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L’abuso di cannabis può causare psicosi

Uno studio, due ipotesi a confronto: l' abuso di cannabis è causa o conseguenza di sintomi psicotici? I dati suggeriscono che la cannabis causi psicosi.

Di Greta Lorini

Pubblicato il 01 Dic. 2016

Il rischio di sviluppare una psicosi è triplicato nei soggetti che fanno abuso di cannabis, secondo quanto è emerso in un nuovo studio sui gemelli pubblicato su Schizhoprenia Bulletin.

 

I ricercatori dell’Istituto Norvegese di Salute Pubblica (NIPH), in collaborazione con i colleghi della Virginia Commonwealth University, hanno esaminato la relazione esistente tra cannabis e psicosi analizzando i dati provenienti da interviste diagnostiche somministrate a coppie di gemelli Norvegesi. Le interviste (Composite International Diagnostic Interview) hanno permesso di constatare la presenza di sintomatologia psicotica e da abuso di cannabis nei soggetti valutati.

Studi precedenti avevano già dimostrato che i pazienti che soffrono di Disturbo Psicotico fanno uso di cannabis in modo più frequente rispetto alla popolazione generale. Tuttavia le ricerche condotte divergevano sul definire l’ abuso di cannabis come possibile causa del Disturbo Psicotico – ha affermato Ragnar Nesvåg, ricercatore anziano presso il NIPH e autore principale dello studio.

Inoltre la scienza ha da tempo evidenziato che numerosi fattori genetici possono influenzare sia l’ abuso di cannabis che la manifestazione di sintomi psicotici, aumentando così il rischio di sviluppare entrambe le problematiche.

La rilevanza di determinati geni nell’eziologia di un disturbo è nota come ereditarietà, e noi sappiamo da precedenti studi condotti qui al NIPH che l’ abuso di cannabis è un fenomeno fortemente ereditario – ha spiegato Eivind Ystrom, ricercatore anziano al NIPH – Per determinare se l’ abuso di cannabis possa portare alla manifestazione di una psicosi, è importante tenere in conto il rischio genetico.

 

Abuso di cannabis: causa o conseguenza di sintomi psicotici?

I ricercatori, pertanto, hanno testato sia l’ipotesi secondo cui la cannabis possa essere la causa scatenante della psicosi sia l’ipotesi secondo cui la presenza di sintomi psicotici conduca ad abuso di cannabis.

L’ipotesi che meglio si adatta ai dati raccolti attraverso le interviste è che l’ abuso di cannabis causi i sintomi della psicosi. Infatti, all’interno di una coppia di gemelli, il gemello che presenta sintomi da abuso di cannabis possiede un rischio 3.5 volte più elevato di sviluppare sintomi psicotici se comparato con il gemello senza sintomatologia da abuso di cannabis.

Le nostre analisi mostrano un’associazione significativa tra abuso di cannabis e sintomi psicotici nella popolazione generale. Abbiamo naturalmente testato anche l’ipotesi opposta, ma tuttavia questa soddisfaceva meno i dati emersi dalle interviste. Pertanto, sembra proprio che sia l’ abuso di cannabis a causare le psicosi, e non il contrario. – ha detto Ystrom.

Studi precedenti avevano dimostrato che l’ abuso di cannabis è un fenomeno ereditario, il che è stato confermato anche in questo studio: quasi l’88% delle cause per cui alcune persone abusano di cannabis ed altre no, può essere attribuito a fattori di rischio genetici.

Nonostante ciò, la ricerca ha anche riscontrato che un comune rischio genetico non è in grado di spiegare l’intera associazione con i sintomi psicotici. Infatti, anche dopo che il rischio genetico e il rischio proveniente dall’ambiente di sviluppo infantile sono stati controllati nelle analisi, le persone che abusavano di cannabis continuavano a manifestare un rischio superiore di sviluppare sintomi psicotici.

Nesvåg ha affermato che le psicosi determinano un elevato costo per la società, pertanto queste scoperte dovrebbero essere tenute in considerazione quando si riflette sui costi che potrebbero avere le politiche volte a rendere disponibile la cannabis, come lo sono la legalizzazione e la decriminalizzazione.

Concludendo, indagare se un particolare fattore di rischio sia la causa di un determinato disturbo richiede la conduzione di studi in cui sia possibile osservare due persone identiche, dove però una viene esposta al fattore di rischio mentre l’altra no.

Per ovvie ragioni, questi esperimenti non  sono fattibili né dal punto di vista pratico, né da quello etico e né tanto meno da quello legale. In quest’ottica gli studi sui gemelli costituiscono alternative disponibili e altrettanto valide dal momento che i gemelli hanno una similarità genetica, sono cresciuti nella stessa famiglia e possiedono lo stesso background socioeconomico.

 

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