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Il consumo di droghe può ostacolare il giudizio morale

E' stato dimostrato che chi consuma abitualmente cocaina e metanfetamine potrebbe avere difficoltà nel discriminare il comportamento giusto e sbagliato. 

Di Maurizio Rossetti

Pubblicato il 27 Set. 2016

Aggiornato il 26 Ago. 2019 11:47

I consumatori regolari di cocaina e metanfetamine possono avere difficoltà a discriminare tra comportamento giusto e comportamento sbagliato, probabilmente a causa del danneggiamento di alcune regioni cerebrali predisposte all’elaborazione morale e al controllo emotivo, provocato dal consumo abituale di suddette droghe. Questo è quanto emerge da una nuova ricerca condotta, da Samantha Fede e Kent Kiehl presso l’Università del New Mexico, tra una campione di detenuti.

 

Abuso di sostanze e compromissione del giudizio morale

I risultati dello studio, finanziato dal National Institute on Drug Abuse, sono stati pubblicati sulla rivista Psychopharmacology.
Negli Stati Uniti circa il 75% della popolazione carceraria ha problemi di abuso di sostanze, per cui esisterebbe un forte legame tra consumo di droghe e comportamento criminale.
La ricerca ha dimostrato che chi assumeva con costanza cocaina o metanfetamine, aveva difficoltà ad identificare le emozioni di altre persone, ed a dimostrare empatia. Questi due aspetti giocano un ruolo importante nel processo di decisione morale. Altri studi condotti in passato avevano già confermato le alterazioni strutturali e funzionali a livello cerebrale, in particolare le regioni frontali e prefrontali tra i consumatori di droghe stimolanti.

La ricerca

I ricercatori hanno registrato la storia di vita di 131 consumatori di cocaina e metanfetamine e 80 non consumatori, incarcerati nelle prigioni del New Mexico e Wisconsin. L’attività cerebrale dei detenuti è stata scansionata durante la somministrazione di un compito decisionale in cui dovevano essere valutate delle asserzioni, giudicandole moralmente giuste o moralmente sbagliate.

L’indagine ha rivelato che, gli abituali consumatori di droghe manifestavano un’attività neurale alterata nei lobi frontali e regioni limbiche del cervello durante l’esecuzione del compito. Nello specifico i consumatori abituali, hanno mostrato una ridotta attività dell’amigdala, regione cerebrale che aiuta a regolare e comprendere l’emotività: più alto era il consumo di droghe, minore è risultata l’attività dell’amigdala. Inoltre anche l’attività della corteccia cingolata anteriore è risultata compromessa.

[blockquote style=”1″]Questo è il primo studio a suggerire che consumatori abituali di cocaina e metanfetamine sviluppano alterazioni nei sistemi neurali coinvolti nel processamento dei giudizi morali. Questi primi risultati, che dovranno essere confermati da ulteriori indagini, rappresentano una prima promettente evidenza, utile alla comprensione del deficit frontale e limbico tra i consumatori di droghe stimolanti[/blockquote] dice Samantha Fede.

Il team di ricerca riconosce comunque, che le persone che sono inclini ad un uso regolare di stimolanti potrebbero già avere problemi con l’elaborazione morale ancor prima di iniziare a usare droghe, come la cocaina.
Tuttavia gli effetti dell’uso prolungato sulla corteccia cingolata anteriore e la corteccia prefrontale ventromediale, un’altra regione implicata nel processo decisionale morale, indicano che la metanfetamina e cocaina possono avere un gravissimo impatto sul cervello.

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