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Dioniso: alcol e disturbi correlati. Concettualizzazione e trattamento secondo l’orientamento cognitivo – Recensione

Il libro presenta i disturbi da uso di alcol, i processi di prevenzione e di trattamento secondo l'orientamento cognitivo comportamentale.

Di Maria Tiziana Rita Maricchiolo

Pubblicato il 23 Nov. 2016

Aggiornato il 09 Giu. 2017 13:38

Il libro si compone di otto capitoli che vanno dalle caratteristiche e distinzione delle bevande alcoliche, ai disturbi da uso di alcol quale processo dinamico e complesso, dalla Psicofisiologia Applicata, passando attraverso i processi di prevenzione e le tipologie di trattamento, al modello cognitivo-comportamentale per la terapia del disturbo da uso di alcol. A conclusione, gli aspetti concettuali e metodologici del protocollo Dioniso ed il caso clinico.

 

Tullio Scrimali, autore del libro Dioniso: alcol e disturbi correlati, è un medico, psicologo, psichiatra e psicoterapeuta. Attualmente insegna a Catania, in qualità di professore aggregato, Psicologia Clinica presso il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e presso il CdL Magistrale in Psicologia.

La monografia affronta il tema complesso dei disturbi da uso di alcol, considerandone l’incremento soprattutto fra i giovani. Sono stati documentati gli sforzi, attuati dal gruppo di ricerca e di lavoro clinico presso il Centro Clinico Aleteia, per sviluppare un nuovo protocollo terapeutico di orientamento cognitivo-complesso, denominato Dioniso. I dati raccolti nell’ambito di un single case research study, rappresentano una svolta nell’ambito del trattamento della dipendenza alcolica, il cui protocollo terapeutico può essere attuato anche in ambito ambulatoriale e presso strutture del privato sociale.

Il libro si compone di otto capitoli che vanno dalle caratteristiche e distinzione delle bevande alcoliche, ai disturbi da uso di alcol quale processo dinamico e complesso, dalla Psicofisiologia Applicata, passando attraverso i processi di prevenzione e le tipologie di trattamento, al modello cognitivo-comportamentale per la terapia del disturbo da uso di alcol. A conclusione, gli aspetti concettuali e metodologici del protocollo Dioniso ed il caso clinico.

[blockquote style=”1″]Dioniso era il dio del vino, ma anche e soprattutto delle feste Dionisie, caratterizzate dalla ricerca di un’alterazione dello stato della mente (…)Di giorno si rappresentava nei teatri l’arte tragica e la bellezza, di notte gli ateniesi si abbandonavano al piacere e alla spensieratezza.[/blockquote]

Ecco che l’alcologia, considerata dall’Autore metafora della complessità, si consustanzia di bene e male, gioia e degrado, ricchezza intesa come risorsa del territorio e rovina per l’individuo che ne abusa.

Le due principali tecniche utilizzate nel setting del Centro Clinico Aleteia per lo studio psicofisiologico della condizione alcolica, sono l’elettroencefalografia quantitativa con mapping cerebrale dello spettro EEG e il monitoraggio digitale dell’attività elettrotermica. Per mezzo del primo, la somministrazione acuta di alcol provoca un immediato effetto sul tracciato EEG, correlato alla dose assunta, con il secondo si ottiene la registrazione delle risposte riconducibili alla contrazione delle fibre mio epiteliali che circondano il dotto delle ghiandole sudoripare e la cui azione provoca una rapida fuoriuscita di sudore dal dotto ghiandolare (Edelberg, 1967). In tal modo, è possibile valutare, in termini oggettivi, la reale risonanza emotiva di situazioni perturbanti ma anche gratificanti (Davis,1929).

Da un punto di vista clinico dunque, la sistematica valutazione dell’attività elettrotermica può servire per monitorare la condizione di stress del paziente, al fine di intervenire tempestivamente sia farmacologicamente che in termini di neuroterapia, nel caso in cui si prospetti una ricaduta anticipata da crescenti livelli di arousal.

Messaggio conclusivo del volume é quello relativo all’importanza, considerato l’incremento della dipendenza alcolica tra i giovani, di campagne psico-educative.

La prevenzione diretta ai giovani ed in particolare ai giovanissimi può essere efficace se attuata attraverso un approccio precoce, sia di tipo informativo sui rischi e sui danni derivanti dal consumo di alcol, che di tipo educativo, che promuova  il rispetto di se stessi e degli altri, e che fornisca una guida nel gestire le proprie emozioni e nello sviluppo del senso critico, utile al fine di instaurare relazioni più efficaci.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Scrimali, T. (2016). Dioniso: alcol e disturbi correlati: concettualizzazione e trattamento secondo l'orientamento cognitivo. Franco Angeli Editore.
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