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Il legame tra emarginazione sociale e teorie del complotto

In base a un nuovo studio, l' emarginazione sociale è connessa al pensiero cospiratorio e, dunque, alla tendenza a credere alle teorie del complotto

Di Marianna Bottiglieri

Pubblicato il 01 Mar. 2017

Una nuova ricerca mostra il motivo per cui molti bianchi di classe operaia che si sentono vittime di emarginazione sociale sono portati a suffragare le teorie del complotto e a credere a notizie esagerate e fuorvianti costituite specialmente da storie che giustificano le proprie credenze.

 

In base a uno studio dell’Università di Princeton, pubblicato nella rivista Journal of Experimental and Social Psychology, l’ emarginazione sociale è connessa al pensiero cospiratorio e, dunque, alla tendenza a credere alle teorie del complotto.

 

Cosa porta a credere alla teorie del complotto? Il senso di disparità in casi di emarginazione sociale

L’analisi, suddivisa in due parti, ha scoperto che il senso di disparità causato dall’ esclusione sociale, potrebbe portare le persone a ricercare dei significati in storie incredibili, che potrebbero non necessariamente essere vere.

Lo studio è stato condotto da Coman e Damaris Graeupner, del Dipartimento di Psicologia di Princeton e i 119 partecipanti partecipavano a quattro fasi dell’esperimento: per prima cosa era chiesto loro di scrivere di un recente evento spiacevole che aveva coinvolto un loro amico stretto. In seguito, era chiesto loro di valutare il grado con cui avevano esperito 14 diverse emozioni, compreso il senso di emarginazione sociale.

Successivamente, i soggetti completavano un questionario che conteneva 10 affermazioni, indicando il loro grado di accordo o disaccordo con esse su una scala da 1 (assolutamente falso) a 7 (assolutamente vero). Le affermazioni includevano frasi come “Sono alla ricerca di uno scopo o di una missione per la mia vita” e “Ho trovato un obiettivo soddisfacente per la mia vita“.

Infine, era chiesto ai soggetti di indicare il grado con cui sostenevano tre teorie del complotto differenti, su una scala da 1 (per niente) a 7 (del tutto). Le teorie del complotto presentate erano costituite da affermazioni come: “Le case farmaceutiche negano delle cure per ragioni economiche“, “I governi utilizzano messaggi subliminali per influenzare le decisioni delle persone” e “Gli eventi accaduti nel Triangolo delle Bermuda sono una prova dell’esistenza di attività paranormali“. Sono state scelte queste particolari affermazioni perché sono sostenute da una parte significativa della popolazione Americana.

Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori sono giunti alla conclusione che la loro ipotesi sia stata confermata: l’ emarginazione sociale porta alle credenze superstiziose, tra cui le teorie del complotto e, in accordo con le analisi statistiche, questo meccanismo è probabilmente il risultato di una ricerca di significato nelle esperienze quotidiane.

 

Esiste una relazione diretta tra il grado di emarginazione sociale e l’aderenza alle teorie del complotto?

Nella seconda parte dello studio, i ricercatori hanno cercato di determinare se il grado di emarginazione sociale influenzasse le credenze cospiratorie dei soggetti. Per questa parte dello studio sono stati ingaggiati 120 studenti del’Università di Princeton.

Agli studenti era prima richiesto di scrivere due paragrafi di descrizione di se stessi, uno intitolato “Cosa significa essere me“, ed un altro intitolato “Il tipo di persona che vorrei essere“.

Era detto loro che questi paragrafi sarebbero stati consegnati ad altri due partecipanti nella stessa stanza che avrebbero valutato se volessero lavorare con loro o meno.

Ciascuno dei tre partecipanti, allora, era stato assegnato casualmente al gruppo d’inclusione (selezionato per una collaborazione in un compito seguente), al gruppo di esclusione (non selezionato per la collaborazione) o al gruppo di controllo (che non riceveva istruzioni sulla selezione o sull’esclusione).

Tuttavia, i vari studenti non valutavano le descrizioni degli altri partecipanti, ma descrizioni create dai ricercatori.

Alla fine di queste procedure, i soggetti erano sottoposti alle quattro fasi dello studio visto in precedenza. Anche in questo caso, i risultati hanno fornito elementi in favore del fatto che, quando le persone si sentono escluse, sono più portate ad abbracciare le teorie del complotto, in accordo con le ipotesi dei ricercatori.

Questo studio evidenzia il bisogno di inclusione, specialmente tra fette di popolazione a rischio di emarginazione sociale. Gli autori sostengono il bisogno di tener presente il rischio di diffusione delle teorie del complotto, credenze cospiratorie e inaccurate, nelle fette di popolazione penalizzate, a livello di emarginazione, dal varo di leggi, norme, programmi sociali.

 

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