la creatività si può sviluppare? Studi scientifici evidenziano come i creativi siano, in media, persone normali: tutti noi, quindi, possiamo impegnarci per aumentare la nostra creatività. Ecco come.

 

Gli stereotipi più diffusi, alimentati da alcuni personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo, attribuiscono alle personalità creative tratti stravaganti, bizzarri, al limite della patologia. La creatività è quindi spesso accostata alla nevrosi, all’introversione, al disadattamento. È davvero necessario possedere personalità insolite per essere creativi? La risposta, secondo la scienza, è no.

Personalità creative: chi sono davvero i creativi?

Recenti studi condotti sulle personalità creative evidenziano caratteristiche distanti dallo stereotipo comune.

Anzitutto i creativi, pur essendo in genere anticonvenzionali e indipendenti, possiedono personalità generalmente nella norma (Coon, Mitterer, 2016). Ciò che li caratterizza è l’interesse per la realtà simbolica e per i concetti astratti (come bellezza e verità), mentre non sono particolarmente motivati da obiettivi quali fama e successo: la creatività possiede per loro un valore intrinseco (Sternberg, Lubart, 1995). Le persone con personalità creativa, inoltre, coltivano un numero di interessi maggiore rispetto alla media e sono in grado di connettere le proprie conoscenze non solo per mezzo della combinazione di queste, ma anche usando l’immaginazione e la metafora (Riquelme, 2002). Alla numerosità di interessi coltivati corrisponde un elevato grado di apertura mentale, non solo verso le nuove esperienze (compresi gli stati alterati di coscienza, come le esperienze mistiche) ma anche nell’accettare i pensieri irrazionali e nel mettere in discussione quelli precostituiti e le barriere mentali (Ayers, Beaton, Hunt, 1999). Infine, esiste una scarsa correlazione tra l’aumento del quoziente intellettivo e la creatività: a parità di intelligenza, le persone possono essere più o meno creative (Preckel, Holling, Wiese, 2006).

Come appare evidente, le personalità creative possiedono particolari attitudini ma sono tendenzialmente nella norma (per completezza, il discusso rapporto tra creatività e patologia è approfondito in questo articolo). Anche se non diventeremo mai degli artisti, quindi, tutti noi possediamo un potenziale da sviluppare per essere più creativi.

Come potenziare la propria creatività

Secondo Baer (Baer, 1993), la creatività può essere sviluppata impegnandosi a cercare nuovi o insoliti collegamenti tra le idee, attività che può essere ricondotta al processo di sviluppo del pensiero divergente. Il pensiero divergente è caratterizzato da tre elementi:

  • Fluidità – corrisponde al totale dei suggerimenti che riusciamo a immaginare per la risoluzione di un problema
  • Flessibilità – si identifica come la capacità di spaziare, relativamente all’utilizzo di un oggetto, da una gamma di usi possibili (anche fantasiosi) a un’altra
  • Originalità – rappresenta la misura in cui le idee generate possono essere considerate nuove o inconsuete.

In sintesi, se nel pensiero convergente esiste una sola, migliore soluzione a un problema, il pensiero divergente o creativo è aperto alle novità e alle possibilità, senza che una di queste escluda o pregiudichi un’altra (la differenza tra pensiero convergente e divergente è approfondita in questo articolo).

Lo studioso Mihalyi Csikszentmihalyi (1997) ha inoltre messo a punto una serie di suggerimenti volti a incentivare lo sviluppo del pensiero creativo. Tra questi troviamo:

  • Sorprendere e sorprendersi – possibilmente ogni giorno, siamo invitati a riscoprire la capacità di fare sorprese agli altri e trovare qualcosa che possa sorprendere noi stessi
  • Approfondire e appassionarsi – se scopriamo l’interesse per qualcosa, dovremmo perseguirlo e cercare di approfondire l’argomento. Inoltre, dovremmo dedicare più tempo a fare ciò che è in linea con le nostre aspirazioni e meno a quello che non amiamo
  • Impegnarsi e cercare sfide – se intraprendiamo un progetto, dovremmo cercare di portarlo avanti nel miglior modo possibile: è importante fare bene le cose e avere sempre nuovi stimoli
  • Rilassarsi – dedicare il giusto tempo al rilassamento e alla riflessione
  • Aprire la mente, cercando di considerare uno stesso problema dal maggior numero possibile di punti di vista.

Il pensiero creativo è fortemente connesso con la motivazione intrinseca, cioè la voglia di fare qualcosa per il semplice piacere di farlo (può accadere con una passione, ad esempio per la fotografia o per la musica). Ciò significa che, anche in ambito lavorativo, la creatività è più stimolata quando svolgiamo attività che riteniamo interessanti e non quando siamo motivati esclusivamente da fattori estrinseci quali il denaro. Da cosa dovremmo stare alla larga, quindi, per essere più creativi?

I freni della creatività sul lavoro

Come appena introdotto, le personalità creative e la creatività possono essere in alcuni casi inibite. Amabile (Amabile, Hadley, Kramer, 2002) ha individuato alcuni ingredienti deleteri per questa in ambito lavorativo, tra i quali ritroviamo:

  • Il lavoro sotto sorveglianza o sotto pressione (ad esempio, di scadenze troppo ravvicinate)
  • Attività lavorative svolte in presenza di regole stringenti o che limitano fortemente l’autonomia di scelta
  • Lavorare solo per migliorare la valutazione che ne conseguirà
  • Lavorare con l’obiettivo principale di incrementare il proprio reddito.

Soprattutto nei lavori in cui si richiede creatività, è importante quindi che i manager considerino che conoscere e supportare gli interessi, le passioni e le aspirazioni dei propri collaboratori può essere efficace quanto un aumento di stipendio.

Creatività a portata di mente!

Abbiamo visto come le personalità creative siano personalità appassionate, affascinate dai simboli, interessate, aperte: qualità lontane dall’atipicità e dall’eccentricità di solito attribuite dagli stereotipi.

Tutto questo è interessante perché riconosce a tutti la possibilità di essere più creativi. La ricetta è complessa, ma realizzabile: occorrono sorprese (per sé e per gli altri), interessi autentici e coltivati, passioni, sfide costanti, impegno, rilassamento e apertura mentale. Dovremmo inoltre evitare di lavorare sotto pressione, oppressi da troppe regole, con il solo scopo di essere riconosciuti nel nostro valore. Da ultimo, è il caso di ricordare che i soldi non fanno la…creatività!

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