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Searching for Sugar man (2012) – Recensione del film documentario

Storia di un eroe inconsapevole, quella di 'Searching for Sugar man': Rodriguez era in due vite parallele, in una era muratore e in un’altra artista

Di Roberto Salati

Pubblicato il 14 Apr. 2017

Aggiornato il 27 Set. 2019 14:19

Il film Searching for Sugar man racconta la storia di Rodriguez, un talentuoso musicista americano degli anni ’60, che ha avuto la casualità di vivere in una terra che non aveva la capacità di comprenderlo. Così, rassegnato, ha mollato la chitarra e ha “ripreso a lavorare”, mettendosi a fare il muratore.

 

La parola talento è spesso abusata, a volte fraintesa, fino a svuotarsi di significato o innalzarsi a qualcosa di irraggiungibile.

Il film Searching for Sugar man racconta la storia di Rodriguez, un talentuoso musicista americano degli anni ’60, che ha avuto la casualità di vivere in una terra che non aveva la capacità di comprenderlo. Così, rassegnato, ha mollato la chitarra e ha “ripreso a lavorare”, come ha raccontato in un’intervista rilasciata molti anni dopo, mettendosi a fare il muratore.

 

Searching for Sugar man : Rodriguez eroe inconsapevole dell’apartheid

Nel frattempo, in un mondo parallelo era diventato famoso, letteralmente più famoso di Elvis Presley, ma a sua insaputa. Anzi, più che famoso era considerato un eroe: in Sud Africa Rodriguez era diventato la colonna sonora della lotta contro l’apartheid; centinaia di cittadini cantavano le sue canzoni durante le manifestazioni di rivolta e le sue parole venivano riprese dagli striscioni dei cortei.

E mentre lui alzava muri e si spaccava la schiena nei cantieri edili, il suo pubblico lo aveva creduto morto, al contrario di ciò che qualche fan ha creduto di Elvis dopo la sua morte. Nessun mezzo di comunicazione di massa parlava di lui, poiché l’establishment lo ha sempre ignorato. In Sud Africa si pensò ad un suicidio, ma non in una modalità qualunque, e iniziarono a girare le storie più incredibili su come Rodriguez avesse deciso di togliersi la vita. Solo così le persone potevano digerire quel lutto immenso: costruire una leggenda nella quale collocare l’eroe per continuare a idealizzarlo.

Un giorno un detective musicale sudafricano volle far luce su come realmente Rodriguez si fosse suicidato. L’investigatore fece la scoperta clamorosa. Sugar man (anche così chiamato per una tra le canzoni più amate) viveva a Detroit nella sua casa di sempre, la stessa da quasi 50 anni nella più semplice normalità. Rodriguez non poteva credere alla fama che si era conquistato al di là dell’oceano Atlantico. Inizialmente era incredulo e stordito, assolutamente non preparato ad accogliere tanto riconoscimento. Poi si è lasciato convincere dall’uomo che lo stava cercando da anni e lo ha seguito nell’altro mondo per suonare davanti al pubblico che lo aspettava da sempre. Suonò guardando la folla delirante, con lo stupore di un bambino e la calma di un eroe. Finalmente al posto giusto.

 

Searching for Sugar man e le parti del Sé non validate

Questa storia di un eroe inconsapevole, raccontata nel film documentario Searching for Sugar man, mi ha fatto chiedere “cosa siamo quando parti di noi non vengono riconosciute?”.

Rodriguez rispetto al lavoro come manovale dichiarò “è stato bellissimo, è un lavoro che ti fa sentire vivo“, nel frattempo la parte più talentuosa e grandiosa del proprio Sé restava comatosa e sospesa tra vita e morte. Quanto avrà potuto soffrire per non essersi sentito validato come musicista? Era bravo a costruire case e qualcosa di “visibile” lo aveva dotato di senso e riscontro sociale.

Rodriguez era dentro due vite parallele, in una era muratore e in un’altra artista ispiratore e leader “spirituale” di un movimento di lotta civile. Mentre viveva l’una era totalmente all’oscuro dell’esistenza della seconda, in termini psicodinamici a Detroit conduceva la vita consapevole e in Sud Africa quella incoscia. Immagino il lavoro svolto dal detective come quello di uno psicoanalista che aiuta il paziente a mettere in comunicazione parti del Sé dissociate tra loro.

Coming from reality” è il titolo di un suo album. Ma venire dalla realtà per andare dove, Sugar man ? Forse ti riferisci al sogno di te stesso, quello che hai fatto ad occhi aperti davanti alla folla oceanica che ti riconciliava col tuo destino.

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