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Il supporto familiare e gli amici aiutano a prevenire la depressione negli adolescenti

Secondo un recente studio, famiglia e amicizie supportive durante l' adolescenza sarebbero dei fattori protettivi per lo sviluppo della depressione.

Di Claudio Nuzzo

Pubblicato il 30 Mag. 2016

Tra i ragazzi che nell’infanzia hanno subìto bullismo e vissuto in contesti famigliari difficili, un ambiente famigliare supportivo e delle buone amicizie durante la prima adolescenza possono configurarsi come fattori protettivi per lo sviluppo della depressione nei tre anni successivi.

 

Tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza della depressione durante l’adolescenza vi sono le avversità del contesto familiare sperimentate durante l’infanzia (i.e., un ridotto o assente affetto mostrato dai parte dei genitori, abusi di tipo emotivo, fisico o sessuale, problemi finanziari, disturbi psichici o la perdita di un membro della famiglia). Inoltre, il bullismo perpetuato da pari durante l’infanzia, in associazione alle esperienze negative di un contesto familiare difficile, condurrebbe ad un rischio ancor più elevato di sviluppare sintomi depressivi.

Stando alle conclusioni di un nuovo articolo pubblicato su Plos One, tra i ragazzi che nell’infanzia hanno subìto bullismo e vissuto in contesti famigliari difficili, un ambiente famigliare supportivo e delle buone amicizie durante la prima adolescenza possono configurarsi come fattori protettivi per lo sviluppo della depressione nei tre anni successivi.

I ricercatori del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Cambridge, infatti, hanno reclutato 771 adolescenti (322 maschi e 449 femmine) e, in uno studio longitudinale durato 3 anni, hanno esaminato l’effetto delle amicizie e i contesti famigliari supportivi all’età di 14 anni sui sintomi depressivi rilevati a 17 anni tra i ragazzi che avevano vissuto ambienti famigliari difficili e bullismo prima degli 11 anni.

I risultati, come spiegato dalla dott.ssa Anne-Laura van Harmelen, prima autrice dell’articolo, evidenziano come le esperienze familiari negative vissute nell’infanzia siano inversamente associate con il supporto familiare fornito all’età di 14 anni che, a sua volta, è negativamente associato alla presenza di sintomi depressivi all’età di 17 anni.

Inoltre, i risultati mostrano come le amicizie supportive in adolescenza medino il rapporto tra le esperienze di bullismo tra pari e l’insorgenza di sintomi depressivi.

Così, sembrerebbe che gli adolescenti che hanno sperimentato contesti famigliari negativi nell’infanzia abbiano più probabilità di subire bullismo a scuola e abbiano meno probabilità di ricevere supporto dalla famiglia durante l’adolescenza, periodo chiave e delicatissimo per lo sviluppo della persona. Questo avverrebbe poiché le esperienze famigliari negative durante l’infanzia incrementerebbero il livello di attivazione o arousal e di ansia del giovane influenzando in senso negativo le sue interazioni sociali.

I risultati, tuttavia, lasciano aperte molteplici possibilità di interpretazione. Ad esempio, secondo un’ipotesi fornita dal il team di ricercatori, le amicizie e i contesti famigliari supportivi fornirebbero sollievo dallo stress e incrementerebbero il livello di autostima dei ragazzi garantendo lo sviluppo di skills interpersonali efficaci. Il diretto risultato di ciò sarebbe l’incremento delle abilità di coping dei giovani nei confronti delle situazioni difficili. Secondo tale punto di vista, quindi, diventerebbe indispensabile intervenire con specifici training sulle capacità di supporto delle famiglie dei ragazzi in difficoltà, al fine di ridurre in questi ultimi il rischio di sviluppare depressione.

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