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Ipnosi in oncologia: migliorare lo stato di salute psicofisica in caso di diagnosi oncologiche

Una recente metanalisi ha indagato l'efficacia dell' ipnosi in oncologia, quali pazienti ne traggono più beneficio e quale tipo di induzione è più indicata

Di Nicoletta Gava

Pubblicato il 18 Apr. 2017

Recenti studi indicano con sempre maggior chiarezza come l’ ipnosi in oncologia possa essere uno strumento utile per sostenere il paziente inserito in percorsi di cura.

 

L’ ansia nei pazienti oncologici

Pur essendo l’ansia una reazione normale a situazioni, notizie ed eventi spiacevoli, il suo permanere per lunghi periodi di tempo può generare sintomi fisici e psicologici. In fasce sensibili,come quella dei pazienti oncologici, tali stati d’animo possono generare ricadute rilevanti sui processi di guarigione e sullo stato di salute generale (Potié, Roelants, Pospiech, Momeni, & Watremez, 2016).

Non sorprende quindi che parte degli sforzi scientifici si sia focalizzata sulla gestione di tali aspetti emotivi.

Nonostante l’esistenza di farmaci efficaci nel ridurre l’ ansia, questi spesso portano ad effetti collaterali come capogiri, sonnolenza, confusione e più in generale interferenze sui processi di pensiero (Glass, Lanctôt, Herrmann, Sproule, & Busto, 2005). Nell’ottica di trovare soluzioni alternative o complementari (anche in modo da poter ridurre i dosaggi dei sedativi), i ricercatori si sono dedicati ad indagare l’efficacia di strumenti psicologici e relazionali per permettere a tale gruppo di pazienti di raggiungere il massimo grado di benessere possible (Fischer & Wedel, 2012).

 

L’ ipnosi in oncologia: quali effetti sullo stato emotivo dei pazienti?

Gli autori di un articolo pubblicato proprio quest’anno (Chen, Liu, & Chen, 2017), partendo da evidenze della letteratura scientifica che indicano che l’ ipnosi è in grado di migliorare lo stato emotivo e la qualità della vita di pazienti che dovranno sottoporsi a procedure mediche o interventi chirurgici (Schnur, Kafer, Marcus, & Montgomery, 2008; Tefikow et al., 2013), hanno indagato gli effetti dell’ ipnosi in oncologia e le potenzialità di questa metodica per campioni di pazienti oncologici. Nella loro metanalisi (un tipo di studio nel quale vengono raccolti i risultati delle ricerche disponibili per avere un riscontro globale dell’efficacia di un trattamento) si sono chiesti quanto fosse efficace l’ ipnosi in oncologia, quali fossero i pazienti che possono trarre più beneficio dalla metodica e quali fossero le modalità di induzione migliori più indicate.

Dopo aver selezionato gli studi metodologicamente più rigorosi, i ricercatori hanno tratto le loro conclusioni a partire da 20 ricerche sul tema.

I risultati hanno mostrato che, anche per questa particolare popolazione clinica, l’ ipnosi ha portato ad un significativo miglioramento dell’equilibrio emotivo dei partecipanti agli studi. I pazienti hanno infatti riportato livelli maggiori di benessere sia nelle loro vite quotidiane, sia durante i trattamenti e le procedure mediche indispensabili per il loro percorso di cura.

I risultati più eclatanti in tema di ipnosi in oncologia sono stati ottenuti con fasce particolarmente sensibili come bambini, individui affetti da tumori ematologici e/o che dovevano sostenere numerose procedure mediche.

Rispetto alle modalità di induzione più efficaci, i ricercatori hanno osservato che i risultati ottenuti dall’ ipnosi eteroindotta (in cui un conduttore esperto accompagna il soggetto nell’esperienza della trance) sono migliori di quelli derivanti dal solo addestramento all’ autoipnosi, soprattutto quando quest’ultimo veniva implementato in forma di audioregistrazioni.

Altro dato interessante dal punto di vista dell’efficienza dell’ ipnosi in oncologia è che la durata dell’induzione influiva solo marginalmente sugli effetti. Una induzione breve (entro i 30 minuti), aveva un effetto paragonabile ad induzioni più lunghe.

Infine, gli interventi di ipnosi in oncologia, oltre ad avere una efficacia immediata sul paziente, tendevano ad ottenere miglioramenti dello stato emotivo a lungo termine, misurati in follow-up che negli studi più estesi raggiungevano i 6 mesi dal primo incontro.

Prima di concludere è bene ricordare che un miglioramento dell’equilibrio emotivo del paziente oncologico non corrisponde solo ad un miglioramento della sua esperienza soggettiva. Lo stato emotivo, infatti, ha effetti su variabili cruciali per la guarigione fisica. Tali aspetti, raccolti in una rassegna della letteratura pubblicata nel 2016 (Potié et al., 2016), includono miglioramenti rispetto alle funzioni immunitarie ed ormonali, al tempo di guarigione delle ferite chirurgiche,all’aspettativa di vita, ai livelli di dolore percepito nel post-operatorio, alla probabilità che questo si cronicizzi, ed alla probabilità di recidiva del tumore.

Alla luce di queste evidenze gli autori della metanalisi raccomandano l’utilizzo dell’ ipnosi in oncologia, condotta da un operatore esperto, per migliorare lo stato di salute psicofisica dei pazienti che hanno ricevuto diagnosi oncologiche e sottolineano la sua utilità per popolazioni particolarmente sensibili, come bambini e pazienti affetti da tumori ematologici.

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