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Born Risky: capire chi siamo, fregandosene del resto

Dal crossdressing al transessualismo, il documentario Born Risky esplora le vite di alcune persone che hanno sfidato gli stereotipi su genere e identità

Di fluIDsex

Pubblicato il 29 Mar. 2017

Aggiornato il 30 Giu. 2022 20:36

Born Risky è un mini progetto diretto ad esplorare le vite di alcune persone che hanno sfidato gli stereotipi tradizionali riguardanti genere e identità e, attraverso i loro vissuti, hanno aperto la strada alle nuove generazioni.

 

A dispetto dell’Italia dove si sente ancora spesso parlare di una presunta “teoria gender”, in altri paesi si è aperto già da tempo il dibattito sui rapidi cambiamenti e l’evoluzione, sia in campo sociologico che biologico, delle nozioni riguardanti genere, sesso e identità.

Oggi abbiamo deciso di introdurvi la nuova serie dell’artista britannico Grayson Perry il quale, dagli anni 2000, ha iniziato a collaborare con il canale televisivo Channel 4 per la realizzazione di documentari che focalizzano l’attenzione sul concetto di mascolinità nel 21esimo secolo.

Born Risky è un mini progetto diretto ad esplorare le vite di alcune persone che hanno sfidato gli stereotipi tradizionali riguardanti genere e identità e, attraverso i loro vissuti, hanno aperto la strada alle nuove generazioni.

Protagonista del primo episodio è proprio l’artista Grayson Perry – famoso per le sue ceramiche ma anche per il suo crossdressing (v. nota a fine articolo) – il quale ci introduce all’interno del suo personale percorso nello sviluppo della sua identità di “uomo cui piace indossare vestiti da donna”.

 

Born Risky capire chi siamo fregandosene del resto 1

Perry Grayson: protagonista del primo episodio, nonché creatore della serie Born Risky

 

Perry non ha mai avuto alcun dubbio riguardo la sua identità di uomo cisgender (v. nota a fine articolo) ed ha sempre trovato offensivo quando ingenuamente la gente intorno a lui diceva “tu sì che capisci cosa vuol dire essere donna!”; piuttosto, come lo stesso afferma: “se ho imparato qualcosa dall’essere un travestito è la consapevolezza di cosa vuol dire essere un uomo”. Nonostante l’artista ammetta di aver provato in giovane età ansia e paura riguardo alla possibilità che una parte di lui volesse essere una donna, questi dubbi si sono chiariti quando i media hanno iniziato a riportare le prime storie di transessuali, capendo che quello che amava era “il suo corpo in un vestito”. L’idea che il cross-dressing sia legato al mondo omosessuale e al mondo trans è molto diffusa; tuttavia erronea. Infatti, sebbene alcune persone transessuali possano attraversare un iniziale periodo di cross-dressing, essa è soltanto una fase di sperimentazione cui seguirà il desiderio di un cambiamento anche nel fisico.

Nel secondo episodio Perry ci introduce EJ, uomo trans esperto in storia della moda; insieme essi discutono di come il modo di mostrarsi esteriormente al mondo si riallacci alla costruzione della nostra identità.

 

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EJ: protagonista del secondo episodio di Born Risky

 

Parlando della sua vita e di come ha capito che il suo rifiuto per certi abiti femminili fosse qualcosa di più profondo e interconnesso alla costruzione della sua identità di genere, EJ esprime i suoi dubbi al riguardo: “il solo pensiero di indossare vestiti femminili mi pietrifica […], mi chiedo se non sia io stesso a perpetuare stereotipi maschili?”.

In realtà, le paure di EJ sono da ricollegare alla percezione che gli altri hanno di noi e della nostra identità; la nostra società ha regole ben precise quando si tratta del genere e della sua esteriorizzazione, chi le infrange molto spesso viene considerato “anormale” e questo è particolarmente vero se si tratta di un uomo. Basti pensare come anche elementi marginali, quali gioielli o un trucco leggero, possano suscitare reazioni ,a volte anche violente.

Ed è Tina l’alter ego di Geoff, protagonista della terza puntata, che ci racconta quanto un uomo con i tacchi sia a rischio di abuso e violenze; ecco perché ha deciso di aprire il Tina’s Hotel che, a suo dire, è “un luogo di ritrovo per chi ancora non ha il coraggio di uscire in pubblico; qui possono incontrare altri crossdresser e vestirsi in privato”.

 

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Geoff: protagonista del terzo episodio di Born Risky

 

Infatti, molte delle persone che frequentano l’hotel sono state respinte e rifiutate dalla famiglia e dagli amici e, anche per questo, si sentono in grado di “travestirsi” solo nella sicurezza della loro camera da letto.

Ma l’hotel di Tina non è soltanto un rifugio; ritrovarsi insieme nell’affrontare lo stesso stigma e le stesse difficoltà è un modo per guadagnare fiducia in se stessi all’interno di un ambiente non giudicante. Secondo Geoff, che solo dopo il divorzio ha trovato il coraggio di sviluppare il suo alter ego, le persone “hanno bisogno di qualcuno che le prenda per mano, qualcuno che sia abbastanza sicuro da trasmettere questa sicurezza […] Tina è il mio lascito”.

Infine, nel quarto ed ultimo episodio incontriamo Tschan, una giovane modella trans che ritorna nel suo quartiere d’origine, Brixton.

 

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Tschan: protagonista del quarto episodio di Born Risky

 

La giovane racconta di come veniva bullizzata: “Ogni giorno cercavo di trovare strade diverse per andare a scuola, cercavo di evitare quei gruppi che mi avrebbero potuto aspettare alla fermata del bus”. Tschan ricorda come all’interno della sua comunità d’origine, qualsiasi cosa al di fuori della norma non venisse accettata, “anche essere gay”; allo stesso tempo, il suo aspetto femminile la esponeva allo sguardo predatore di uomini adulti. Adesso Tschan è una donna adulta e realizzata; le attenzioni che riceve tramite il suo lavoro da modella sono ben accette e non ha più paura di camminare per quelle stesse strade: il suo motto, infatti, è “sono Tschan, ed è necessario che tu lo rispetta”.

A cura di Lorena Lo Bianco

 

Per guardare le puntate seguire il link Grayson Perry: Born Risky

 

  • Il termine crossdressing denota l’atto o l’abitudine di indossare alternativamente vestiti comunemente associati in un determinato ambito socio-culturale al ruolo di genere opposto al proprio, pubblicamente e/o in privato, per molteplici motivi, non esclusi quelli ludici. La persona che fa uso di crossdressing è chiamata crossdresser. Il termine è corrispondente all’italiano travestitismo, e chi ne fa uso travestito, e non denota necessariamente l’identità di genere o l’orientamento sessuale, e quindi non è sinonimo di omosessuale, transessuale, transgender, né dà indicazioni di sorta sulle preferenze sessuali.
  • Cisgender è un neologismo che significa “qualcuno a proprio agio con il genere che gli è stato assegnato alla nascita”

 


 

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La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.

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