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Il rispetto dell’etica e della morale in ambito manageriale nella società moderna

Ogni azienda ha un'etica da rispettare che risponde ai principi di giustizia e onestà e garantisce una buona qualità di vita a tutti i dipendenti

Di Ursula Valmori

Pubblicato il 13 Apr. 2016

Etica aziendale e manageriale: i disastrosi eventi legati al tracollo delle economie globali e i gravissimi scandali finanziari che hanno caratterizzato l’inizio del nuovo millennio ci indicano che, in futuro, chi guiderà le imprese dovrà saperle dirigere non solo in modo efficace ed efficiente, ma anche e soprattutto in modo etico. Le errate scelte strategiche, dettate dal solo obiettivo di ottenere il maggior profitto possibile, hanno evidenziato che sarà necessario concentrarsi con sempre maggiore forza sulla necessità di regole etiche nella conduzione del business.

 

L’etica negli affari e nelle professioni

All’inizio degli anni Settanta, negli Stati Uniti, si sviluppò un dibattito che aveva come oggetto l’etica applicata: si cominciò, cioè, a discutere di etica degli affari e di etica delle professioni con l’intento di applicare i principi etici generali a situazioni concrete.
Il termine etica, che deriva dal greco antico ἔθος (èthos), cioè “comportamento”, “costume”,”consuetudine”, fu introdotto da Aristotele per designare le sue trattazioni di filosofia della pratica ed indica quella parte della filosofia che si occupa del comportamento umano. Partendo dalla concezione platonica per cui il Bene è ciò che viene perseguito da ogni persona, Aristotele cercò di mettere a punto una definizione della relazione tra il Bene Assoluto ed il Bene per l’uomo, cercando di rispondere alla domanda: che cos’è il Bene?

 

L’etica secondo Aristotele

Per Aristotele l’animo dell’uomo ha in sé due componenti, una irrazionale, che egli definisce “desiderio” ed una razionale dalla quale prendono forma le virtù dell’uomo, la saggezza e la sapienza. L’uomo è chiamato a realizzare se stesso, agendo secondo virtù nella ricerca della felicità, vero Bene dell’uomo. Agire secondo saggezza, illuminati dalla razionalità è, secondo Aristotele, condizione necessaria per arrivare a condurre una vita moralmente giusta e tendente alla felicità.

Aristotele è il primo ad avere indagato in maniera dettagliata la filosofia etica e i capisaldi della sua analisi filosofica rappresenteranno la base di tutto il pensiero etico successivo; parlare di etica significa infatti rifarsi ad un lungo ed impegnativo dibattito sulla giustizia delle azioni e allo studio su cosa sia bene e cosa sia male. Il dibattito è certamente lungo, ma il tema è assolutamente attuale: quanto gli scandali finanziari che hanno caratterizzato l’inizio di questo XXI secolo sono legati alle cattive pratiche ed ai comportamenti gestionali non etici adottati dalle posizioni manageriali?

 

L’etica in ambito manageriale

Come insieme di individui orientati al raggiungimento di obiettivi comuni, ogni azienda ha in sé un’etica che è il risultato dell’insieme dei comportamenti degli individui che la compongono e l’unico soggetto in grado di rendere l’etica un fattore di valore per l’azienda è l’uomo.
E’ importante tenere in considerazione le questioni di natura etica all’interno della visione strategica d’impresa; in altre parole, ciascuna azienda, nell’atto di prendere decisioni, deve considerare la propria responsabilità sociale. In letteratura la responsabilità sociale d’impresa è definita in vari modi, ma in generale, è considerata come quell’insieme “di pratiche d’impresa finalizzate ad avere un impatto positivo sulla società e non solo sulle finanze dell’impresa stessa” (Institute for Global Ethics).

Il management di un’azienda non può non avere un comportamento etico e responsabile. Etica per il manager vorrà dire rispetto della morale, dei principi di giustizia ed onestà, della qualità della vita nei confronti di tutti gli interlocutori dell’azienda. Chi guida un’impresa non può ignorare l’etica, ma anche la stessa responsabilità sociale che ne deriva; il manager che dimostra di avere un alto senso dell’etica ispirerà i suoi collaboratori a comportarsi nella stessa maniera ed attrarrà, a sua volta, persone che condividono gli stessi valori. Rispettare l’etica in ambito aziendale significa avere un rapporto corretto e trasparente con i collaboratori, i superiori, i colleghi, i clienti ed i fornitori.

Gli ultimi anni sono stati costellati da numerosi esempi di managers corrotti ed avidi, che hanno barattato etica e funzione sociale per meri fini commerciali, concentrati più sulla costruzione di imperi personali piuttosto che sul successo dell’impresa: tutto ciò impone una riflessione sull’ urgenza etica e sulla corretta gestione del potere e del governo d’impresa. Secondo la filosofia aristotelica, gli individui dovrebbero essere orgogliosi delle proprie azioni ed è difficile esserlo se queste sono usate per sfruttare o opprimere gli altri; analogamente un buon manager non dovrebbe rinunciare ad agire in maniera etica.

Una scarsa attenzione all’etica, infatti, renderebbe la figura del manager non credibile, visto che sarebbe quanto mai debole: come si possono mantenere rapporti corretti e leali con i collaboratori e con la clientela senza avere il dovuto rispetto nei loro confronti con una condotta ineccepibile? Come si possono mantenere rapporti onesti con i soci se si agisce con l’intenzione di ingannarli, per esempio inserendo nei bilanci informazioni non rispondenti al vero, solo per conseguire un ingiusto profitto personale?

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Lapenna B. (2009). Etica, Intangible Assets e Performance aziendali: spunti critici di analisi. Università di Parma.
  • Foglio A. (2011). Gli errori manageriali. Riconoscerli e trasformarli in opportunità. Franco Angeli Editore. Milano.
  • Signori S., Rusconi G., Dorigatti M.(2005). Etica e finanza. Franco Angeli Editore. Milano.
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