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L’uso di cocaina nei padri potrebbe influenzare negativamente le funzioni mnemoniche dei figli maschi

Uno studio ha permesso di dedurre che l'uso di cocaina dei padri può avere degli effetti sui figli maschi, in termini di deficit di apprendimento e memoria.

Di Marianna Bottiglieri

Pubblicato il 07 Mar. 2017

Aggiornato il 20 Lug. 2017 11:11

Uso di cocaina ed effetti sui figli: I padri che fanno uso di cocaina al momento di concepire un figlio potrebbero mettere i propri figli a rischio di sviluppare disturbi dell’apprendimento e perdita di memoria

 

L’uso di cocaina da parte dei padri e gli effetti sui figli maschi

I risultati di uno studio condotto sugli animali, sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Psychiatry da un team di ricercatori della “Perelman School of Medicine” nell’Università della Pennsylvania. I ricercatori sostengono che i risultati mostrino che l’abuso di droga dei padri – fattore separato dall’ormai ben conosciuto effetto dell’uso della cocaina nelle madri – potrebbe avere degli effetti sui figli maschi, nello specifico sullo sviluppo cognitivo.

Lo studio, condotto da Mathieu Wimmer, PhD, ricercatore nel laboratorio di R.Christopher Pierce, PhD, professore di Neuroscienze psichiatriche alla Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania, ha dimostrato che i figli dei padri che fanno uso di cocaina prima del concepimento avrebbero difficoltà nello sviluppo di nuovi ricordi. I risultati hanno evidenziato che i figli – ma non le figlie – di ratti maschi a cui era stata somministrata cocaina per un periodo esteso di tempo, non riuscivano a ricordare il posizionamento di item nelle zone a loro vicine e presentavano un danneggiamento nella plasticità dell’ippocampo, una regione cerebrale critica per l’apprendimento e per l’esplorazione spaziale negli uomini e nei roditori.

[blockquote style=”1″]I risultati suggeriscono che i figli di uomini che presentano una dipendenza da cocaina potrebbero essere a rischio di sviluppare disturbi dell’apprendimento[/blockquote] sostiene il Dr. R. Christopher Pierce, professore di neuroscienze Psichiatriche alla Perelman School of Medicine all’Università della Pennsylvania.

Neuropsicologia: come spiegare gli effetti sui figli dell’uso di cocaina dei padri

Pierce e i suoi colleghi ipotizzano che alla radice del problema possano esserci i meccanismi epigenetici, definiti come  le modificazioni che variano l’espressione genica senza una variazione della sequenza del DNA, come i tratti ereditari.  Il DNA è strettamente avvolto a proteine basiche chiamate “istoni”, come un filo attorno ad una bobina, e vi interagisce chimicamente, determinando la differente espressione dei geni, in un processo epigenetico.

La ricerca mostra che l’uso di cocaina nei padri comporterebbe cambiamenti cerebrali nei figli maschi, agendo così sull’espressione di geni importanti per la costruzione dei ricordi. Nei ratti i cui padri avevano assunto cocaina, si rilevava un esaurimento della D-Serina, una molecola essenziale per la memoria; il ripristino nei livelli di D-Serina nell’ippocampo dei figli, migliorava le abilità di apprendimento negli animali.

In collaborazione col Dott. Benjamin Garcia, professore di Biochimica e Biofisica all’Istituto Epigenetico della Perelman School of Medicine, gli autori hanno dimostrato che l’abuso di cocaina nei padri altererebbe ampiamente i segnali chimici sugli istoni nelle regioni cerebrali dei figli, anche qualora la progenie non sia stata mai esposta alla cocaina. Le modificazioni chimiche conseguenti avrebbero l’effetto di favorire la produzione dell’enzima “D-amminoacido ossidasi”, che comporta il deterioramento della D-serina. Gli autori sostengono che sia proprio l’incremento di questo enzima, causato dai cambiamenti nei processi epigenetici, a causare i problemi di memoria nei figli dei ratti dipendenti dalla cocaina.

[blockquote style=”1″]Abbiamo un interesse sostanziale nello studio dello sviluppo della D-Serina e i composti correlati tollerati dall’uomo, come le terapie per le dipendenze. L’abilità della D-serina di ribaltare gli effetti negativi dell’uso parentale di cocaina sull’apprendimento, aggiunge potenziale rilevanza clinica alla ricerca[/blockquote] sostiene Pierce.

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