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Profilo MMPI-2 in donne con depressione perinatale: uno studio preliminare

In uno studio del 2014 si è somministrato l'MMPI-2 a donne con depressione in gravidanza. I risultati hanno evidenziato la presenza di tre profili specifici

Di Silvia Carlucci

Pubblicato il 11 Mag. 2016

I disturbi dell’umore che possono manifestarsi in gravidanza o durante il periodo della maternità, sono caratterizzati da un’ampia variabilità clinica e si differenziano per periodo di insorgenza, gravità di malattia, e caratteristiche psicopatologiche.

 

A causa di quest’ampia variabilità clinica, molti ricercatori, nel corso degli anni, si sono chiesti se fosse possibile individuare fattori di vulnerabilità e di rischio specifici, come tratti o disturbi di personalità, in grado di predire lo sviluppo di una sintomatologia depressiva in gravidanza. Infatti, nella pratica clinica, i sintomi depressivi sembrano essere solo la manifestazione di una malattia ben più profonda, che coinvolge difficoltà di integrazione dell’identità e di modulazione dell’affettività.

Di per sé la maternità è concepita come un periodo di vulnerabilità fisica, psichica e relazionale in cui è richiesta una sorta di riorganizzazione dell’identità, che può, in presenza di una particolare struttura di personalità, innescare i sintomi affettivi.

Gli studi condotti in precedenza avevano suggerito che donne con disturbi di personalità di tipo Ossessivo-Compulsivo, Evitante, Dipendente o Borderline avevano maggiori rischi di sviluppare un Episodio Depressivo Maggiore durante la gravidanza (Akman, 2007; Newman, 2007).

Nonostante la presenza di numerosi studi correlazionali a riguardo, nessuno di questi aveva mai utilizzato l’MMPI-2 (Hathaway & McKinley, 1989) come strumento di valutazione della personalità.

Uno studio italiano del 2014 (Meuti et al.) ha cercato di colmare questo vuoto utilizzando il Minnesota per valutare un campione di 55 donne con diagnosi di depressione, reso omogeneo per fattori socio-demografici, complicazioni durante la gravidanza ed esposizione ad eventi di vita stressanti. Oltre al MMPI-2, il campione è stato valutato attraverso un colloquio clinico e l’ EPDS (Edinburgh Postnatal Depression Scale).

 

Profilo MMPI-2 in donne con depressione perinatale uno studio preliminare_ IMM. 1
FIG. 1.1 Tratto da Meuti et al (2014). Profili MMPI-2 ottenuti in donne con depressione perinatale.

 

I risultati dello studio hanno evidenziato la presenza di tre profili specifici MMPI-2 (vedi Fig.1.1) che  le donne in gravidanza con depressione ottenevano più di frequente:

  1. Profilo psicastenico (code type 2-7): descrive profili di tipo ansioso-depressivo, caratterizzati  da una notevole elevazione della scala D (vedi legenda a fine articolo articolo), e un’elevazione moderata della scala Pt con le scale di validità che risultano nella norma;
  2. Profilo disforico (code type 1-3/3-1): si caratterizza per una notevole elevazione della scala F e di quasi tutte le scale cliniche, in particolare Hs e Hy, e descrive profili caratterizzati da depressione maggiore con ansia somatizzata. La configurazione ottenuta è sovrapponibile a quella ottenuta in soggetti con Disturbo Borderline di Personalità (Nasiri et al., 2013);
  3. Profilo difeso: in questo gruppo le scale cliniche risultano nella norma, anche se l’EPDS aveva evidenziato la presenza di una sintomatologia depressiva. Tale contraddittorietà dei risultati può essere spiegata dalla configurazione a V delle scale di validità, indicativa di un atteggiamento difeso e di una tendenza ad enfatizzare gli aspetti positivi di sé e nascondere quelli negativi.

Anche se lo studio, come già altre ricerche precedenti, ha confermato l’importanza di prendere in considerazione i fattori di personalità nello sviluppo della depressione nel periodo perinatale,  presenta alcuni limiti metodologici: il numero dei soggetti del campione basso, la  mancanza di un gruppo di controllo composto da madri in gravidanza non depresse e l’eterogeneità dei risultati ottenuti non permettono di poter generalizzare i risultati ottenuti. Inoltre ricavare inferenze sulla presenza di disturbi di personalità solo attraverso MMPI-2, senza l’utilizzo di interviste psichiatriche specifiche, rischia di essere riduttivo.

Anche se indubbiamente con molte lacune, questo rappresenta uno studio preliminare importante e che necessita di approfondimenti poiché individuare disturbi o tratti di personalità che possono favorire l’esacerbazione di una patologia depressiva in gravidanza, può permettere ai clinici di attuare interventi mirati di prevenzione.

 

 

Legenda: 

  • scala D = Depressione
  • scala Pt = Psicastenia
  • scala F = Frequenza
  • scala Hs = Ipocondria
  • scala Hy = Isteria
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SCRITTO DA
Silvia Carlucci
Silvia Carlucci

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale. Riceve a Roma - e Vasto (Ch)

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Akman C., Uguz F. & Kaya N., (2007) Postpartum-onset major depression is associated with personality disorders, in Comprehensive Psychiatry, vol. 48, no. 4, pp. 343–347.
  • Benvenuti P., Ferrara M., Niccolai C., Valoriani V. &  Cox, J.L. (1999). The Edinburgh Postnatal Depression Scale: validation for an Italian sample, in  Journal of Affective Disorders, vol. 53, no. 2, pp. 137–141.
  • Hathaway S.R. & McKinley J.C. (1989). Minnesota Multiphasic Personaliy Inventory-2. University of Minnesota Press, Minneapolis. Ed. it. (a cura di) Pancheri P. & Sirigatti S. (1995). O.S. Organizzazioni Speciali, Fi.
  • Meuti V,  Marini I,  Grillo A.,  Lauriola M.,  Leone C.,Giacchetti N., & Aceti F. (2014). MMPI-2: Cluster Analysis of Personality Profiles in Perinatal Depression—Preliminary Evidence.
  • Nasiri H., Abedi A., Ebrahimi A., Ameli S.S., Samouei R. (2013). Personality Profile of Women Affected with Borderline Personality Disorder. Mat. Soc. Med. 25 (1):60-63.
  • Newman L.K., Stevenson C.S, Bergman L.R. and Boyce P. (2007). Borderline personality disorder,mother-infant interaction and parenting perceptions: preliminary findings, in Australian and New Zealand Journal of Psychiatry, vol. 41, no. 7, pp. 598–605.
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