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Traumi precoci sono associati ad un’alterazione dell’integrità della sostanza bianca e del controllo affettivo

Una recente ricerca ha indagato gli effetti di traumi precoci sull’integrità della sostanza bianca cerebrale e sul controllo affettivo.

Di Silvia Ciresa

Pubblicato il 26 Mag. 2016

Aggiornato il 18 Lug. 2016 11:08

La letteratura emergente ha messo in guardia ricercatori e clinici sugli effetti a lungo termine dell’esposizione a traumi precoci sulla salute fisica e psicologica. Ad oggi nessun lavoro aveva studiato la relazione tra l’integrità della sostanza bianca ed il controllo affettivo in individui con e senza una storia di traumi precoci, il presente studio ha indagato proprio quest’ultima ipotesi.

 

La letteratura emergente  ha messo in guardia ricercatori e clinici sugli effetti a lungo termine dell’esposizione a traumi precoci sulla salute fisica e psicologica.

Nonostante vi siano differenti  visioni sul concetto di trauma, molti autori sono concordi nell’includere sotto il termine trauma, gli abusi sessuali infantili, gli abusi fisici e le violenze familiari.

Alcuni studi hanno dimostrato che l’effetto negativo del trauma è maggiore durante specifici periodi sensibili di sviluppo cerebrale. E’ dimostrato che anche lo stress aumenta l’impatto sul cervello, specialmente in particolari aree cerebrali: amigdala, ippocampo e corteccia prefrontale; Ad esempio, il trauma precoce è stato associato con un’alterazione della simmetria della corteccia prefrontale. Un’altra importante regione influenzata dallo stress è la corteccia cingolata anteriore che risultata più piccola nei bambini esposti a trauma.

Ulteriori studi hanno dimostrato che i traumi precoci danneggiano il controllo affettivo e l’attenzione, anche in età adulta. Le ricerche di neuroimmagine hanno evidenziato che i traumi precoci erano associati con un decremento dell’integrità della sostanza bianca delle aree prefrontali sia nei bambini che negli adulti. Tuttavia, ad oggi nessun lavoro ha studiato la relazione tra l’integrità della sostanza bianca ed il controllo affettivo in individui con e senza una storia di traumi precoci.

Il presente studio ha indagato proprio quest’ultima  ipotesi,  esaminando 240 Veterani con o senza una storia di traumi precoci (abuso sessuale, fisico o violenza famigliare) e come questo ha influenzato l’associazione tra integrità della materia bianca e la prestazione in compiti attentivi e di controllo affettivo. Per la valutazione di queste due variabili sono stati utilizzati: un test per l’attenzione viariabile ed un test di go/no go per item con valenza affettiva positiva o negativa (il paziente doveva rispondere velocemente a stimoli con una determinata valenza ed inibire le risposte a quelli con valenza opposta). L’integrità della sostanza bianca è stata misurata in anisotropia frazionale (FA).

I risultati dello studio hanno evidenziato un’alterazione del controllo affettivo in soggetti con traumi precoci evidenziando un maggior numero di errori nel test go/no go rispetto al gruppo che non ha subito traumi precoci. Inoltre, i tempi di reazione per i target positivi risultano associati positivamente con l’integrità della sostanza bianca in soggetti con trauma e negativamente associati nel gruppo senza trauma.

Questo suggerisce che eventi stressanti occorsi durante i periodi di sviluppo cerebrale (mielinizzazione) possono influenzare il comportamento e la prestazione in correlazione con i marcatori dell’integrità cerebrale (FA).

Interessante  per il nostro studio, è la presenza d’interazione tra FA e i tempi di risposta agli stimoli positivi: nei soggetti con trauma precoce vi è una relazione positiva tra tempi di risposta e FA nelle aree prefrontali e frontale destra. Mentre nei soggetti in assenza di trauma, vi è un’associazione negativa o un’assenza di relazione tra FA e tempi di reazione. Questo è in linea con altri studi che hanno dimostrato che gli individui esposti ad un trauma presentano un bias attentivo per gli stimoli negativi o correlati al trauma vissuto e quindi potenzialmente interferenti con le prestazioni. Ciò suggerisce che i traumi precoci possono associarsi ad una relazione cervello-comportamento distinta ed essa può correlare a determinate FA, differenti rispetto a quelle presenti in soggetti adulti sani.

Questi risultati offrono una nuova prospettiva  sull’impatto dei traumi sul cervello e possono aiutare a capire come diversi aspetti dell’integrità strutturale cerebrale siano associati con differenti componenti della cognizione, dal processamento degli stimoli alla presa di decisione con i conseguenti comportamenti. Questi risultati, ci permettono dunque di comprendere meglio gli impatti emotivi e cognitivi a lungo termine dei traumi precoci.

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